flavio cattaneo paolo scaroni enel

SI FA PRESTO A DIRE ENEL - GLI INVESTITORI E I FONDI INTERNAZIONALI VOGLIONO CAPIRE QUALI SIANO LE STRATEGIE DEL NUOVO AD FLAVIO CATTANEO - LA SOCIETA’ ELETTRICA CONTINUERÀ A PUNTARE TUTTO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA? IN CHE MODO RIDURRÀ IL SUO DEBITO DA 60 MILIARDI DI EURO? E COSA NE FARÀ DEGLI INVESTIMENTI ALL’ESTERO, A PARTIRE DA QUELLI NEGLI STATI UNITI, VISTO CHE CATTANEO SOSTIENE CHE SIA “DOVEROSO COSTRUIRE UNA FILIERA TUTTA ITALIANA” E BADARE ALL’INTERESSE NAZIONALE?

Estratto dell’articolo di Marco Dell'Aguzzo per https://www.startmag.it

 

PAOLO SCARONI FLAVIO CATTANEO

I cambiamenti in Enel agitano gli investitori, ma il Tesoro li rassicura: niente stravolgimenti su rinnovabili e dividendi, e impegno per la riduzione del debito. Ma che ne sarà della presenza all’estero, dopo le recenti parole di Cattaneo? Enel continuerà a puntare tutto sulla transizione ecologica? In che modo ridurrà il suo debito? E cosa ne farà degli investimenti all’estero, a partire da quelli negli Stati Uniti?

 

Sono i tre grandi interrogativi degli azionisti della società elettrica, una delle più grandi al mondo […]

flavio cattaneo italo

 

LE DELEGHE DI SCARONI E CATTANEO

Al presidente Scaroni è stato assegnato il ruolo di supervisore sulle attività di audit e sull’applicazione delle norme di corporate governance relative alle attività del consiglio di amministrazione. Ha anche l’incarico di intrattenere rapporti con le istituzioni e le autorità, in coordinamento con l’amministratore delegato.

 

Cattaneo si è visto conferire tutti i poteri per l’amministrazione, “a eccezione” […] “di quelli diversamente attribuiti dalla normativa applicabile, dallo statuto sociale o mantenuti dal consiglio di amministrazione nell’ambito delle proprie competenze”.

francesco starace foto di bacco (2)

 

I TIMORI DEGLI INVESTITORI

Gli investitori – al di là del ministero dell’Economia, che ne possiede il 23,6 per cento e ha rimodellato il board a suo piacere – aspettano ora di conoscere la visione della nuova dirigenza di Enel. Per rassicurarli, il Tesoro […] ha detto loro […]: nessuna inversione di marcia rispetto alla linea generale tracciata da Starace.

 

[…] gli investitori di Enel temono tre cose. La prima è il debito, che a fine 2022 ammontava a circa 60 miliardi di euro, contro i 45,5 miliardi di soli due anni prima. La seconda è che la nuova amministrazione possa rivedere drasticamente la strategia sulle energie rinnovabili. Il terzo timore è una maggiore concentrazione di Enel sul mercato italiano a scapito della presenza internazionale (e in particolare nordamericana).

 

I PIANI DI ENEL SULLE RINNOVABILI

PAOLO SCARONI ENEL

A fine 2021 Enel aveva annunciato l’intenzione di spendere 70 miliardi di euro nelle fonti rinnovabili, con l’obiettivo di portare la propria capacità a 129 gigawatt entro il 2030 (oggi ha quasi 60 GW), più altri 70 miliardi nell’espansione e nell’aggiornamento delle reti elettriche, in modo da poter collegare gli impianti con gli utenti finali. […] Parallelamente all’espansione delle rinnovabili, Enel conta di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas naturale entro il 2040. Sempre entro il 2040, punta ad abbandonare le attività di vendita al dettaglio del gas. Nel giro di nemmeno vent’anni, dunque, dovrebbe raggiungere una condizione di carbon-free.

 

I PIANI PER LA RIDUZIONE DEL DEBITO

gigafactory catania

[…] Nel periodo gennaio-marzo 2023 il debito di Enel è sceso a 58,9 miliardi, rispetto ai circa 60 di fine 2022. Per la fine dell’anno corrente la società vorrebbe portarlo sui 51-52 miliardi. Per raggiungere l’obiettivo, ha avviato un processo di dismissione di attività 21 miliardi di euro in tutto: le cessioni già chiuse ammontano a quasi 11 miliardi, mentre quelle attese per i prossimi mesi si aggirano sui 7 miliardi.

 

IL FASTIDIO DI CATTANEO PER GLI INVESTIMENTI ALL’ESTERO

La strategia 2023-2025 di Enel prevede […] la focalizzazione su sei mercati chiave in Europa e nelle Americhe: ovvero Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia.

francesco starace gigafactory enel catania

Il mercato più interessante per gli investitori internazionali della società è quello nordamericano, visti i generosi incentivi pubblici alle energie pulite contenuti nella legge Inflation Reduction Act. […]

 

I piani americani di Enel, tuttavia, infastidiscono il nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo. Qualche settimana fa ha dichiarato infatti al Foglio che “è doveroso costruire una filiera tutta italiana che includa anche la produzione nazionale di pannelli […]”. Non esattamente quello che gli azionisti vogliono sentire.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…