armi armamenti donald trump

FINISCE IL 2024 E BRINDANO I PRODUTTORI DI ARMI! – PER IL TERZO ANNO DI FILA CRESCE IL BUSINESS DELL’INDUSTRIA BELLICA MONDIALE: I CINQUE PRINCIPALI COLOSSI STATUNITENSI DEL SETTORE HANNO REGISTRATO UN AUMENTO DEI RICAVI DELL’11%, DA 175 A 195 MILIARDI DI DOLLARI – ANCHE IN EUROPA I NUMERI SONO POSITIVI PER I 5 BIG DEL SETTORE (COMPRESO LEONARDO): +12,7% A 56 MILIARDI DI EURO TOTALI – SUI RIALZI STELLARI IN BORSA PESA ANCHE L’EFFETTO TRUMP, CHE VUOLE AUMENTARE LA SPESA MILITARE DEI PAESI NATO AL 5% DEL PIL.…

Estratto dell’articolo di Giulio Da Silva per “il Fatto Quotidiano”

 

INDUSTRIA DELLE ARMI

[…]  Nel 2024 le fabbriche di armi di tutto il pianeta hanno marciato a pieno ritmo. Per il terzo anno consecutivo, con ulteriori, tristi record per l’espansione della produzione di ordigni letali, per la dilatazione dei fatturati e degli utili scanditi da nuovi picchi delle quotazioni in Borsa.

 

L’analisi dei conti delle maggiori aziende del settore mostra che le cinque più grandi del mondo, tutte statunitense, Lockheed Martin, Rtx-Raytheon, Northrop Grumman, General Dynamics e Boeing (calcolando per quest’ultima solo il settore difesa e spazio), nei primi nove mesi del 2024 hanno messo a segno un’espansione dell’11,2% dei ricavi totali, da 175,1 a 194,8 miliardi di dollari.

 

donald trump con fucile

Il portafoglio ordini, che rappresenta i ricavi del futuro, è lievitato di 32,3 miliardi, a un totale aggregato di 625,7 miliardi (+5,4%). Anche la redditività è aumentata, escludendo Boeing, che soffre soprattutto nella divisione aerei commerciali. […]

 

In Europa i numeri sono più piccoli, ma i risultati impressionanti. Considerando le cinque principali, Bae Systems, Thales, Leonardo, Rheinmetall e Airbus (di quest’ultima solo la divisione difesa e spazio), i primi nove mesi del 2024 (eccetto Bae che ha pubblicato solo dati semestrali) mostrano una crescita dei ricavi del 12,7% a 55,82 miliardi di euro. Il portafoglio ordini complessivo delle prime quattro è aumentato di 23 miliardi, a un totale di 229,2 miliardi (+11,2%). Gli utili netti aggregati hanno raggiunto i 2,65 miliardi (+10%).

 

[…] La principale azienda mondiale di armi è Lockheed, produce gli F-35 e i caccia F-16, inviati anche in Ucraina. Sforna i missili mandati da Joe Biden a Kiev: gli anticarro Javelin prodotti con Raytheon e gli Atacms. Nei primi nove mesi del 2024 ha aumentato i ricavi del 7,6% a 52,42 miliardi di dollari e gli utili netti del 5% a 5,05 miliardi. Il portafoglio ordini è aumentato da 160,6 miliardi a 165,7 miliardi. Tirano soprattutto i missili: gli ordini sono saliti di 8 miliardi.

 

SPESE MILITARI E PER LA DIFESA

[…] In Europa la principale è la britannica Bae Systems. È alleata di Leonardo nella produzione dell’Eurofighter e nel progetto del superbombardiere Gcap, al quale partecipa anche il Giappone. Nei primi sei mesi del 2024 Bae ha aumentato i ricavi dell’11,4%, pari a 14,06 miliardi di euro, e gli utili netti del 5,2%. Il portafoglio ordini è salito di 5 miliardi, a 89 miliardi totali.

 

[…] Leonardo ha aumentato i ricavi del 12,4% a 12,08 miliardi, il “risultato netto ordinario” da 298 a 364 milioni (+22%), il portafoglio ordini da 40,9 a 43,6 miliardi. La progressione maggiore è quella di Rheinmetall, l’azienda tedesca che ha firmato un accordo con l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, per costruire i futuri carri armati e veicoli blindati per l’Esercito italiano.

 

produzione di proiettili

Rheinmetall ha impiantato fabbriche anche in Ucraina. Vladimir Putin, secondo la Cnn, ha risposto ordinando l’uccisione dell’ad Armin Papperger. Nei primi nove mesi del 2024 Rheinmetall ha aumentato i ricavi del 36% a 6,27 miliardi e l’utile netto del 27% a 306 milioni. Il portafoglio ordini è aumentato da 38,3 a 51,9 miliardi. Tra le aziende di armi, le azioni di Rheinmetall sono quelle salite di più dall’inizio della guerra Russia-Ucraina.

Dagli 83,06 euro di fine 2021 ai 619,6 euro del 23 dicembre scorso: +646%.

 

Eccetto Boeing (-31% nel 2024), tutte le azioni delle aziende di armi hanno fatto progressi in Borsa nel 2024. Le europee molto più delle americane. Anche le asiatiche sono andate fortissimo. La prima è la cinese Kuang-Chi Technologies, società privata che sviluppa metamateriali (prodotti artificialmente) e opera anche nella difesa, con un’impennata in Borsa del 198,5%.

 

roberto cingolani guido crosetto

A parte la Cina, il record è della norvegese Kongsberg, +177%: l’azienda, che produce dai componenti per aerei da guerra ai missili, in nove mesi ha aumentato i ricavi del 21,9% a 2,94 miliardi di euro e gli utili del 41,7%. Fenomeno simile in Giappone, dopo l’abbandono del tetto dell’1% del Pil per la spesa militare, che arriverà a 59 miliardi di dollari nel prossimo anno fiscale. Le azioni salite di più sono di Mitsubishi Heavy Industries (+169%).

 

In graduatoria seguono l’americana Axon (+144%), produce il taser, la pistola che immobilizza con scariche elettriche, la coreana Hanwha Aerospace (+134%), Rheinmetall (+116%), l’americana Howmet Aerospace (+107%), la brasiliana Embraer (+98%), la britannica Rolls-Royce, che fa motori per aerei (94%). Nel suo capitale dal 2021 c’è Exor, la holding guidata da John Elkann. Quindi un’altra coreana, Hyundai Rotem (+85%).

 

Undicesima Leonardo, +72% fino al 23 dicembre. I rialzi hanno toccato anche Fincantieri (+58%) e Avio (+64%). Boom anche per la turca Aselsan Elektronik (+60%), la svedese Saab (+55%), le indiane Bharat Tech (+59%) e Hindustan Aeronautics (+50%). Le grandi degli Usa, eccetto Rtx (+39%), hanno avuto rialzi contenuti. Lockheed solo il 7,7%.

 

SPESE MILITARI E PER LA DIFESA

Una spiegazione è legata a Donald Trump: con lui la corsa al riarmo sarà ancora più forsennata, specie in Europa. Il prossimo presidente degli Usa vuole che i paesi Nato aumentino la spesa militare al 5% del Pil. Per l’Italia, ferma all’1,5%, vorrebbe dire spendere 50 miliardi in più all’anno, rispetto a una spesa che per l’anno prossimo è fissata in 32,2 miliardi, un nuovo record peraltro.

guido crosetto giorgia meloni - armamenti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…