fiat volkswagen

FIAT AI CRUCCHI – LA VOLKSWAGEN PRONTA A PAPPARSI IL GRUPPO CHE ERA DI TORINO, MA SOLO DOPO L’USCITA DI MARCHIONE. CIOE’ NEL 2019 - I TEDESCHI, AMMACCATI DAL DIESELGATE, PUNTANO SULLE AUTO ELETTRICHE E VOGLIONO FRONTEGGIARE L’OFFENSIVA GIAPPO-FRANCESE SUL MERCATO MONDIALE – DE MEO PROSSIMO AD: VIENE DALLA SEAT, GRUPPO ISPANO TEDESCO

 

Alberto Caprotti per Avvenire

 

fiat volkswagen

L' Alitalia sotto l' ala di Lufthansa, la Fiat nel motore di Volkswagen. Potrà anche finire diversamente in entrambi i casi, ma lo scenario che si prospetta sembra questo: tra un anno, forse anche meno, saremo tutti un po' più tedeschi. Tecnicamente Fiat "italiana" non lo è più dalla fusione con Chrysler, ufficializzata nell' ottobre 2014. Ma lo è ancora, e molto, dal punto di vista occupazionale, attraverso i 67mila dipendenti e i 4 stabilimenti sul territorio che producono più di 1 milione di auto su 4,7 totali del Gruppo.

MERKEL MARCHIONNE MARANELLO

 

Sul futuro del quale da mesi si rincorrono le voci di possibili alleati o compratori: dalla General Motors ai cinesi di Geely e Great Wall, che hanno fatto gonfiare il titolo in Borsa e nascosto le reali trattative alle quali Sergio Marchionne sta puntando. Quelle che portano a Wolfsburg, quartier generale del gigante tedesco.

 

Pesantemente colpita ma tutt' altro che affondata dal "dieselgate", Volkswagen sta scommettendo decisamente sull' elettrificazione dei suoi 10 marchi per mettersi definitivamente alle spalle lo scandalo delle emissioni sui motori diesel. Investirà infatti 34 miliardi di euro entro il 2022 nella macchina del futuro: elettrica e ibrida plug-in, e dotata di evoluti sistemi per la guida assistita e autonoma. Nel frattempo però ha perso il primato dei produttori globali, superata dall' Alleanza Renault-Nissan che dopo l' annessione di Mitsubishi guida la classifica con 5,27 milioni di vetture immatricolate nel primo semestre 2017. E sta rischiando di perdere anche quello di leader di vendite in Europa, dopo la fusione di Opel nel Gruppo PSA.

volkswagen fiat

 

Tecnologie e piattaforme in ogni segmento non mancano certo a Volkswagen che però ha bisogno di recuperare terreno, soprattutto sul mercato americano. Le sinergie, gli stabilimenti Usa e la forte rete di vendita Jeep e Chrysler sarebbero l' ottima dote portata da Fca, che resta la preda strategica più ambita dai tedeschi, anche per toglierla alla concorrenza. Soprattutto ora, con il valore in crescita dei suoi brand di lusso Maserati e Alfa, e con quest' ultima rilanciata anche dall' annuncio del ritorno in Formula 1 nel pros- simo Mondiale (vedi box in pagina, ndr).

 

MATTHIAS MULLER

L' operazione - decisamente e a più riprese smentita in passato dai vertici tedeschi e dall' ad Matthias Muller - potrebbe essere conclusa entro il 2019, quando saranno maturate tre nuove condizioni. La prima è l' azzeramento del debito di Fiat-Chrysler, atteso a fine 2018, quando capitalizzerà di più e sarà più appetibile. La seconda è il risanamento contemporaneo dei conti Volkswagen, che a quel punto non dovrebbero più essere gravati in modo consistente dalle multe del dieselgate: vicenda questa tutt' altro che chiusa al momento, con la stessa Fca alle prese con altre accuse e un' inchiesta in corso in Francia, e Volkswagen che potrebbe dover fronteggiare anche la class action di risarcimento promossa in Italia da 90mila suoi clienti e recentemente dichiarata ammissibile dal tribunale di Venezia.

 

JOHN ELKANN

Il terzo tassello che andrà a incastrarsi - non meno importante dei primi due - è l' addio di Marchionne, che per allora non sarà più il ceo di Fiat-Chrysler. Tecnicamente l' abbandono del manager con il maglione arriverà nella primavera del 2019 nel corso dell' assemblea degli azionisti che approverà il bilancio del 2018. In quel momento Marchionne - che non rinuncerà comunque al suo ruolo di numero uno in Ferrari - avrà trascorso 15 anni alla guida del Gruppo dopo averlo salvato e rilanciato.

 

Il passaggio della maggioranza di Fca ai tedeschi rappresenterebbe l' atto finale per metterla in "sicurezza", assecondando così la volontà dismissiva del presidente John Elkann e della famiglia Agnelli che da tempo considerano l' automobile tutt' altro che intoccabile per la galassia Exor che ne detiene il 29,2 % e pesa per il 22% del suo portafoglio.

 

Qualora Fiat-Chrysler entrasse nell' orbita Volkswagen potrebbe però recuperare parte della propria italianità proprio nella poltrona di vertice. La logica, prima ancora che indiscrezioni insistenti, portano a credere che il candidato ideale per sostituire Sergio Marchionne sia Luca De Meo. Quello del manager di origine pugliese ma milanese d' adozione, attualmente presidente di Seat (uno dei marchi targati VW), che ha lavorato per anni in Abarth, Lancia, Alfa Romeo ed ex amministratore delegato proprio di Fiat prima di essere degradato a responsabile del marketing, sarebbe un clamoroso ritorno.

luca de meo

 

Per comprendere quanto pesasse De Meo dopo aver ideato il fortunato lancio della nuova 500, la notizia del suo improvviso divorzio dal Lingotto nel gennaio 2009 fece perdere a Fiat il 4% in Borsa. In Volkswagen dal 2009, ne ha scalato i ruoli diventando numero uno di Seat due anni fa. Dire che ha lavorato bene è riduttivo: nel 2017 le vendite sono cresciute del 13% facendo diventare Seat uno dei marchi con il maggior incremento in Europa e facendo segnare il primo bilancio in attivo della sua storia. L' ex pupillo di Marchionne ora è pronto a prenderne il posto.

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?