GUERRA DI RECESSIONE - IL FMI LANCIA L'ALLARME SULLA CRESCITA IN EUROPA: "SARÀ MODESTA NEL 2024, E LE PROSPETTIVE A MEDIO TERMINE RESTANO DIFFICILI" - L'AVVISO ALLA MELONI SUL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ: “PER RAFFORZARE GLI STRUMENTI DI GESTIONE DELLA CRISI E INTRODURRE UN'ASSICURAZIONE EUROPEA SUI DEPOSITI SI DEVE DARE PRIORITÀ ALLA RATIFICA DEL TRATTATO MES, PER RENDERE OPERATIVO IL BACKSTOP”
FMI, RATIFICA MES È UNA PRIORITÀ PER AVERE IL BACKSTOP
Kristalina Georgieva, direttore generale del fondo monetario internazionale
(ANSA) - "Un mercato dei capitali integrato trarrebbe vantaggio dal rafforzamento della capacità dell'Esma di coordinarsi tra le autorità nazionali e da una maggiore armonizzazione della supervisione" e "da iniziative ambiziose degli Stati membri per promuovere la convergenza dei mercati finanziari. Comprese quelle volte a rafforzare gli strumenti di gestione della crisi e a introdurre un'assicurazione europea sui depositi - e si dovrebbe dare priorità alla ratifica del trattato Mes per rendere operativo il backstop per il Fondo di risoluzione unico". Lo dice il Fmi nella dichiarazione conclusiva sulla missione 2024 sui Paesi dell'Eurozona.
FMI, RIPRESA MODESTA EUROZONA, PROSPETTIVE RESTANO DIFFICILI
DECIMA MES - MEME BY EMILIANO CARLI
(ANSA) - "Per il 2024 è prevista una modesta ripresa della crescita, che si rafforzerà ulteriormente nel 2025, ma le prospettive a medio termine restano difficili". Lo afferma il Fmi nella dichiarazione conclusiva sulla missione 2024 sui Paesi dell'Eurozona.
"La crescita dell'area dell'euro sta riprendendo, anche se da un tasso basso", nota il Fmi. "Nel 2024, l'aumento dei salari reali e una certa riduzione dei risparmi delle famiglie dovrebbero contribuire a una ripresa trainata dai consumi. Nel 2025, l'allentamento delle condizioni di finanziamento dovrebbe sostenere la ripresa degli investimenti, mentre la crescita dell'occupazione e dei salari nominali continuerà a sostenere i consumi". "Nel medio termine, tuttavia, la crescita dovrebbe essere frenata dall'invecchiamento della popolazione e dalla bassa crescita della produttività - segnala il Fmi -. L'inflazione dovrebbe tornare all'obiettivo nella seconda metà del 2025".
FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
"I rischi per la crescita sono al ribasso, mentre per l'inflazione sono a due facce - afferma il Fmi -. Il passato inasprimento della politica monetaria potrebbe frenare la produzione più del previsto. La crescita può diminuire anche a causa di sviluppi esterni negativi, come l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche e/o l'indebolimento della domanda globale.
Inoltre, la crescita dei consumi potrebbe non riprendere come previsto se i mercati del lavoro si raffreddano, danneggiando il sentimento dei consumatori. Questi fattori potrebbero anche trascinare l'inflazione al di sotto della soglia di riferimento. Questi fattori controbilanciano i rischi di rialzo dell'inflazione derivanti da pressioni salariali più forti del previsto o da margini di profitto che non si comprimono come previsto, nonché da nuovi picchi dei prezzi delle materie prime o da interruzioni dei trasporti".