FUGA DAL FU SALOTTO BUONO – CARLO PESENTI VUOLE USCIRE ANCHE DAL PATTO MEDIOBANCA (E VICEVERSA)

Marigia Mangano per "Il Sole 24 Ore"

Italmobiliare sta valutando se dare disdetta al patto di sindacato di Mediobanca. Il gruppo che fa capo alla famiglia Pesenti e socio del patto con il 2,6%, secondo quanto si apprende, al momento non avrebbe preso alcuna decisione. Ma l'eventuale disdetta è un tema su cui si sta ragionando e non è escluso che, come per Rcs Mediagroup, si proceda a dire addio anche all'accordo di piazzetta Cuccia.

Certo per il patto Mediobanca, rispetto al gruppo editoriale a cui fa capo il Corriere della Sera, c'è qualche dubbio in più. E i prossimi giorni saranno decisivi per capire come si muoverà il gruppo che fa capo alla famiglia Pesenti.

Il risultato di una eventuale disdetta di Italmobiliare sarebbe, considerando che agli atti ci sono già l'uscita di Fondiaria Sai (3,83%) e Generali (2%), una discesa del patto Mediobanca dall'attuale 42% al 33,6% con il gruppo B degli industriali con un peso quasi dimezzato: all'interno dell'accordo scenderebbe dal primo posto all'ultimo, dietro al gruppo C dei francesi guidati da Vincent Bolloré.

Pesenti e il patto Mediobanca
Proprio ieri il direttore generale di Italmobiliare e consigliere di Mediobanca Carlo Pesenti ha dato un chiaro messaggio sul tema: «In questo preciso momento storico i patti, compresi quelli di consultazione, non hanno più ragione di essere, incluso quello di Mediobanca».

Una dichiarazione che è chiaramente riferita al patto di sindacato some strumento di governo societario e assetti proprietari, ma che letta alla luce delle valutazioni in corso sull'accordo di piazzetta Cuccia ha un significato più forte. Insomma, dopo Rcs, da cui la famiglia Pesenti è decisa a uscire, anche Mediobanca potrebbe essere destinata a uscire dal portafoglio della famiglia Pesenti.

Del resto, il legame tra Mediobanca e Italmobiliare è sempre stato rappresentato da un intreccio azionario e questo intreccio è destinato a sciogliersi di sicuro sul fronte della banca guidata da Alberto Nagel. Piazzetta Cuccia detiene infatti una quota dell'8,1% in Italmobiliare, ma nell'ambito della profonda rivoluzione annunciata, che porterà l'istituto a diventare sempre più una merchant bank pura, quella quota, insieme a quelle in Telco, Rcs e Gemina sarà venduta.

Il legame, dunque, è destinato a essere modificato.Di sicuro unilateralmente. Mancano comunque pochi giorni al termine ultimo per far pervenire le disdette al patto di sindacato, fissato in agenda per il 30 settembre. Di fatto se anche Italmobiliare dovesse uscire, il patto Mediobanca ne uscirebbe molto ridimensionato.

Patto verso il 33,6%
I numeri dell'accordo, in presenza di una uscita del gruppo Pesenti, vedrebbero il capitale «vincolato» scendere dall'attuale 42,03% al 33,6%. Questo se si considera che Fondiaria Sai, titolare del 3,83%, ha già svincolato le azioni ed è pronta a vendere il pacchetto entro l'anno.

Il secondo socio "candidato" a sciogliere i legami con piazzetta Cuccia è Generali. Formalmente il gruppo assicurativo, a cui fa capo il 2% di piazzetta Cuccia, non ha dato ancora disdetta, ma l'intenzione sarebbe quella. Complessivamente dunque potrebbe staccarsi dal patto l'8,45%.

Oltre a un forte allegerimento, cambierebbero anche gli equilibri interni. Finora, infatti, il primo gruppo del patto di Mediobanca era proprio quello degli industriali, il gruppo B, titolare del 19,06% di piazzetta Cuccia. Dietro di loro figurano il gruppo A (banche) con il 12,03% e il gruppo C dei francesi con il 10,93%. Se le disdette di Generali e Italmobiliare, entrambe in corso di valutazione, dovessero essere confermate, il gruppo degli industriali diventerebbe paradossalmente il meno «forte» all'interno del patto, dato che scenderebbe al 10,63%, di poco, ma sotto la quota detenuta dai francesi di Bolloré.

 

CARLO PESENTI CARLO PESENTI MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI Vincent BollorèVINCENT BOLLORE FOTOGRAFI IN PIAZZETTA CUCCIA

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO