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DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...
DAGOREPORT
Se tra i parlamentari di Forza Italia il malcontento si taglia a fette, l’irritazione di Marina e Pier Silvio Berlusconi è arrivata alle stelle: il partito fondato in tre mesi da Silvio Berlusconi è diventato ormai un feudo dominato da un quartetto formato da Tajani-Barelli-Martusciello-Gasparri.
Dopo aver spadroneggiato in lungo e in largo, non facendo toccar palla, ma nemmeno una biglia, riducendo i parlamentari forzisti a pecoroni addetti a spingere un tasto sullo scranno, è arrivata una pesante sconfitta per la ‘’Banda Bassotti’’ di Tajani.
antonio tajani maurizio gasparri paolo barelli festa dei 30 anni di forza italia
Lo scazzo tra il partito e l’ex commissario europeo e vicepremier e ministro degli Esteri si è consumato ieri nella scelta del giudice costituzionale alla Consulta in quota Forza Italia: il nome indicato da Tajani, Gennaro Terracciano (amico di Barelli), è finito nel cestino per l’irruente opposizione di Lotito che ha chiamato a raccolta i parlamentari azzurri. E dal cappello è uscito Roberto Cassinelli.
antonio martusciello foto di bacco
Dalle sue improvvide dichiarazioni sul caso Almasri fino alla difesa insostenibile della Santanché, proseguendo con l'aperto sostegno sull’operazione meloniana Mps-Mediobanca di Caltagirone-Milleri, Tajani ha dimostrato ampiamente di essere un leader debole, privo di carisma, incapace di dare al partito orfano del berlusconismo una vera dimensione nazionale.
E, tanto per gradire, per nulla gradito dai conduttori di talk: una volta messo davanti a una telecamera eccolo trasformarsi in uno sfollagente, puro veleno per lo share.
Ed è da tempo che la Famiglia Berlusconi non sa dove sbattere la testa per riuscire a scovare un sostituto al 70enne ciociaro, ormai ridotto in un burattino nelle mani di Giorgia Meloni, che è riuscita ad anestetizzarlo con la vaga promessa di fare di lui il prossimo candidato del centrodestra alla Presidenza della Repubblica (ciao core!).
I due eredi del Biscione - con Marina che si avvale come consulente politico dell’Ad di Fininvest, Danilo Pellegrino, mentre Pier Silvio ha accanto Niccolò Querci, e pare che tra i due “advisor” non corra grande simpatia - hanno bisogno del sostegno politico di un partito: e non solo per l’impero mediatico, hanno questioni di business a cui badare (Pier Silvio da un pezzo sta architettando una delicata operazione in Germania su Prosiebensat).
Gli azzurri hanno visto ultimamente aumentare il consenso elettorale, superando di un pelo la derelitta Lega, solo perché dopo aver perso radici ed elettori al Nord, si sono trasformati in una ridotta a trazione meridionale nelle mani del trio Martusciello (Campania), Schifani (Sicilia), Occhiuto (Calabria). Con il flop alle elezioni europee dell’ex attivista monarchico che non è riuscito neppure a incidere né a Roma né nel Centro Italia, dove non è andato oltre il 6,99% (99mila preferenze personali contro le quasi 120mila di Vannacci e le 616mila di Giorgia Meloni).
Ultimamente, ci ha pensato "Report" a destabilizzare Tajani scodellando un servizio al vetriolo sul suo compare di potere e prosssimo consuocero, Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera: nel mirino è finita la sua gestione in Federnuoto che presiede da un quarto di secolo, al giro di finanziamenti.
Oltre all’irritazione (eufemismo) del partito e della primogenita del Cavaliere e del fratello Pier Silvio, che con imperdonabile ritardo cognitivo hanno compreso che il Governo non è frutto di un’alleanza di destra-centro, ma è sostanzialmente un monocolore di Giorgia Meloni, occorre aggiungere un altro ‘’nemico’’, e non da poco, di Tajani: l‘89enne Gianni Letta.
Non sarà più l’Eminenza Azzurrina di una volta, quando con Silvio a Palazzo Chigi gestiva la torta del potere, ma la sua rete romana di relazioni, dal Quirinale al Deep State, non è finita nella soffitta dei ricordi. Nella sua affannosa battaglia per portare alla presidenza della Rai la sua protetta Simona Agnes, Tajani e i suoi compari non si sono spesi, se non a parole. E finora l’operazione Agnes è fallita: fra i i fratellini d’Italia gira l’ipotesi di far dimettere tutti i consiglieri.
Da un pezzo, nei suoi incontri meneghini con Tajani (l’ultimo mercoledì scorso), Marina gli “consiglia” di far fuori i due capigruppo di Forza Italia: l’abile Paolo Barelli alla Camera e il chiassoso Maurizio Gasparri al Senato. E lui, come risposta, nicchia, divaga, cambia discorso. Sa bene che non è cosa facile, soprattutto per il suo strettissimo rapporto con Barelli. Da una parte, dall’altra sa altrettanto bene che i due Berlusconi hanno tempi lentissimi prima di trasformare le parole in fatti.
simona agnes gianni letta
maurizio gasparri
PIER SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI - FUNERALI DI SILVIO BERLUSCONI
letizia moratti tajani barelli
ANTONIO TAJANI - ELISABETTA CASELLATI - CLAUDIO LOTITO - PAOLO BARELLI - 1
ANTONIO TAJANI - ELISABETTA CASELLATI - CLAUDIO LOTITO - PAOLO BARELLI
lotito tajani
NICCOLO QUERCI
silvio piersilvio e marina berlusconi
Roberto Cassinelli
Roberto Cassinelli
fedele confalonieri con marina e pier silvio berlusconi
silvio berlusconi con marina e pier silvio