carlo messina

INTESA POUR HOMME – FATE SENTIRE A CONTE E GUALTIERI COSA DICE CARLO MESSINA: “LE AZIENDE HANNO BISOGNO DI FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO. NON BASTANO AIUTI CHE AUMENTANO I DEBITI, CHE VANNO RESTITUITI. NON È ACCETTABILE PENSARE DI FARE AFFIDAMENTO SOLO ALLE SOLUZIONI IN DISCUSSIONE SUI TAVOLI EUROPEI” – “IL PROGETTO L’HO SUGGERITO DA TEMPO, IL LANCIO DI TITOLI CHE PERMETTEREBBE DI ALLEGGERIRE IL BILANCIO DELLO STATO” – IL MES, LA GREEN ECONOMY E L’OPS SU UBI, CHE VA AVANTI NONOSTANTE IL VIRUS

 

 

 

Fabio Tamburini per “il Sole 24 Ore”

 

Carlo Messina

«L' utilizzo del debito pubblico per contrastare l' emergenza sanitaria e garantire il finanziamento dell' economia reale è una scelta obbligata, ma non può essere la risposta definitiva. Dobbiamo e possiamo creare i presupposti per evitare di andare verso livelli eccessivi di rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo: impegniamoci per uscire dalla crisi con una prospettiva di rilancio della economia. Il momento di agire è ora».

 

Carlo Messina

 Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, sottolinea con forza che «garantire liquidità e sopravvivenza alle imprese non basta». Possiamo fare di più, spiega, «lavoriamo a un modello sostenibile per l' intero Paese, basato sui nostri punti di forza: la capacità di esportare del sistema imprenditoriale e il livello elevato di risparmio degli italiani. Sono convinto che le condizioni ci siano. Utilizziamo questa discontinuità straordinaria per superare i nodi irrisolti del sistema».

 

Quanto tempo c' è a disposizione?

Gualtieri Conte

Più che interrogarci su quanto tempo abbiamo a disposizione credo sia il momento di concentrarci sulle decisioni che possiamo prendere subito. Così facendo ci troveremo preparati in autunno quando, ci auguriamo, l' emergenza sanitaria sarà superata.

 

Dobbiamo contrastare la prospettiva di trovarci a fare i conti con un debito pubblico troppo elevato. Ricadrebbe tutto sulle prossime generazioni. Già oggi ogni bambino che nasce in Italia ha sulle spalle un debito consistente. E questo mentre la crisi dell' economia reale, delle imprese, provocata dall' emergenza sanitaria rischia di diventare crisi sociale. Le fasce del Paese che erano in condizioni precarie sono colpite dalla crisi e va evitato che l' emergenza diventi ancora più pressante. In gioco per questa parte della popolazione non c' è il benessere, ma la possibilità di una vita dignitosa. Questa è la priorità da affrontare.

Carlo Messina

 

Quali saranno le conseguenze?

La prospettiva è una forte accelerazione della crisi che nel giro di sei mesi potrebbe portare il numero delle persone in difficoltà gravi in Italia verso i 10 milioni. Una dimensione difficile da gestire.

 

Gli interventi del governo vanno nella direzione giusta?

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

Sta facendo quanto possibile sostenendo l' occupazione e garantendo liquidità alle aziende che ne hanno necessità. A nostra volta come Intesa Sanpaolo stiamo assicurando il massimo impegno a favore delle misure per l' erogazione della liquidità alle imprese, con garanzia pubblica. In pochi giorni le operazioni concluse e in via di completamento hanno raggiunto la cifra di 8mila.

 

Certo, occorre considerare che il debito pubblico elevato del nostro Paese riduce gli spazi di manovra. Non siamo come Germania o Svizzera. Sono convinto che, nell' insieme, il governo stia reagendo bene all' emergenza. L' impianto complessivo dei provvedimenti c' è, sia pure migliorabile.

 

Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ad, e Giovanni Bazoli, presidente onorario

In particolare, aggiungerei interventi a fondo perduto. I finanziamenti possono andare bene per superare le difficoltà del momento ma poi sono debiti, sia pure garantiti dallo Stato, che vanno restituiti. Il rischio è che gli imprenditori non vedano all' orizzonte una prospettiva di ripresa. È esattamente quanto occorre evitare. Per questo non basta tamponare le situazioni, occorre lavorare per il futuro, progettare il futuro attraverso una programmazione economica e sociale che incentivi la crescita demografica e sappia valutare le necessità del Paese.

 

Qual è la radice del problema?

CONTE MERKEL

Il nodo cruciale è il debito pubblico. Anche nel caso di un rimbalzo notevole del prodotto interno lordo nel 2021 e di una stabilizzazione della crescita intorno all' 1-2 per cento. Sarebbe un bel risultato. Impossibile fare meglio considerando i nostri fondamentali, a partire dall' anagrafe, perché l' Italia è un Paese con un numero sempre maggiore di anziani e un indice di natalità molto basso.

 

intesa sanpaoo

Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che, anche raggiungendo tale livello di crescita, da considerare un successo, il debito pubblico resterebbe comunque elevato. Come cercare di neutralizzarlo? In questa situazione non si può imporre alle famiglie italiane, anche a quelle con redditi da 100 mila euro, di pagare dazio con prelievi tipo imposte patrimoniali o sul reddito. Ugualmente non è accettabile pensare di fare affidamento soltanto alle soluzioni attualmente in discussione sui tavoli europei.

 

Carlo Messina

 Dobbiamo lavorare a misure in grado di farci ripartire basandoci sui punti di forza che abbiamo e che resteranno. Non possiamo pensare di uscire dalla crisi senza sciogliere nodi strutturali accumulati da decenni e mutualizzando il nostro debito a livello europeo. Non credo che gli altri Paesi siano disposti a farlo e non sarebbe neppure giusto.

 

C' è la possibilità di evitare il precipitare della crisi?

Occorre un progetto che preveda interventi a tutto campo, con cinque manovre portanti. Non vedo altre vie di uscita. Dobbiamo dimostrare di essere un Paese sano e virtuoso che rispetta la regola numero uno: i debiti vanno pagati. Questo vale per tutti i debitori, compresi gli Stati.

 

disoccupazione crisi

L' Italia potrà riuscirci?

La priorità è mettere in campo tutte le iniziative possibili per riportare il debito pubblico sotto controllo. L' Italia è ricca, molto più dell' Olanda e della stessa Germania. Stiamo parlando di 10 trilioni di euro, tra risorse delle imprese e risparmi delle famiglie. Il problema è che soltanto una parte minima risulta investita in titoli del debito pubblico italiano. In totale solo il 4 per cento dei titoli di Stato è nei portafogli delle famiglie italiane. E' da qui che occorre cominciare per una svolta.

 

Cosa servirebbe?

Va messo a punto un nuovo strumento finanziario che serva al Paese per reggere l' urto dei mercati. Occorre creare le condizioni affinché gli italiani si convincano a spostare parte della loro ricchezza verso l' acquisto di titoli che potremmo chiamare bond sociali. Così ci sarebbe la possibilità, concreta, di far salire dal 5 al 10-20 per cento la parte del debito pubblico controllata dal risparmio privato italiano.

chiusi per virus

 

Quali potrebbero essere le caratteristiche dei bond sociali?

Rendimenti competitivi, sgravi fiscali, scudo penale per chi trasferisce capitali dall' estero trasformandosi da esportatore di capitali in propulsore della ripresa e dell' accelerazione della crescita italiana. Ci sono ancora 100-200 miliardi di euro dei risparmiatori italiani fuori dall' Italia. Ora è arrivato il momento di farli rientrare. I possessori potrebbero così dimostrare di credere nel proprio Paese.

 

fabbrica coronavirus 4

Destinare queste risorse all' acquisto dei bond sociali e al rifinanziamento delle imprese sarebbe un gesto apprezzabile e apprezzato. Nello stesso filone c' è il capitolo delle aziende che hanno trasferito la sede all' estero per ottenere vantaggi fiscali. L' emergenza sociale e l' aumento della disoccupazione rappresentano l' opportunità di voltare pagina riportando queste aziende in Italia. È l' occasione per affermare l' orgoglio di essere italiani.

 

chiuso per virus

Può citare altre iniziative possibili?

La terza manovra è semplice. In Italia vengono accantonati ogni anno 26 miliardi di Tfr, i trattamenti di fine lavoro. Perché non creare le condizioni affinché una parte venga investita in titoli pubblici esentasse? E ancora. Perché non lanciare un piano per la valorizzazione del patrimonio dello Stato e degli enti locali?

 

spread

Il progetto c' è e l' ho suggerito da tempo, senza particolare successo. Eppure la quarta manovra, il lancio di titoli che abbiano come sottoscrittori sia investitori istituzionali sia famiglie e come sottostante immobili pubblici (scuole, caserme, sedi della pubblica amministrazione), permetterebbe di alleggerire il bilancio dello Stato con un altro effetto importante: avvicinare i cittadini al patrimonio immobiliare locale, che con le risorse raccolte potrebbe essere risanato e migliorato. La quinta manovra da fare è sbloccare gli investimenti su più fronti.

 

Quali?

spread btp bund

Ne ricordo due. Ci sono 150 miliardi di fondi pubblici già contabilizzati per interventi sulle infrastrutture e nell' edilizia ma prigionieri della burocrazia. Faccio l' esempio dei porti, che vanno rafforzati perché sono decisivi per i collegamenti con la Cina e l' Estremo Oriente. Attiviamoci oggi. Se ci pensiamo tra un anno sarà tardi perché, nel frattempo, avremo perso quote di mercato importanti a vantaggio degli altri porti europei. L' altro filone da incentivare sono i 150 miliardi di euro per promuovere la green economy, per la sostenibilità ambientale dei progetti di crescita. Non è possibile che non si riesca a farlo, che non si riesca a mettere queste risorse a disposizione di un processo di accelerazione della ripartenza. Aggiungo che, come Intesa Sanpaolo, siamo pronti a finanziarli. Sarebbe una spinta formidabile per il Paese.

 

La scommessa può essere vinta?

DEBITO PUBBLICO

Ne sono certo. Siamo uno dei Paesi più ricchi al mondo, con un tema aperto: assicurare la sostenibilità del debito per dare una spinta alla crescita. Le cinque manovre valorizzano i punti di forza dell' Italia, permettendoci di trovare una via di uscita ed evitando di fare eccessivo affidamento alla Bce. Il progetto Italia è necessario per il futuro del Paese e può valere più degli eurobond.

 

Il risultato sarebbe certo: il dimezzamento dello spread. Uno scenario ideale per scatenare la vera forza italiana: la piccola e media impresa che, quando il mondo ripartirà, ha le carte in regola per riprendere spazi vitali e regalarci soddisfazioni adeguate. Le imprese italiane hanno fatto un lavoro eroico e, se bene orientate, permetteranno una ripresa che potrà risultare eccezionale.

klaus regling

 

In che modo vanno aiutate?

Le aziende hanno bisogno di finanziamenti a fondo perduto. Per tenere in vita chi ha perso sei mesi di fatturato spesso non bastano aiuti che aumentano i debiti, perché i debiti vanno restituiti. Preservare la vitalità delle imprese è decisivo perché devono giocare una partita che va oltre l' Europa, sui mercati internazionali.

 

L' Unione europea sta andando nella direzione giusta?

ursula von der leyen

È positivo che il Consiglio Europeo non si sia limitato a ratificare gli strumenti di sostegno previsti dall' Eurogruppo del 9 aprile (linee di credito del Mes, Sure e rafforzamento ruolo della Bei). Ora è importante che si trovi presto un accordo sulle modalità di finanziamento del Recovery Fund per farlo diventare operativo il prima possibile, con una dimensione ambiziosa e adeguata alle necessità dell' economia europea e delle zone più colpite dalla pand.emia.

 

RAIDER TAX CONTRO LA SPECULAZIONE SULLO SPREAD

Penso a un fondo con un potenziale ben superiore a 1 trilione di euro. Di sicuro, oggi serve il supporto europeo, che significa una soluzione nello spirito dei fondatori. Questo è nell' interesse di tutti i Paesi che, se ognuno va per la sua strada, sono destinati alla irrilevanza nella partita con Stati Uniti, Cina, Russia. Oggi non ci sono alternative. Un segnale positivo, che molti stanno sottovalutando, è arrivato nei giorni scorsi dalla Bce.

 

Perché?

La novità epocale è stata l' annuncio della disponibilità ad acquistare titoli sotto l' investment grade, cioè ritenuti non affidabili dal mercato.

 

Dovendo scegliere, meglio Mes o Eurobond?

MARIO DRAGHI

Il punto chiave è l' utilizzo del Mes per investimenti nella sanità. Se veramente sono 36 miliardi di euro ottenibili dall' Italia senza condizioni perché non utilizzarli? Una possibilità potrebbe passare dal loro impiego per sottoscrivere titoli pubblici a condizioni di mercato.

Sarebbe ideale in quanto permetterebbe di agganciare il programma Omt (l' acronimo della definizione inglese Outright monetary transactions, annunciato dalla Bce sotto la presidenza di Mario Draghi, nell' agosto 2012, ndr), che dura tre anni e ha il vantaggio di non avere limiti quantitativi. Ciò contribuirebbe a stabilizzare lo spread e a disinnescare la speculazione.

EUROBOND

 

Nell' attesa povertà e disagio sociale avanzano, soprattutto nelle grandi città. In che modo possono essere tenuti sotto controllo?

Vanno rilanciati interventi di solidarietà in soccorso dei più deboli. Segnali positivi ci sono, come dimostrano le donazioni già avvenute. Occorre proseguire su questa strada e fare di più.

 

Come vi state muovendo come banca?

UBI BANCA

Intesa Sanpaolo ha donato 100 milioni di euro per contrastare questa emergenza eccezionale. I manager della Banca hanno devoluto 6 milioni di euro. Si tratta d' interventi tra i più significativi anche in ambito internazionale. Ora stiamo ragionando su altre iniziative, i prestiti d' impatto, ovvero finanziamenti a tasso zero, oltre a forme di donazioni e iniziative a sostegno della povertà. Oggi forniamo 3,5 milioni di pasti all' anno a favore di chi si trova in condizioni difficili. Bene, li moltiplicheremo per cinque. Tutto ciò va riprodotto su larga scala, con l' obiettivo di permettere la tenuta sociale del Paese, creando le condizioni per vincere l' altra sfida: il rilancio dell' economia reale.

MARIO DRAGHI.

 

Il coronavirus sta mettendo a dura prova le leadership dei gruppi dirigenti della politica negli Stati Uniti, in Europa e in Italia. Cambieranno o verranno confermate?

In momenti come questi i leader saranno quelli che dimostreranno di saper fare le cose. Quelli che si rimboccano le maniche e che, al di là delle parole, scendono in trincea riuscendo a mandare avanti i loro Paesi.

 

L' offerta pubblica di acquisto su Banca Ubi va avanti. Non le è venuto il dubbio sull' opportunità di sospenderla?

UBI BANCA BRESCIA

Neppure per un istante. L' integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi è un progetto che, forte del radicamento territoriale delle due banche, crede nell' Italia e nelle prospettive di rilancio economico. La fase di cambiamento radicale che seguirà all' epidemia avrà ancora più bisogno di soggetti economici solidi, resilienti, di dimensioni europee. Intesa Sanpaolo è la banca dei territori. Siamo cresciuti valorizzando e aggregando grandi banche e realtà locali. Ora stiamo offrendo a una banca ben gestita la prospettiva chiara di realizzazione delle proprie aspirazioni. Il beneficio interesserà le persone di Ubi e, di conseguenza, i clienti. Queste aree saranno rafforzate con l' assunzione di 2500 giovani, mentre le uscite saranno solo su base volontaria, come Intesa Sanpaolo ha sempre fatto con i suoi dipendenti.

VICTOR MASSIAH CARLO MESSINA

 

Come intendete gestire i rapporti con famiglie e imprese?

Sosterremo in maniera significativa questi territori con ulteriori erogazioni di credito pari a 10 miliardi all' anno. Nessun imprenditore si vedrà ridurre la somma dei crediti che ha in essere con le due banche. Non solo. Tutte queste aree potranno godere d' interventi significativi volti a sostenere il tessuto sociale. Lo faremo raddoppiando le operazioni di solidarietà previste da Ubi. Per questo il tessuto imprenditoriale e sociale non potrà che trarre benefici dall' operazione.

 

CREDIT AGRICOLE

E gli azionisti di Ubi?

I risparmiatori titolari di azioni della banca, oltre al premio previsto dal concambio, potranno contare su un track record ben diverso per quanto riguarda dividendi distribuiti, pari per Intesa Sanpaolo a circa 13,5 miliardi in cinque anni, senza considerare i 3,4 miliardi di dividendi sull' utile 2019, la cui distribuzione è stata sospesa in attesa della valutazione che faremo ad ottobre, come da indicazioni della Bce. Tutto ciò è ancora valido anche in questa emergenza eccezionale, grazie alla crescita dimensionale che sarà conseguita quando l' operazione andrà a buon fine.

 

I francesi di Crédit agricole, che in Italia hanno una presenza significativa, potrebbero essere il cavaliere bianco contro Intesa?

Qualcuno può averli tirati per la giacchetta, ma è difficile immaginarlo. È assai poco probabile che una banca leader in Francia, come il Crédit agricole, venga in Italia con intenti bellicosi nei confronti della banca leader nel Paese.

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