LA FIBRA NON SI FONDE - BASSANINI DICE DI NO ALLA RETE UNICA TRA TIM E OPEN FIBER: ''L'IDEA CHE ATTRAVERSO UN MERGER TRA OPEN FIBER E TIM, SOTTO IL CONTROLLO DI TIM, CI SIA UNA RETE UNICA, VERTICALMENTE INTEGRATA, NON È PIÙ NEL PERIMETRO DELLE POSSIBILITÀ. LE ALTERNATIVE SONO UNA RETE UNICA NON VERTICALMENTE INTEGRATA OPPURE LA COMPETIZIONE INFRASTRUTTURALE CHE NEL TEMPO POTREBBE RILEVARSI NON SOSTENIBILE''
Da “il Messaggero”
La rete unica divide ancora e Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, ribadisce con forza la sua opposizione al progetto di Tim di fusione degli asset con il supporto finanziario di un fondo infrastrutturale. E punta i riflettori su Cdp e la porta al centro della scena. «Al momento attuale c'è un soggetto pronto a porsi come anchor investor e player di questa infrastruttura unica che è Cassa depositati e prestiti. C'è però un incumbent - ha osservato ieri Bassanini, in occasione della conferenza 5g Italy - che ritiene ancora di poter sostanzialmente tornare alla posizione di monopolio che aveva in passato e quindi di poter governare secondo i tempi derivanti dai suoi interessi aziendali la transizione dal rame alla fibra».
A pochi isolati però, alla Camera, era in corso un'audizione e Massimiliano Capitanio (Lega) stava puntando il dito sul ritardo nel mantenere le promesse. «Il quadro delineato da Infratel e Open Fiber questa mattina in audizione è allarmante: rischiamo di sprofondare nel digital divide, complice un governo che non ha ancora affidato le deleghe alle tlc e che convocherà il Cobul (Comitato banda ultra-larga, ndr) a pochi giorni dal Natale. In Commissione abbiamo l'opportunità di sostenere un modello di rete integrata da realizzare oggi, subito, senza rincorrere le chimere del wholesale only» ha dichiarato, riferiscono i presenti, Capitanio.
luigi gubitosi foto di bacco (2)
«L'idea che attraverso un merger tra Open Fiber e Tim, sotto il controllo di Tim, ci sia una rete unica, verticalmente integrata, non è più nel perimetro delle possibilità che le autorità di regolazione possono accettare» ha insistito Bassanini, secondo cui oggi le alternative sono «una rete unica non verticalmente integrata oppure la competizione infrastrutturale che nel tempo potrebbe rilevarsi non sostenibile e all'avanguardia».