FIAT LUX – MARPIONNE ARRAPA I SINDACATI (FIOM ESCLUSA) CON GLI AUMENTI SALARIALI LEGATI AI RISULTATI DEGLI STABILIMENTI E DEI MARCHI PER AREA GEOGRAFICA – IL CONTRATTO AZIENDALE PIÙ RICCO IN FCA PUÒ FARE TENDENZA NEL RESTO D’ITALIA

1.RIECCO MARCHIONNE: SALARI LEGATI ALLA VENDITA DI AUTO

Salvatore Cannavò per il “Fatto Quotidiano

 

Sui salari cambia tutto. Almeno in Fiat, cioè Fca. Effetto del nuovo “modello Marchionne” che potrebbe cambiare in profondità la natura delle relazioni sindacali in Italia e il modo di rapportarsi tra aziende e lavoratori. Il patron della Fca, che ieri a Torino ha incontrato i sindacati Fim, Uilm, Ugl e Fiscmic, ha proposto una nuova politica retributiva in tutto il gruppo italiano con l’obiettivo “di far partecipare direttamente tutte le persone ai risultati di produttività, qualità e redditività nell’ambito del piano industriale 2015-2018”.

 

sergio marchionnesergio marchionne

Il salario degli operai, quindi viene agganciato ai risultati aziendali con un sistema di bonus che, via via, soppianta il sistema tradizionale degli aumenti contrattati.

 

IL NUOVO SISTEMA retributivo, spiega la Fca, “prevede due elementi addizionali al salario base”. Il primo è un “Bonus annuale” che sarà calcolato sui risultati di efficienza produttiva dei rispettivi stabilimenti di appartenenza parametrati sul livello raggiunto nell’ambito del Wcm (World Class Manufacturing), il nuovo sistema di organizzazione del lavoro interno alla fabbrica. Questo compenso, legato quindi al proprio sito produttivo, verrà pagato agli inizi dell’anno seguente all’anno di esercizio, e avrà un valore medio del 5% del salario base ma può arrivare al 7,2.

 

MARIO MONTI TIENE UN DISCORSO ALLO STABILIMENTO FIAT DI MELFI MARIO MONTI TIENE UN DISCORSO ALLO STABILIMENTO FIAT DI MELFI

Il secondo elemento variabile è collegato “al raggiungimento dei risultati economici per l’area Emea (l’area europea e mediterranea in cui è diviso il gruppo internazionale, ndr), inclusi i marchi premium Alfa Romeo e Maserati”. Si tratta, quindi, di un premio di gruppo complessivo il cui compenso totale per il periodo quadriennale 2015-2018 “è pari al 12% del salario base che potrà arrivare, in casi di over performance, al 20%”. Una parte del Bonus (pari al 6% del salario base) “verrà pagata trimestralmente a partire già dal 2015”. Agli inizi del 2019, poi, una volta verificati i risultati, i lavoratori riceveranno il resto del bonus.

 

fiat stabilimentofiat stabilimento

Per un operaio specializzato, in caso di risultati conformi agli obiettivi, “l’erogazione attesa ammonta a 1.400 euro annui per gli anni 2015, 2016 e 2017 e cresce fino a 2.800 nel 2018”. In caso di risultato superiore alle attese, “queste due erogazioni possono raggiungere rispettivamente 1.900 euro annui nell’arco 2015-2017 e 5.000 nel 2018”.

 

 E se va male? Il sistema prevede, in caso di mancato raggiungimento di ogni obiettivo, “un’erogazione minima di 330 euro all’anno”. In caso di raggiungimento dei risultati attesi quindi, il dipendente riceverà una somma totale nel quadriennio di oltre 7.000 euro. In caso di performance superiori agli obiettivi il totale dei bonus potrà crescere fino ad un valore nel quadriennio intorno ai 10.700 euro. Il costo totale massimo per Fca del piano quadriennale sarà di oltre 600 milioni di euro.

OPERAI FAITOPERAI FAIT

 

Questo sistema verrà applicato a tutto il settore dell’auto. Una soluzione simile verrà adottata per la componentistica. “Una bella spinta al Paese” ha commentato Sergio Marchionne in serata mentre è stato incontrato dai giornalisti intento a fare acquisti presso Eataly, la cui sede si trova a fianco del Lingotto. “Se gli obiettivi finali del piano saranno quelli attesi, e sono sicuro che lo saranno, tutti i nostri lavoratori in Italia avranno vantaggi economici di assoluto rilievo”, sottolinea Marchionne, dicendo che finisce “l'era stagnante della contrapposizione tra capitale e lavoro”.

 

Marchionne e Obama nella fabbrica Chrysler Marchionne e Obama nella fabbrica Chrysler

La novità, in effetti è rilevante. Anche se la politica dei premi di risultati è ormai consolidata nelle imprese italiane, nel caso Fca si tratta di fare perno sui risultati aziendali mentre l'aumento contrattuale finisce in una “terza fascia residuale”. Anche le cifre non devono impressionare. I 7.000 euro in quattro anni, legati al risultato, quindi non certi, corrispondono a 130 euro mensili, richiesta storica delle piattaforme dei metalmeccanici.

 

Mentre i 330 euro, in caso di non raggiungimento dei risultati, valgono 25 euro al mese. Se le cose dovessero andare male, l'aumento potrebbe limitarsi a questo. L'aspetto di modello del sistema retributivo della Fca non sfugge a nessuno. Come avvenuto a Pomigliano, ancora una volta Marchionne lancia la palla in avanti e costituisce un sistema che potrebbe essere additato come un riferimento per le imprese italiane.

 

JAMES GORMAN MARCHIONNEJAMES GORMAN MARCHIONNE

I SEGRETARI che hanno incontrato ieri Marchionne hanno esultato per la proposta tranne la Fiom che con il segretario piemontese ha messo l'accento sul peggioramento dei salari operai che, in ogni caso, “devono arrivare a fine mese”. Tra le dichiarazioni di soddisfazione della Cisl e della Uil, intervenuti con i segretari generali Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, spicca anche il ritorno di Raffaele Bonanni ex segretario della Cisl costretto alle dimissioni dallo scandalo sullo stipendio: “Sono molto contento di questa scelta. Non poteva essere diversamente, era una scelta logica che doveva arrivare prima”.

 

 

2. LA ROTTAMAZIONE IN FABBRICA

Da “il Foglio

 

E’tempo di rinnovo contrattuale per i lavoratori italiani della Fiat, dopo l’accordo-ponte trovato nell’estate del 2014. Così ieri l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles (Fca), Sergio Marchionne, ha annunciato alle organizzazioni sindacali quella che vorrebbe fosse la nuova politica retributiva del gruppo. L’obiettivo, sostiene il Lingotto, è “far partecipare direttamente” tutti i lavoratori “ai risultati di produttività, qualità e redditività” dal 2015 al 2018. Addio al salario inteso come “variabile indipendente”, addio pure all’attenzione sfrenata riservata dalla concertazione nazionale ai minimi tabellari (vedi l’impostazione del Protocollo del 1993).

RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLERRENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER

 

Il nuovo sistema retributivo, nelle intenzioni di Fiat che adesso andrà al tavolo negoziale con i sindacati, prevede un bonus annuale calcolato in base all’efficienza dei singoli stabilimenti (ormai largamente misurabili grazie al sistema World class manufacturing); e un altro bonus legato ai risultati dei marchi nell’area euromediterranea. Il gruppo automobilistico ha fatto qualche simulazione: se i risultati dei prossimi quattro anni saranno conformi agli obiettivi stilati, per un operaio specializzato si tratterà di un aumento di 1.400 euro annui dal 2015 al 2017 e poi di 2.800 euro nel 2018. Se nessun obiettivo sarà raggiunto, si cautelano in Fiat, l’aumento sarà di 330 euro l’anno.

 

RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLERRENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER

Dalla storica azienda manifatturiera italiana arriva così un’altra potenziale spallata al solitamente ingessato sistema delle relazioni industriali. In principio, dal 2010 al 2011, ci fu la decisione di Marchionne di proporre contratti aziendali negli stabilimenti italiani, fuori dagli schemi nazionali decisi da Confindustria e centrali sindacali. Apriti cielo: rappresentanti di industriali e lavoratori non apprezzarono; in fabbrica invece i nuovi contratti furono approvati via referendum. Adesso a quello schema teorico si offre un po’ di linfa: ogni euro in più che diventerà oggetto della contrattazione aziendale. Senza bisogno di attendere che ad accordarsi siano le corporazioni ufficiali o che a muoversi sia il solito legislatore. Altrimenti, le parti sociali, a cosa servono?

 

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