francesco caio

SUP-POSTE ITALIANE - CAIO MULTIPLEX: LA MOLTIPLICAZIONE DEI DIRETTORI - SILURA DUE DIRIGENTI PORTATI DA LUI, MA PER LORO CREA NUOVE POLTRONE – CACCIA A UN DG PER POSTE VITA, CON IL RISCHIO DI UN GIGANTESCO CONFLITTO D’INTERESSI - ENI, CHE SEDE DI FORMAZIONE: 15 MILIONI

Dagoreport

 

Francesco Caio Francesco Caio

E chi glielo dice, adesso, alla Corte dei Conti? Proprio ai primi di marzo i magistrati contabili hanno alzato il ditino, bacchettando le Poste italiane perché nel 2013 hanno pagato troppo i loro tanti (troppi) dirigenti: ben 150 milioni di euro, un bel + 12,3 % rispetto al 2012. E adesso, zac! Pare che il gruppo di Francesco Caio si sia messo di buzzo buono per moltiplicare i posti, ovviamente apicali, e i relativi costi.

 

In febbraio ha creato due nuove posizioni, nominando Anna Pia Sassano come responsabile delle relazioni istituzionali per l’Ict e affidando a Luigi Calabria le future acquisizioni del gruppo. Peccato che i due fossero arrivati in Poste non più tardi di sei mesi fa, e con stipendi a cinque zeri: lo stesso Caio, che di suo porta a casa oltre un milione di euro l’anno, aveva voluto Calabria, ex Finmeccanica, come direttore finanziario, e la Sassano come responsabile dei sistemi informativi.

 

Dopo sei mesi l’amore è già finito. Al posto della Sassano Caio ha  chiamato Giuseppe Dallona, mentre ha giubilato Calabria il 2 febbraio insediando un nuovo Cfo, Luigi Ferraris, portandolo via all’Enel. Nessuno ovviamente è stato mandato a distribuire lettere in alta Val Badia: i due rimossi, con lo stesso stipendio, si sono accomodati su altre poltrone.

 

BIANCA MARIA FARINABIANCA MARIA FARINA

E visto che non c’è il due senza il tre, nel gruppo sta per essere creata un’altra posizione nuova di pacca: il 24 marzo è in agenda la nomina di un direttore generale a Poste Vita, società che finora, sotto la guida della lady di ferro Bianca Maria Farina, è diventata la cassaforte del gruppo Poste (garantisce poco meno della metà degli utili)  senza mai vedere l’ombra di un dg.

 

In pole position, secondo i postini ben informati, c’è tale Andrea Poggi, attuale «strategy consulting e innovation leader» in Deloitte, società consulente della stessa Poste Vita. A caldeggiare la promozione del consulente a direttore generale pare sia l’arzilla Farina, ultrasettantenne amministratore delegato, ormai giunta al suo terzo (e ultimo) mandato: in tre anni ha pagato a Deloitte oltre 14 milioni di euro per le consulenze sulle polizze ammollate a migliaia di ingenue vecchiette. E ben 6 erano per quel settore welfare che  Caio ora ha annunciato di voler rivoluzionare. Ma se non e' soddisfatto, perche' portarsene in casa il suggeritore, dando la stura a un colossale conflitto d'interesse?

FABRIZIO BARBIERIFABRIZIO BARBIERI

 

Intanto il Cda di Poste ha bloccato per due volte il tentativo di Caio di acquistare dall’Eni una villa a Grottaferrata per circa 15 milioni di euro da destinare al centro di formazione delle Poste. Il palazzo, abbandonato da tempo, era una delle sedi dei corsi di formazione dell’Eni. A portare L’”affare” il nuovo capo del personale di Poste, Fabrizio Barbieri, giunto pochi mesi fa proprio dal Cane a sei zampe.

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA RESA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SONO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI DI DOLLARI, E IL PIANO DI TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. INOLTRE ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ PER QUELLO CHE È: UN INGOMBRANTE ALLEATO CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON BRUXELLES O CON I SINGOLI PAESI?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…