walmart walton

SALUTAME INTERNET - LE FAMIGLIE PIÙ RICCHE DELLA TERRA HANNO PATRIMONI MILIARDARI ACCUMULATI CON ATTIVITÀ TRADIZIONALI CHE VANNO DALLA GRANDE DISTRIBUZIONE AL LUSSO FINO ALLE AUTOMOBILI - FA ECCEZIONE IL COREANO LEE DELLA SAMSUNG - LA LISTA COMPLETA

Ugo Bertone per “Libero quotidiano”

 

Alcuni nomi sono sconosciuti al grande pubblico. Chi ha mai sentito parlare dei Van Damme (mica l' attore ma una famiglia di birrai) piuttosto che dei Duncan, dinastia americana dell' energia, avviata nel 1968 da un miliardario capace di reagire ad un destino crudele? Il capostipite Dan, prima dei 18 anni ha perso la madre per tubercolosi, un fratello per una malattia ematica, infine, il papà per una forma di leucemia.

 

LE FAMIGLIE PIU RICCHE DEL MONDO

I birrai delle Fiandre, forti dell' alleanza con altre famiglie storiche del malto e del luppolo, i De Mevius e i De Spoelberch, in attività dal 1400, hanno messo assieme un patrimonio di 54,1 miliardi di dollari costruito grazie all' alleanza con i colossi di Usa e Brasile.

 

Sono solo due di 25 storie di straordinaria ricchezza selezionate dall' indice dei miliardari Bloomberg che, alla ricerca di una formula nuova per raccontare i segreti del capitalismo, ha abbandonato la strada tradizionale, a favore di una formula nuova, in grado di valorizzare la ricchezza accumulata nel tempo dalle grandi famiglie. Ne è emerso un risultato a sorpresa: la ricchezza accumulata dai primi 25 clan del capitalismo ammonta a più di 1.100 miliardi di dollari, più del valore di Borsa di Apple o del prodotto interno lordo di un Paese come l' Indonesia.

 

ESCLUSO BEZOS

LE FAMIGLIE PIU RICCHE DEL MONDO

E si tratta solo di ricchezze consolidate nel tempo, senza tenere in conto le fortune dei ricchi di prima generazione. Viene così escluso dalla classifica, ad esempio, Jeff Bezos, il padre-padrone di Amazon che si è fatto da solo. O Amancio Ortega, il proprietario di Zara, ex commesso di bottega plurimiliardario che non ha ancora affrontate le insidie del passaggio tra generazioni.

 

Vengono esclusi dall' esame anche i patrimoni trasmessi integralmente ad un solo erede. Il Bloomberg index, poi, non annovera le ricchezze di Stato, ovvero l' immenso patrimonio dei satrapi del centro Asia piuttosto che dei principi sauditi. Questa scelta ha il merito di aver permesso di andare alla ricerca dei segreti delle famiglie del capitalismo, quelle che, quasi sempre al riparo dalle cronache finanziarie, detengono il potere vero, come solide rocce appena scalfite dalle sorprese.

 

jeff bezos farmacia

Il limite di questo criterio è quello di favorire le attività della old economy sui frutti, più recenti, della tecnologia, così come i tycoon Usa o della vecchia Europa rispetto alle ricchezze più recenti dell' Asia. Ma anche così emerge una mappa della ricchezza dei moderni Buddenbrook, destinata nei prossimi anni ad arricchirsi di nomi in arrivo dall' Asia o dai Big del digitale, ma non da Bill Gates e Mark Zuckerberg perché hanno già girato le proprie immense ricchezze a fondazioni, lasciando agli eredi diretti solo le briciole, peraltro d' oro.

Amancio Ortega

 

MAPPA DEL CAPITALE

In questa mappa della ricchezza è rappresentata una sola famiglia italiana, quella degli eredi di Michele Ferrero, peraltro alla posizione 25. Il dolce impero di Alba, valutato poco meno di 23 miliardi di dollari, resta solidamente nelle mani degli eredi del fondatore, dal figlio Giovanni alla signora Franca, la vedova del re della Nutella, in attesa dei quattro nipoti.

 

Non è la sola grande ricchezza di una famiglia che ha preso le mosse dal cioccolato. Al terzo posto assoluto figura la famiglia Mars che, al pari dei Ferrero, controlla l' intero capitale del gruppo, stimato da Bloomberg attorno a 89,7 miliardi di dollari.

 

WAL MART

Una fortuna che ha preso il via con Frank Mars, classe 1893, autodidatta che, colpito dalla polio, non fu in grado di frequentare la scuola. Sotto la sua guida e quella degli eredi il gruppo ha conquistato la leadership nelle barrette di cioccolato. Oggi la nuova frontiera del profitto sono gli alimenti per gli animali domestici.

 

Al top delle ricchezze famigliari ci sono due giganti dalla fama leggendaria. Correva l' anno 1945 quando Sam Walton comprò la sua prima drogheria. Da allora i Walton, attraverso Wal-Mart hanno creato una quasi invincibile armata di 12mila super ed ipermercati oggi impegnata in una sfida all' ultimo scontrino, anche via Internet, con Amazon. Ma la famiglia Walton può contare sul controllo e metà del patrimonio, circa 500 miliardi di vendite annue, accumulato con una formula che ha fatto epoca: prezzi bassi, anche grazie al rapporto privilegiato con i fornitori cinesi, e la decisione di tenersi alla larga dalle metropoli privilegiando i piccoli centri.

I FRATELLI KOCH

 

DISCOUNT DORATO

Anche l' Europa può contare su un re del commercio a basso costo. È la famiglia composta dai fratelli Theo e Karl Albrecht che controllano Aldi, il gigante dei discount in Germania, Regno Unito ed altri Paesi europei: una dinastia che vale più di 38 miliardi di dollari.

 

Torniamo negli Usa per i discussi, misteriosi e potentissimi fratelli Koch, i quattro eredi della fortuna del patriarca Fred, il gigante del petrolio. David e William, in particolare, hanno recitato un ruolo chiave nell' economia ma anche nella politica Usa, esercitando un ruolo determinante nelle scelte del partito repubblicano, da Reagan in poi.

 

arnault lvmh

Un' influenza venuta meno con Donald Trump che non ha dovuto la sua elezione ai fondi dei Koch. La storia delle grandi famiglie permette di rivedere gli equilibri di alcuni settori chiave. Si scopre, ad esempio, che i padroni del lusso non sono solo Bernard Arnault di Lvmh o François Pinault, forte di Gucci. Non è meno solido il patrimonio e l' influenza della famiglia Dumas che ha respinto sdegnosamente le avances di Arnault all' assalto per conquistare il controllo di Hermès, il gioiello cresciuto sulle fortune di Jean-Louis Dumas, l' uomo che ebbe il coraggio e l' intuito di trasformare la vecchia ditta di pelletteria di famiglia in un' icona del lusso.

pinault

 

Non meno felice il fiuto di Alain e Gerard Wertheimer capaci di trasformare negli anni Venti il talento rivoluzionario di Coco Chanel in una macchina da guerra che ha permesso di dar vita ad un gruppo di famiglia che, tra moda, cavalli e vigneti, vale miliardi di patrimonio.

Insomma, un circolo esclusivo e molto snob che si è appena aperto ai nuovi ricchi, le famiglie d' Asia: gli indiani di Reliance, gli eredi di Dirhubai Ambani, o i cinesi di Sung Hung Kai, l' impero del mattone di Hong Kong fondato di Kwok. Ad Est come ad Ovest, la ricchezza logora solo chi non ce l' ha.

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?