FAR WEST A MILANO - GAMBIZZATO GIOVANNI BIFFI, TITOLARE DELLE OFFICINE MECCANICHE DI BASIANO - IL 75ENNE IN MERCEDES AFFIANCATO DA UNO SCOOTER CON DUE UOMINI A VOLTO COPERTO: IL PASSEGGERO SPARA SETTE COLPI E FERISCE IL BERSAGLIO AL POLPACCIO - L’AZIENDA E’ IN CRISI, GLI INQUIRENTI SETACCIANO L’AMBIENTE LAVORATIVO - NON SI ESCLUDE LA PISTA TERRORISTICA, MA LA DINAMICA FA PENSARE A UN “AVVERTIMENTO” DI PROFESSIONISTI…
Marco Ludovico per il "Sole 24 Ore"
Giovanni Biffi, uno dei titolari della Officine Meccaniche Biffi, è stato gambizzato questa mattina nei pressi di Milano. La Biffi è un'azienda che realizza e produce stampi in materia plastica con sede a Basiano. Gli attentatori erano con il volto coperto dal casco e a bordo di uno scooter. Hanno sparato sette colpi d'arma da fuoco alle gambe dell'imprenditore.
L'AZIENDA Ã IN CRISI
L'impresa è in crisi, tanto che dei 51 dipendenti 41 sono stati riassorbiti, ma un'altra decina non ha trovato una ricollocazione. Giovanni Biffi ha 75 anni e secondo le prime informazioni non sarebbe in pericolo di vita.
RICOVERATO ALL'OSPEDALE DI MELZO
à stato ricoverato presso l'ospedale di Melzo. I sanitari del 118 parlano di una ferita lieve con foro di entrata e uscita ben visibili. Non sarebbero stati colpiti punti vitali.
LE IPOTESI IN CAMPO
Il Pm di turno, Adriana Blasco, starebbe lavorando su una serie di ipotesi. Potrebbe trattarsi di un "avvertimento", visto che l'azienda si troverebbe in difficoltà finanziarie. Gli investigatori stanno indagando anche nelle aree di rischio eversivo considerando che il gesto della gambizzazione di Biffi, ad altissimo impatto simbolico, segue a distanza di non molte settimane quello di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, per mano degli anarco insurrezionalisti.
A RADIO 24 IL GENERO DI BIFFI
«Mai nessuna minaccia. Speriamo sia un gesto isolato. Ho paura per la sicurezza della mia famiglia in questo clima di crisi e di esasperazione degli animi», ha detto a "Italia in Controluce" su Radio 24, il genero di Giovanni Biffi, Giuseppe Comi. «Non abbiamo mai avuto episodi di tipo estorsivo e mai nessuna minaccia. - ha sottolineato il genero dell'imprenditore - La nostra realtà è simile a molte realtà industriali che a causa della crisi finanziaria, nello scorso anno il 2011, ci ha costretto a mettere in liquidazione l'azienda. Poi è arrivato un nuovo socio e sono state aperte due nuove aziende e si è cercato di dare continuità . Si sono preservati i posti di lavoro a più di 40 persone. Le persone che non hanno trovato impiego è perché sono andate in una mobilità volontaria. Non ci sono situazioni estremizzate o di difficoltà con il sindacato o con le parte interne».
Per Comi si tratta di «un episodio isolato di qualcuno che ha perso il lume della ragione e ha estremizzato una situazione di malessere». Ritorno agli anni di piombo? «Non ci sono gli imprenditori che se la godono, siamo tutti nella stessa barca». E al confronto con la gambizzazione del manager dell' Ansaldo, risponde: «L'Ansaldo ha una maggiore esposizione di noi. Non vorrei enfatizzare troppo quello che è successo».
![](/img/foto/09-2012/auto-giovanni-biffi-189408_800_q50.webp)
![](/img/foto/09-2012/auto-giovanni-biffi-189406_800_q50.webp)
![](/img/foto/09-2012/auto-giovanni-biffi-189407_800_q50.webp)