generali francesco gaetano caltagirone leonardo del vecchio

GENERALI DIETRO LA COLLINA – COME MAI CALTAGIRONE E DEL VECCHIO (VIA ROMOLO BARDIN) NON HANNO APPROVATO IL BLITZ SU CATTOLICA? È SOLO MANCATO ENTUSIASMO PER L’OPERAZIONE MESSA IN PIEDI DA DONNET IN POCHI GIORNI (CON IL PLAUSO DI NAGEL) O C’ENTRA QUALCOSA IL DEFENESTRAMENTO DI MINALI BY BEDONI? – IL RUOLO DEI BENETTON E GLI INCROCI CON LA PARTITA INTESA UBI E LA SCALATA DEL CAVALIERE DI AGORDO A PIAZZETTA CUCCIA

leonardo del vecchio

1 – SIAMO UOMINI O GENERALI? AD AGORDO LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA - MA CHE SENSO HA CHE DEL VECCHIO PROCLAMI CHE INVESTE IN MEDIOBANCA PER FARE GENERALI GREAT AGAIN (DOVE ERA IN CDA NEGLI ULTIMI 13 ANNI?) E POI QUANDO C’È DA APPROVARE UN’OPERAZIONE DI CRESCITA (CATTOLICA) NON SI PRESENTA E NON LA VOTA?

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/siamo-uomini-generali-ad-agordo-confusione-regna-sovrana-ma-che-240559.htm

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

2 – GENERALI, QUALCHE IPOTESI SUL PERCHÉ DEL VECCHIO E CALTAGIRONE NON HANNO APPROVATO IN CONSIGLIO IL BLITZ SU CATTOLICA

Carlotta Scozzari per “Business Insider Italia”

 

Sono le ore 23.59 del 24 giugno 2020 quando le Assicurazioni Generali, con un blitz a sorpresa, annunciano una “partnership strategica” con Cattolica Assicurazioni che, tra le altre cose, impegna il gruppo triestino a investire 300 milioni per rilevare il 24,4% della compagnia veronese.

 

bedoni minali

“Il consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali – spiega una nota della società del Leone – riunitosi oggi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, e il cda di Cattolica, riunitosi sotto la presidenza di Paolo Bedoni, hanno approvato l’avvio di una partnership strategica tra il Gruppo Generali e il Gruppo Cattolica”.

 

ROMOLO BARDIN

Il cda del gruppo triestino che dà il via libera all’operazione, e che a maggior ragione nell’era del Covid-19 prevede il collegamento video, registra, tuttavia, due assenze illustri (come riferito da Affaritaliani.it): Francesco Gaetano Caltagirone, vicepresidente vicario e tra i maggiori soci con una quota del 5,11%, e Romolo Bardin, rappresentante in consiglio di Leonardo Del Vecchio, a sua volta azionista al 4,84% delle Generali e al 9,89% di Mediobanca, dove ha da poco domandato alla Bce di salire al 20 per cento. Come riportato sempre da Affaritaliani.it, fonti vicine a Del Vecchio hanno riferito che il patron di Luxottica “vede di buon occhio l’operazione”.

philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali

 

C’è tuttavia chi continua a interpretare le due rumorose assenze come un segnale se non proprio di mancato gradimento almeno di mancato entusiasmo per un’operazione, quella su Cattolica appunto, messa in piedi di corsa nel giro di pochi giorni dall’amministratore delegato Philippe Donnet.

 

francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt45

Occorre poi rilevare che è la prima volta che, nel 2020, Caltagirone e Bardin non partecipano a un consiglio di amministrazione delle Generali. Al 22 maggio scorso, infatti, i due consiglieri risultavano avere preso parte a tutte le nove sedute (sulle 15 inizialmente previste) tenute dal cda nel corso di quest’anno.

 

Stesso discorso per il comitato per le operazioni strategiche: da gennaio al 22 maggio 2020, l’organo si è riunito quattro volte (sulle due inizialmente previste) e Caltagirone e il rappresentante di Del Vecchio non hanno mai mancato un appuntamento. A ben vedere, i due, hanno preso parte anche a quello del 19 giugno, quando cioè – come da prassi in questi casi – il suddetto comitato si è riunito per esaminare proprio l’operazione su Cattolica.

Minali e Bedoni

 

Non è chiaro se l’occasione sia stata quella del comitato strategico, ma a quanto risulta i due azionisti Caltagirone e Del Vecchio, in parte pare appoggiati anche dalla famiglia Benetton (al 3,99% di Generali), avrebbero domandato di inserire condizioni più forti in relazione all’operazione.

 

Sembra, in particolare, che la trasformazione in società per azioni (Spa) di Cattolica fosse soltanto ipotizzata nella prima proposta disegnata da Donnet, mentre il comunicato del 24 giugno delle Generali fa sapere che la sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato da 300 milioni è “condizionata alla trasformazione di Cattolica in Spa”.

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

Non va poi dimenticato che in Generali, in passato, sia Caltagirone sia Del Vecchio trovavano un importante punto di riferimento nel direttore generale Alberto Minali, poi uscito dal Leone, approdato proprio in Cattolica e da qui defenestrato nell’ottobre 2019 dopo essere entrato in conflitto col presidente Paolo Bedoni.

 

Un’altra condizione inserita successivamente all’iniziale disegno riguarderebbe un’elevata adesione da parte degli azionisti di Cattolica, alcuni dei quali in occasione dell’assemblea che domenica 28 giugno ha approvato l’aumento di capitale da 500 milioni complessivi hanno manifestato perplessità sull’operazione che coinvolge le Generali.

 

ROMOLO BARDIN

C’è poi chi tra i grandi soci del gruppo triestino avrebbe espresso qualche dubbio in relazione alla possibilità che gli attuali 500 milioni che oggi l’operazione impegna (300 milioni più 200 opzionali per una eventuale seconda tranche di aumento di capitale) possano aumentare in futuro, se per esempio Generali dovesse trovarsi a lanciare un’offerta. Fonti vicine al Leone spiegano che al momento non si prevedono ipotesi di questo tipo e tengono a precisare che operazioni strategiche come quella sulla compagnia veronese non passano se non esiste un consenso diffuso tra gli azionisti.

 

A ogni modo, al comitato strategico delle Generali che, cinque giorni prima del cda, ha preso in esame l’operazione su Cattolica, hanno partecipato tutti i componenti, ossia, insieme con Bardin e Caltagirone, anche lo stesso Donnet, Lorenzo Pellicioli e Clemente Rebecchini.

francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt42

 

Quest’ultimo, nel cda delle Generali, rappresenta il primo azionista al 12,86% Mediobanca, estremamente favorevole all’operazione anche perché, tra le altre cose, consente di schierare l’1% di Ubi Banca presente nel portafoglio di Cattolica dalla parte di Intesa.

 

La banca guidata da Carlo Messina, infatti, da febbraio è impegnata nell’acquisizione della banca nata sull’asse tra Bergamo e Brescia proprio con la consulenza di Mediobanca. L’istituto di Piazzetta Cuccia, tra l’altro, risultava essere consulente anche di Vittoria Assicurazioni che (come anticipato dal Giornale) aveva tentato in due diverse occasioni, ossia prima e dopo l’intervento dell’Ivass, di mettere le mani su Cattolica prima del blitz delle Generali.

 

carlo messina

L’ingresso di Generali in Cattolica però, oltre al tentativo di matrimonio in corso tra Intesa e Ubi, incrocia anche l’altra grande partita finanziaria del momento: l’ascesa di Del Vecchio al 20% di Mediobanca. E ripropone sulle Generali la stessa contrapposizione tra l’ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, appunto entusiasta dell’operazione Cattolica, e il patron di Luxottica, come detto più scettico. La sensazione è che, se effettivamente Del Vecchio riuscirà a salire al 20% di Mediobanca, difficilmente in futuro a Trieste potranno passare operazioni che non incontrino il suo totale entusiasmo.

LEONARDO DEL VECCHIO LUIGI FRANCAVILLA FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIOLEONARDO DEL VECCHIOLEONARDO DEL VECCHIO NAGELfrancesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt41

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...