marina sylvia caprotti

IL SUPERMERCATO AVRÀ VITA ESSELUNGA - DOPO LA MORTE DI BERNARDO CAPROTTI, LA FIGLIA MARINA SYLVIA DIVENTA VICEPRESIDENTE, LA MADRE GIULIANA PRESIDENTE ONORARIO, IL MARITO FRANCESCO MONCADA ENTRA NEL CDA - LA FAMIGLIA PREPARA UN ROBUSTO PIANO DI INVESTIMENTI, INCASSA IL SUCCESSO DI ROMA E PUNTA SULL'ECOMMERCE - LA TRATTATIVA CON GLI ALTRI EREDI

Daniela Polizzi per “l’Economia - Corriere della Sera

 

Marina Sylvia Caprotti e maritoMarina Sylvia Caprotti e marito

Era il sogno di Bernardo Caprotti. Portare la sua Esselunga a Roma e farne un presidio per una futura avanzata verso il Centro -Sud. A due mesi dall' inaugurazione di quei 5 mila metri quadrati sulla via Prenestina il gruppo può già tirare un bilancio. Sono stati più di centomila i clienti del superstore che ha richiesto 12 anni di iter autorizzativo, 11 milioni di investimenti e la forte determinazione del fondatore del maggior gruppo italiano dei supermercati.

 

Tanto che Esselunga già stima che in un anno possa arrivare a ricavi poco sotto 80 milioni per poi stabilizzarsi a 90 milioni, numeri che si confrontano con i più «ricchi» negozi del Nord. A quasi nove mesi dalla scomparsa di Caprotti i progetti vanno avanti e con essi si configurano cambiamenti anche nella governance del gruppo al cui vertice è tornato un esponente della famiglia Caprotti, nel quadro di una evoluzione necessaria per far fronte alle sfide future.

 

marina caprottimarina caprotti

Esselunga ha infatti appena varato il nuovo piano di investimenti. Si tratta di 1,8 miliardi entro il 2020 dopo gli 1,7 messi in campo nel quadriennio precedente. Nuove aperture, un centro di logistica, il quarto per la società. Ma anche sfide in territori meno conosciuti, come l' ecommerce, diventato uno dei pilastri della crescita futura che fa di Esselunga l' unico gruppo della distribuzione in Italia a lanciarsi, dopo esserne stata pioniera, in maniera strutturata nelle consegne a domicilio.

 

La nuova governance Con un mercato in rapida evoluzione, dove i consumi delle famiglie stentano ancora a decollare, Esselunga non poteva stare ferma. Caprotti non lo avrebbe permesso. Così è stata anche adeguata la governance al nuovo assetto azionario, così come è emerso il 5 ottobre dell' anno scorso, dopo la lettura delle volontà di Caprotti, in coerenza con il suo testamento che voleva assicurare stabilità e futuro al gruppo che ha come perno i 23 mila dipendenti cui si aggiungono altri cinque mila lavoratori indiretti.

 

L' occasione è arrivata a fine aprile, alla scadenza naturale del consiglio di amministrazione, rinnovato nel segno della continuità. La novità è che Marina Sylvia Caprotti, 39 anni, la figlia più giovane dell' imprenditore dei supermercati, è stata nominata vice presidente (era già consigliere di Esselunga) mentre la madre, Giuliana Albera, ha assunto il ruolo di presidente onorario.

GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIAGIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA

 

Nel board è entrato anche Francesco Moncada di Paternò, marito di Marina Sylvia. Nel ruolo di presidente è stato confermato l' avvocato Vincenzo Mariconda, professionista stimato e da sempre vicino alla famiglia, a ulteriore sigillo della continuità. La governance rispecchia d' altronde gli assetti del gruppo. Giuliana Albera e la figlia Marina Sylvia, sono state infatti designate eredi universali da Caprotti.

 

Hanno il 70% della cassaforte Supermarkets italiani cui fa capo Esse lunga. Il nuovo board ora ha l' obiettivo di garantire stabilità in un momento in cui la dinastia lombarda è impegnata anche nel riassetto in famiglia, con una soluzione che in questo momento forse appare meno lontana.

 

Dossier per la crescita Il nuovo assetto del consiglio fa da collante con la squadra di manager capitanata dall' amministratore delegato Carlo Salza, il direttore commerciale Gabriele Villa, il capo dello sviluppo Cesare Baiocchi, Stefano Ciolli che guida la finanza, Luca Lattuada (personale) e Alberto Gaudio (direzione legale). Come dire, il team che dovrà imprimere la direzione all' Esselunga dei prossimi anni.

 

L' impegno è ora sul progetto dell' ecommerce che secondo il gruppo ha un enorme potenziale. È stata avviata l' osservazione di alcuni siti che faranno da motore alle consegne dei 153 store in Italia (cui si è aggiunto quello di Roma), secondo uno schema di business già impostato che sarà la novità più importante del prossimo anno. Tutti i gruppi della grande distribuzione fanno esperimenti ma nessuno ha finora identificato un modello da seguire. Il colosso americano Walmart incluso.

 

mon02 alberto valentina francesco moncadamon02 alberto valentina francesco moncada

Poi c' è la quarta piattaforma di logistica che sorgerà sul sito dell' ex acciaieria di Ospitaletto, in provincia di Brescia, che servirà tutto il Nord Est. Esselunga si è già impegnato ad assumere circa 190 operai dell' ex società siderurgica. Poi ci sono le aperture. Arriveranno il terzo store di Verona entro giugno, Bergamo Celadina (anche qui è il terzo in città) e Novara entro dicembre. A ruota aprirà il negozio di Varese, nella sede dell' ex calzificio Malerba, nell' ambito di un impegno che Esselunga ha sempre avuto nel ridare vita (e occupazione) a pezzi dismessi dell' industria.

 

GIULIANA CAPROTTI E LUCA LOTTI . - VERNISSAGE ESSELUNGA GIULIANA CAPROTTI E LUCA LOTTI . - VERNISSAGE ESSELUNGA

L' efficienza è il faro. Esselunga vuole mantenere i livelli fin qui raggiunti. Il gruppo della famiglia Caprotti presidia il vertice della classifica quanto a produttività, l' indice delle vendite annue al metro quadrato, pari a 17.800 euro. Più del doppio rispetto alle Coop, storiche rivali dell' imprenditore milanese, quasi tre volte superiori a quelle dei francesi Carrefour e Auchan. È la fotografia che restituiscono i dati di mercato, aggiornati alla fine dello scorso anno, relativi al gruppo che occupa il 21% del mercato, contro il 17,4% di Coop e l' 8,7% di Carrefour.

 

La redditività è l' altro capitolo sempre sotto controllo per la società che ha condiviso (e conferma l' impegno) con il consumatore il lato positivo della gelata dei prezzi (deflazione dell' 1,1% a vantaggio dei clienti) del 2016 e ha potuto farlo perché il numero di clienti è salito del 4,4%. Alla base c' è lo sforzo per fidelizzare i consumatori che ha guidato Salza il cui «chiodo fisso» è la Fidaty, quella carta fedeltà (sul cui sviluppo iniziale ha dato un contributo rilevante la primogenita di Bernardo, Violetta Caprotti) che è in mano a 5 milioni di consumatori, pari al 95% dei frequentatori degli scaffali Esselunga.

 

inaugurazione esselunga a roma  5inaugurazione esselunga a roma 5

Circa centomila sono già in tasca ai clienti dello store di Roma Prenestina, dopo due mesi. Ormai da diversi mesi Marina Sylvia Caprotti studia sempre più da vicino la «macchina» Esselunga. Abita a Londra ma è più presente a Milano. Ad amici e ospiti raccolti nello store di Roma aveva raccon tato con orgoglio la sua soddisfazione nel vedere realizzato il progetto. «Era uno dei sogni di mio padre», aveva spiegato allora, aggiungendo che il gruppo crescerà ancora e investirà anche per svilupparsi nel resto del Paese.

 

Sotto traccia, un aspetto chiave ora è chiudere l' accordo in famiglia, cioè con i fratelli Violetta e Giuseppe, destinatari, secondo le volontà del patron, del 30% della holding Supermarkets italiani (oltre che della loro parte di proprietà immobiliare). L' obiettivo resta dare continuità e stabilità.

 

inaugurazione esselunga a roma  11inaugurazione esselunga a roma 11

Per facilitare la partita, è stato individuato un canale con le banche. Il fulcro è Citi. Una volta perfezionati i nuovi assetti, se l' operazione andrà in porto, tutto sarà più chiaro. Anche nel caso in cui si decidesse di intraprendere la via disegnata da Caprotti nel testamento: «È troppo pesante condurla, pesantissimo 'possederla' (...) Occorre trovarle (...) una collocazione internazionale».

ESSELUNGA ROMAESSELUNGA ROMA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…