auto elettriche - cina xi jinping

FATTO IL DAZIO, TROVATO L'INGANNO: COSÌ LE AUTO ELETTRICHE CINESI SONO PRONTE A INVADERE L'EUROPA – DOPO L’UNGHERIA, LE AZIENDE DEL DRAGONE VOGLIONO APRIRE STABILIMENTI IN ITALIA E SPAGNA PER PRODURRE VETTURE NELL’UE. UN MODO PER AGGIRARE I NUOVI DAZI SULLE IMPORTAZIONI CHE ENTRERANNO IN VIGORE DA LUGLIO – BYD E GLI ALTRI COLOSSI CINESI CONTINUANO A BATTERE RECORD DI VENDITE, GRAZIE AI PREZZI MOLTO PIÙ BASSI RISPETO ALLE CASE AUTOMOBILISTICHE OCCIDENTALI…

Estratto dell’articolo di Michelangelo Cocco per “Domani”

 

auto elettriche - cina

Negli ultimi giorni Byd ha ridotto il costo della sua e2, portandolo a 89.800 yuan, pari a circa 11.500 euro. Con lo sconto sulla sua compatta sono saliti a cinque i modelli di auto elettriche (Ev) della compagnia di Shenzhen in vendita sotto la soglia psicologica dei 100.000 yuan.

 

Un’opportunità per i consumatori cinesi a basso reddito, un incubo per i marchi europei, che sfornano poche novità, decisamente meno economiche, e che perciò temono una “invasione” di macchine a batteria made in China.

 

L’ultima svendita dell’azienda che nel quarto trimestre ha superato per la prima volta Tesla per numero di Ev consegnati è arrivata dopo un 2023 che ha fatto registrare uno sconto medio (per ogni veicolo, di qualsiasi brand) di 15.000 yuan (1.914 euro).

 

auto elettriche - cina

Nel primo mercato globale per gli Ev è in corso una guerra dei prezzi che, protrattasi senza tregua nel 2024, è destinata a lasciare sul campo di battaglia alcuni dei 94 brand (per 300 modelli complessivi) che affollano un settore diventato strategico per l’economia nazionale e per la transizione energetica.

 

Si va avanti a colpi di record (circa 6 milioni di Ev acquistati nel 2022, oltre 8 milioni nel 2023, quest’anno si punta a 10 milioni), ma ora le compagnie cinesi devono farsi largo anche all’estero, per recuperare gli investimenti, sfruttare la capacità produttiva accumulata, e per fronteggiare il prevedibile rallentamento di una domanda interna che non potrà essere sostenuta per sempre dalle promozioni.

 

LO SCONTRO SULLE TARIFFE

auto elettriche byd

È su questo sfondo che, il 7 marzo scorso, è entrato in vigore un regolamento dell’Ue che impone la registrazione doganale degli Ev importati dalla Cina. Una mossa che potrebbe far scattare aumenti provvisori dei relativi dazi già a luglio, in attesa del verdetto dell’inchiesta anti-sussidi avviata da Bruxelles il 4 ottobre 2023.

 

[…]

 

Secondo Pechino l’incremento delle importazioni di Ev cinesi nell’Ue (177.839 unità tra ottobre 2023 e gennaio 2024) è in linea la domanda dei consumatori europei, cresciuta nel 2023 del 37 per cento rispetto all’anno precedente.

 

auto elettriche della cinese Byd

Attualmente le auto importate nell’Ue dalla Cina sono soggette a dazi del 10 per cento, mentre quelle esportate dall’Europa a 27 pagano tariffe tra il 15 e il 25 per cento per entrare nella Rpc, il paese che per decenni ha rappresentato una miniera inesauribile di profitti per produttori europei, statunitensi, nipponici e coreani, finché Pechino è riuscita a rimpiazzare la sua arretrata manifattura di motori a combustione interna (Ice) proiettandosi all’avanguardia in quella delle batterie agli ioni di litio, e i cinesi hanno imparato a costruire le macchine meglio degli altri.

 

NÉ CON MACRON, NÉ CON VOLKSWAGEN

URSULA VON DER LEYEN E XI JINPING

Dopo che per oltre 40 anni le grandi case automobilistiche (per l’Europa soprattutto le tedesche) hanno fabbricato nella Rpc centinaia di milioni di auto vendute ai consumatori locali, i cinesi sono pronti ad aggirare l’aumento dei dazi in arrivo costruendo le loro macchine direttamente nel Vecchio continente, incrociando la domanda di Ev abbordabili, assecondando la decarbonizzazione e favorendo il mantenimento dei livelli occupazionali.

 

L’arrivo dei cinesi segnerà la fine dell’industria europea dell’auto? Intanto l’Europa fronteggia l’avanzata dell’elettrica cinese in ordine a dir poco sparso. I tedeschi stanno siglando accordi strategici (come quello tra Volkswagen e XPeng) con i costruttori cinesi per provare a mantenere una presenza significativa nel mercato locale e andare a braccetto in quelli della periferia del nuovo impero.

 

auto elettriche della cinese Byd

La Francia promuove il protezionismo a difesa dei suoi produttori, mentre l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, invoca l’aumento dei dazi.

 

I governi di paesi con un settore automotive più in difficoltà, come Spagna e Italia, corteggiano Pechino alla ricerca di partner industriali per salvare impianti che altrimenti rischierebbero la chiusura, con relativi massicci licenziamenti.

 

Nelle scorse settimane Adolfo Urso ha confermato che il governo Meloni sta cercando un secondo produttore da affiancare a Stellantis, che vorrebbe convincere ad aumentare la produzione italiana a 1 milione di unità entro la fine del decennio. Se altre 300 mila le facessero i cinesi, sarebbe possibile raddoppiare la produzione del 2023 (800.000).

 

adolfo urso foto di bacco (3)

A tal fine il ministro dell’industria ha incontrato i dirigenti di tre compagnie, delle quali non sono stati rivelati i nomi. Si è parlato di Byd, ma il direttore per l’Europa, Michael Shu, ha fatto sapere che è ancora troppo presto per decidere se, oltre a quello in costruzione Ungheria, la sua azienda avrà bisogno di un altro stabilimento.

 

Poi di Chery - l’esportatore cinese numero uno per volumi - che sarebbe disposto sia a utilizzare una fabbrica già in funzione, sia a costruirne una nuova di zecca.

 

Ma l’azienda di Wuhu - non particolarmente forte negli Ev - ha messo gli occhi sull’ex impianto Nissan di Barcellona, dopo aver avviato la produzione in Brasile e avendo nuove fabbriche in costruzione in Argentina e progetti per il Regno Unito.

 

auto elettriche

Si pensa anche a Great Wall Motor, mentre per lo stabilimento torinese di Mirafiori si era vociferato di Leapmotor, un produttore di Hangzhou non esattamente di primo livello, di cui Stellantis ha acquisito il 20 per cento.

 

[…]

 

Pechino ha puntato da lungo tempo sul settore degli Ev e, dal 2009 al 2022, ha investito oltre 200 miliardi di yuan (29 miliardi di dollari) in sussidi e agevolazioni fiscali. Ufficialmente, circa 2 miliardi all’anno.

 

fabbrica di auto elettriche volkswagen

Fondi governativi erogati nell’ambito di una strategia di politica industriale, come quelli che gli Usa stanno mobilitando a sostegno del settore dei semiconduttori o come i 902 milioni di euro recentemente stanziati dal governo tedesco (col via libera dell’Ue) per costruire un impianto per la produzione di batterie per Ev nella città di Heide.

 

leapmotor auto elettriche cinesi 1leapmotor auto elettriche cinesi 3XI JINPING E URSULA VON DER LEYEN adolfo urso - ministero del made in italyauto elettriche della cinese Byd

Ultimi Dagoreport

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE - (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTA SINISTRA ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)

marina pier silvio berlusconi forza italia tajani barelli gasparri martusciello bertolaso

DAGOREPORT - PESSIME NOTIZIE PER LA “BANDA BASSOTTI” DI FORZA ITALIA (TAJANI-BARELLI-GASPARRI-MARTUSCIELLO) - OLTRE AL VILE DENARO (I FIGLI DI BERLUSCONI HANNO EREDITATO ANCHE LE FIDEIUSSIONI PER CIRCA 100 MILIONI DI EURO), C’È UN’ALTRA QUESTIONE FONDAMENTALE: LA FAMIGLIA DI ARCORE POSSIEDE IL SIMBOLO DEL PARTITO. UN SIMBOLO NEL QUALE CAMPEGGIA, A CARATTERI CUBITALI, LA SCRITTA “BERLUSCONI” - A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA, IN CHE MISURA IL FANTASMA DEL CAV PESA SULLE PREFERENZE ELETTORALI? FONTI AUTOREVOLI HANNO SPIFFERATO A DAGOSPIA CHE LA PAROLA “BERLUSCONI” VALE IL 3,5% DEI VOTI. MICA BRUSCOLINI: SE SI TOGLIE AL 9,2% DI FORZA ITALIA (SONDAGGIO SWG) LA QUOTA “BERLUSCONI” (3,5%), COSA RESTA? UN PARTITO CHE POTREBBE FAR CONCORRENZA A VERDI & SINISTRA AL 6,5%

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…