PRIVATO È MEGLIO! – ZUCKERBERG CESTINA IL SOCIAL NETWORK E TRASFORMA FACEBOOK IN UN SERVIZIO DI MESSAGGISTICA CRIPTATO. CIOÈ IN WHATSAPP? – MARCOLINO CI SPIEGA L’IMPORTANZA DELLA PRIVACY (SIC!) E ANNUNCIA UN LEGAME (ANCORA) PIÙ FORTE TRA MESSENGER, WHATSAPP E DIRECT – A QUEL PUNTO LA PROFILAZIONE SARÀ TOTALE E LA PUBBLICITÀ MIRATA E CRIPTATA - SI SBARAZZA DI UN MODELLO ORMAI IN DECLINO. MA NON DITELO AGLI EDITORI CHE HANNO PUNTATO TUTTO SU FACEBOOK
1 – IL NUOVO FACEBOOK DI ZUCKERBERG: LA “PIAZZA PUBBLICA” DIVENTERÀ UN SERVIZIO PRIVATO E CRIPTATO
MARK ZUCKERBERG FACEBOOK - VIGNETTA DI FARLEY KATZ SUL NEW YORKER
Marco Paretti per “Fanpage Tech”
Un grande cambiamento per Facebook, quasi una rivoluzione. È quello annunciata da Mark Zuckerberg all'interno di un post pubblicato poche ore fa sul suo profilo personale, dove il fondatore e CEO dell'azienda di Menlo Park ha spiegato in 3.200 parole quelli che saranno i fondamentali cambiamenti che caratterizzeranno il social nel corso dei prossimi mesi.
Una transizione che porterà Facebook ad allontanarsi dai post pubblici in favore di comunicazioni criptate ed effimere sul suo terzetto di applicazioni di messaggistica: Messenger, WhatsApp e i Direct di Instagram. Zuckerberg ha spiegato che la comunicazione criptata rappresenterà una delle chiavi del futuro di Facebook e che l'azienda non opererà più nei paesi che si rifiuteranno di accettare queste condizioni.
"Pensando al futuro di internet, credo che una piattaforma focalizzata sulle comunicazioni private diventerà sempre più importante rispetto alle attuali piattaforme aperte" ha scritto il CEO sul suo profilo. "Oggi vediamo già che la messaggistica privata, le storie effimere e i piccoli gruppi sono le aree che crescono di più nella comunicazione online".
IL DECLINO DELL'IMPERO DI FACEBOOK
Una presa di posizione importante, che se confermata porterà alla trasformazione della più grande piazza pubblica in un servizio fortemente focalizzato sulla privacy e sulle comunicazioni criptate. Un cambiamento incredibilmente importante ma fortemente spinto dagli scandali relativi alla privacy che negli ultimi due anni hanno colpito ripetutamente e con forza l'azienda di Zuckerberg.
La messaggistica unificata e criptata
"Credo che il futuro della comunicazione cambierà sempre più velocemente verso servizi criptati e privati dove le persone possono essere certe che quello che si dicono resterà privato e i loro contenuti non resteranno online per sempre" ha aggiunto Zuckerberg.
"Questo è il futuro che spero aiuteremo a costruire". Per rendere realtà questa rivoluzionaria trasformazione, il CEO ha annunciato che le app di messaggistica relative ai suoi due social network, Messenger e Direct, si trasformeranno sempre più in WhatsApp, focalizzandosi sul rendere la crittografia end-to-end uno standard su tutta la suite di applicazioni di Facebook come già svelato nel corso degli ultimi mesi con le indiscrezioni sull'unificazione delle infrastrutture che reggono le tre app. Ma anche che le app vireranno su messaggi che si cancelleranno automaticamente dopo un mese o un anno, se gli utenti lo vorranno.
BLOOMBERG BUSINESSWEEK FACEBOOK
Questo significa che Facebook renderà le sue tre app di messaggistica strettamente legate tra loro e che quindi consentirà agli utenti di inviare messaggi da un servizio all'altro tra Messenger, WhatsApp e Direct.
Per quanto riguarda il business di Facebook, secondo Zuckerberg il nuovo cambiamento della sua creatura potrebbe rappresentare una nuova possibilità per le aziende, soprattutto quelle impegnate nei settori dei pagamenti e del commercio. "La piattaforma diventerà un portale per molte tipologie di servizi privati" ha spiegato.
"Non opereremo nelle nazioni che non collaboreranno"
Raggiungere questi obiettivi di privacy, però, significherà fare dei sacrifici. Zuckerberg ha spiegato che Facebook "non immagazzinerà dati sensibili nei paesi che hanno problemi con i diritti umani e la libertà di espressione".
La svolta privata di Facebook renderebbe problematica l'operatività del colosso americano perché di fatto non consentirebbe alle autorità di controllare le comunicazioni che avvengono all'interno dei servizi di Facebook, elemento che Zuckerberg vuole chiaramente evitare con una mossa drastica: chiudere in queste nazioni.
"Questi nuovi principi potrebbero portare a blocchi del servizio in alcuni paesi e all'impossibilità di entrare in alcune nazioni per diversi anni" ha continuato, facendo riferimento alla Cina dove, a questo punto, l'eventuale ingresso di Facebook diventa sempre più complesso. "È un compromesso che siamo disposti ad accettare. Non crediamo che immagazzinare i dati delle persone in alcuni paesi sia abbastanza sicuro, non per la nostra infrastruttura sicura".
Il rapporto con le autorità
La rivoluzione di Zuckerberg, però, non ha tempistiche precise. All'interno della sua lunga missiva il fondatore e CEO ha semplicemente spiegato che per raggiungere questa visione saranno necessari diversi anni. E che le autorità non la prenderanno bene. "Abbiamo la responsabilità di lavorare con le autorità" ha continuato Zuckerberg.
"Stiamo lavorando per migliorare la nostra abilità nell'identificare e fermare i comportamenti malevoli all'interno delle nostre applicazioni individuando pattern di attività o attraverso altri mezzi, anche quando non possiamo visualizzare il contenuto del messaggio, e continueremo ad investire in questo lavoro. Ma in futuro non potremo mai trovare tutte le potenziali minacce come oggi, quando i nostri sistemi di sicurezza possono leggere i messaggi inviati".
Certo, ora bisognerà vedere come si concretizzerà questa promessa nel corso dei prossimi anni. Soprattutto visto che Facebook ha alle spalle una storia di annunci relativi alla privacy mai rilasciati o cancellati in corsa. Facebook deve sicuramente impegnarsi molto per recuperare la sua immagine rovinata dagli scandali degli ultimi due anni e se da un lato una missiva di 3.200 parole rappresenta di certo un'ode alla buone intenzioni, Zuckerberg deve fare molto di più per recuperare le fiducia degli utenti.
2 – RIVOLUZIONE FACEBOOK: PRIVACY BLINDATA E UNIONE CON WHATSAPP E INSTAGRAM
Biagio Simonetta per www.ilsole24ore.com
Solo un anno fa, lo scandalo Cambridge Analytica esponeva Facebook alla gogna del mondo occidentale. La gestione della privacy del social network sembrava, quanto meno, rivedibile. I dati di milioni di persone dati in pasto ad App di terze parti, numeri di telefono visibili a chiunque, informazioni personali centrifugate in algoritmi di ogni specie. Un inferno, per la creatura di Mark Zuckerberg e per Zuckeberg stesso.
E forse è anche per questo che oggi, il Ceo del social network più grande del mondo, pare aver sposato in pieno la causa della privacy. Almeno a parole. Dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, infatti, è arrivata l'ufficialità di certe scelte proprio con una nota firmata da Zuckerberg. Una nota che spiega le strategie di Facebook Inc e del suo macrocosmo (che comprende Instagram e WhatsApp).
Strategie che di fatto dicono una sola cosa: per Zuckerberg è arrivato il momento di un Facebook 2.0. Un social basato fortemente sulla sicurezza dei dati, sulla crittografia end to end e sull'interoperabilità delle varie piattaforme.
Nel lungo post, il Ceo di Facebook ribadisce più volte concetti molto chiari che spiegano come entro un paio d'anni, il social network nel suo complesso intende sposare una nuova linea. E quando scrive «capisco che molte persone non pensano che Facebook possa o voglia costruire questo tipo di piattaforma incentrata sulla privacy, perché francamente non abbiamo una forte reputazione per la creazione di servizi di protezione della privacy», dimostra in poche righe di non temere le titubanze.
La storia, per ora, non è dalla sua parte: le convocazioni davanti al Congresso Usa, le accuse dei governi europei, non giocano certo a suo favore. Ma Zuckerberg sembra avere le idee chiare: «Credo che il futuro della comunicazione si sposterà sempre più verso servizi privati e criptati, dove le persone possono essere certe che ciò che si dicono rimane al sicuro e i loro messaggi e contenuti non rimarranno per sempre in archivio».
I punti chiave
Il Ceo di Facebook, nell'annunciare questo cambio di direzione molto netto, pone l'accento su alcuni punti chiave. Le interazioni private: «le persone devo avere il controllo su chi può comunicare con loro e la certezza che nessun altro possa accedere a ciò che condividono».
La crittografia e la sicurezza: «le comunicazioni private delle persone devono essere sicure. La crittografia end-to-end impedisce a chiunque, compresi noi, di vedere ciò che le persone condividono sui nostri servizi. La crittografia è decentralizzata, limita i servizi come il nostro dal vedere il contenuto che viaggia attraverso le loro piattaforme e rende molto più difficile per chiunque altro accedere alle vostre informazioni.
Questo è il motivo per cui la crittografia è una parte sempre più importante della nostra vita online, dalle banche ai servizi sanitari. Ed è anche il motivo per cui abbiamo integrato la crittografia end-to-end in WhatsApp». La permanenza ridotta: «Ad esempio, i messaggi potrebbero essere cancellati dopo un mese o un anno per impostazione predefinita.
E potremmo anche fornire un'opzione per impostare i singoli messaggi che scadono dopo pochi secondi o minuti, se si desidera». L'interoperabilità: «Le persone dovrebbero essere in grado di utilizzare qualsiasi delle nostre applicazioni per raggiungere i loro amici e dovrebbero essere in grado di comunicare in rete in modo facile e sicuro».
A cosa punta Zuckerberg
UDIENZA DI ZUCKERBERG AL SENATO
A leggere la lunga nota di Zuckerberg, insomma, traspare un cambio di rotta evidente. Il modello di business di Facebook, interamente basato sulla condivisione dei dati e sulla profilazione a scopi di marketing, sembra essere messo in dubbio. E anche per questo sarà interessante capire come reagiranno gli investitori.
Perché le parole del Ceo sono molto chiare, e confermano alcuni fatti venuti a galla negli scorsi mesi. Il primo è la porta in faccia di Facebook ai governi che gli fanno pressione per avere i dati delle chat di WhatsApp (gli ultimi sono India e Australia). Su questo Zuck non si nasconde: «Quando miliardi di persone usano un servizio per connettersi – scrive nel suo post - alcune di loro ne abuseranno per veicolare cose veramente terribili come lo sfruttamento dei bambini, il terrorismo e l'estorsione.
Abbiamo la responsabilità di lavorare con le forze dell'ordine e di contribuire a prevenirle ovunque possibile. Stiamo lavorando per migliorare la nostra capacità di identificare e fermare i cattivi attori attraverso le nostre applicazioni, individuando i modelli di attività o con altri mezzi, anche quando non riusciamo a vedere il contenuto dei messaggi, e continueremo a investire in questo lavoro. Trovare i modi giusti per proteggere sia la privacy che la sicurezza è qualcosa su cui si discute da sempre.
UDIENZA DI ZUCKERBERG AL SENATO
Ci sono ancora molte questioni aperte e ci consulteremo con esperti di sicurezza, forze dell'ordine e governi sui modi migliori per implementare le misure di sicurezza». Ma allo stesso tempo «credo che lavorare per l'attuazione della crittografia end-to-end per tutte le comunicazioni private sia la cosa giusta da fare». Ergo: il pericolo lo conosciamo, ma la privacy non la barattiamo.
Altro capitolo rilevante è quello relativo all'interoperabilità delle piattaforme. Dalle parole di Zuckerberg arriva una sorta di ufficializzazione al progetto di connessione fra WhatsApp, Facebook Messenger e Instagram del quale avevamo scritto qualche settimana fa. «Oggi – scrive Zuck - se vuoi inviare messaggi alle persone su Facebook devi usare Messenger, su Instagram devi usare Direct, e su WhatsApp devi usare WhatsApp.
Vogliamo dare alle persone una scelta in modo che possano raggiungere i loro amici attraverso queste reti da qualsiasi app preferiscano. Abbiamo in programma di iniziare rendendoti possibile l'invio di messaggi ai tuoi contatti utilizzando uno qualsiasi dei nostri servizi, per poi estendere l'interoperabilità anche agli SMS».
UDIENZA DI ZUCKERBERG AL SENATO
Il futuro di Facebook Inc. 2.0, insomma, sembra tracciato. E poggia le sue fondamenta sulla crittografia e sulla connessione fra le diverse App. E Zuckerberg si è dato l'obiettivo: «Credo che dovremmo lavorare verso un mondo in cui le persone possano parlare privatamente e vivere liberamente sapendo che le loro informazioni saranno viste solo da chi vogliono che le veda e che non resteranno visibili per sempre. Se possiamo aiutare a muovere il mondo in questa direzione, sarò orgoglioso della differenza che abbiamo fatto».