maurizio landini giuseppe conte

ALLA FINE VINCONO I SINDACATI – IL GOVERNO CEDE E PROROGA IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI FINO AD ALMENO IL 21 MARZO. FINO A QUEL GIORNO RESTERÀ IN VIGORE ANCHE LA “CASSA COVID” – CANCELLATI ANCHE I COSTI PER LE IMPRESE, CHE DOVEVANO FARSI CARICO DEL 18% DI CIASCUN ASSEGNO – IL PREZZO DEL GIOCHINO? ALMENO DUE MILIARDI…

Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

CORONAVIRUS LICENZIAMENTI

Capita nei momenti di emergenza di poter giustificare scelte impossibili in tempi normali. Giuseppe Conte era stretto fra due fuochi. Da un lato i sindacati, decisi ad ottenere un ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti, fino al punto di minacciare uno sciopero generale.

 

Dall' altra le imprese, rassegnate a cedere purché lo Stato si facesse carico dei costi.

Nelle ore più difficili della seconda ondata dei contagi il premier ha avuto gioco facile. Ha messo da parte i dubbi dei tecnici del Tesoro, preoccupati delle conseguenze sui conti pubblici, e ha detto sì ad entrambi.

 

PIERPAOLO BOMBARDIERI, ANNAMARIA FURLAN MAURIZIO LANDINI

Il blocco delle uscite, già imposto fino al 31 gennaio, verrà prorogato fino ad almeno il 21 marzo, nella speranza che per allora il virus abbia dato tregua. Fino a quella data resterà in vigore la cosiddetta «Cassa Covid», ovvero il sistema di sussidi allargato anche alle categorie di lavoratori di solito esclusi dal beneficio.

 

carlo bonomi foto di bacco

Dopo i primi segnali di ripresa il governo aveva introdotto un meccanismo in base al quale le imprese sono tenute a farsi carico di una parte dei costi, fino al 18 per cento di ciascun assegno. Ora Conte ha preso l' impegno a cancellare quel costo almeno fino a che non si tornerà alla normalità. Non da subito però.

 

IL RISTORO - VIGNETTA SU ITALIA OGGI

In sintesi: nell' ultimo decreto - il cosiddetto «Ristori» - sono previste sei nuove settimane di cassa integrazione che potranno essere utilizzate dal 16 novembre fino al 31 gennaio, la data fino alla quale è oggi normato il blocco delle uscite. Nella legge di Bilancio saranno previste ulteriori dodici settimane di cassa per il 2021, ripristinando la «cassa Covid» gratuita per tutte le imprese, indipendentemente dal fatturato, come era per accaduto nelle nove settimane previste dal primo decreto emergenziale.

 

bonomi conte

A questa nuova finestra di sussidi sarà agganciato l' ulteriore blocco dei licenziamenti. La possibilità di utilizzare la cassa integrazione Covid gratuita dovrebbe essere estesa fino a giugno 2021. Nelle intenzioni dei sindacati fino ad allora dovrebbe essere prorogato anche il blocco delle uscite per motivi economici, ma su questo il governo per ora tiene il punto.

 

giuseppe conte roberto gualtieri

Sempre nella Finanziaria, per evitare il disastro sociale, dovrebbe essere prevista la decontribuzione triennale al cento per cento per le assunzioni degli under trentacinque, delle donne disoccupate al Sud o senza lavoro da almeno due anni su tutto il territorio nazionale.

 

Il compromesso si è consumato nel giro di poche ore, mentre Conte discuteva delle ulteriori restrizioni con la protezione civile e il Comitato tecnico scientifico. Il premier si è seduto al computer per l' incontro a distanza con le sigle sindacali avendo già di fatto deciso che fare e averlo comunicato a Maurizio Landini - leader della Cgil - e al numero uno di Confindustria Carlo Bonomi. Tutto ciò costerà almeno altri due miliardi, ma un conto preciso è impossibile farlo: molto dipenderà dall' evoluzione della pandemia e dalle ulteriori chiusure che verranno imposte ai commercianti.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Il governo aveva appena finito di spargere ottimismo per la ripresa del terzo trimestre ed eccoci qui. Nel periodo luglio-settembre l' economia italiana ha segnato un recupero del 16,1 per cento e 113mila nuovi occupati, contro il -13 del periodo aprile-giugno. I risultati hanno sorpreso persino i tecnici, che negli ultimi documenti ufficiali avevano ipotizzato un più modesto +13 per cento.

 

Ora si riparte daccapo: dopo aver approvato proforma una bozza di legge di Bilancio che sperava di evitare la seconda ondata, il governo è costretto a riscriverla, e a farne l' ennesimo strumento di emergenza.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? ELLY, QUANDO LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTI SINISTRATI ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)