oto melara wass alessandro profumo giuseppe bono lorenzo guerini giancarlo giorgetti

PROFUMO, STAI BONO! - IL GOVERNO HA DETTO NO A LEONARDO CHE, PUR DI FAR CASSA, ERA DISPOSTO A VENDERE OTO MELARA (CANNONI) E WASS (SILURI) AL CONSORZIO FRANCO-TEDESCO KNDS. IN VISTA DEL FUTURO POLO EUROPEO DELLA DIFESA, I MINISTRI GIORGETTI E GUERINI, UN PO’ MENO FRANCO, AL FINE DI SALVAGUARDARE GLI ASSET STRATEGICI, SOSTENGONO L’OFFERTA DI FINCANTIERI BY GIUSEPPE BONO, INFERIORE DI 100 MILIONI A QUELLA DI KMW – LA MISSION DI LEONARDO: FATE L’AMORE, NON FATE LA GUERRA…

1 - DAGONOTA

oto melara

Come era prevedibile, Il governo italiano - che controlla sia Leonardo (Mef) che Fincantieri (Cdp) – ha detto no ad Alessandro Profumo che, pur di far cassa, era disposto a vendere Oto Melara (cannoni) e Wass (siluri) al consorzio franco-tedesco KMW.

Alessandro Profumo

 

In vista del futuro polo europeo della Difesa, i ministri Giorgetti e Guerini, un po’ meno Franco, al fine di salvaguardare gli asset strategici, sostengono l’offerta di Fincantieri, inferiore di 100 milioni a quella di KNDS.

 

Quando arriverà il momento di mettere su il Sistema di Difesa europeo, visto che è venuto a mancare con Biden l’’’ombrello’’ americano, il governo Draghi vuole presentarsi nel pieno delle sue forze (Leonardo, Fincantieri, Elettronica) per aver una predominante italiana. Non solo. Guerini ha fatto presente che il governo sarà pronto a ricorrere alla normativa Golden Power.

 

Giuseppe Bono

Intanto, secondo il libro dei sogni di Profumo (fate l’amore, non fate la guerra), la mission del futuro di Leonardo dovrà essere orientata alle sfide del cybersicurezza piuttosto che all’hard-meccanico di cannoni, missili, elicotteri. Una transizione facile da dire, un po’ meno da fare.

 

2 - FINCANTIERI-LEONARDO

Elisa Anzolin, Angelo Amante e Francesca Landini per Reuters

siluro wass

 

Il governo italiano sostiene il coinvolgimento di Fincantieri nella vendita delle

unità Oto Melara e Wass di Leonardo, hanno detto due fonti a Reuters, nel tentativo di salvaguardare asset strategici.

   

Il consorzio franco-tedesco KMW+Nexter Defence Systems (Knds) sta conducendo una due diligence sulle due unità e potrebbe presto presentare un'offerta da 650 milioni di euro, mirando a rafforzare la sua posizione nel settore della difesa terrestre.

   

MARIO DRAGHI LORENZO GUERINI

Tuttavia, il governo italiano - che controlla sia Leonardo che Fincantieri - non è disposto a lasciare Oto Melara e Wass interamente nelle mani di un gruppo straniero ed è pronto a sostenere il coinvolgimento del costruttore navale nell'operazione.

   

"Il Dicastero sta promuovendo ... mirate e condivise linee di azione volte a definire la soluzione più opportuna per salvaguardare il presidio nazionale, garantendo in questo modo una base tecnologica altamente competitiva nel settore della difesa", ha detto ieri in Parlamento il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, interpellato sulla questione. 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI

  

Il ministro ha aggiunto che il governo sarà pronto a ricorrere alla normativa Golden Power per proteggere gli asset strategici.

   

Fincantieri ha espresso interesse nelle due divisioni verso fine ottobre, ha detto una delle due fonti, indicando di essere pronta a spendere 450-550 milioni di euro e di avere

probabilmente bisogno di un aumento di capitale per sostenere l'investimento.

   

Fonti sindacali hanno suggerito che Leonardo, Fincantieri e Knds potrebbero lavorare insieme per proteggere sia i posti di lavoro che gli interessi italiani, ma persone vicine alla situazione hanno segnalato che Fincantieri non è pronta a collaborare con Knds. "Non vogliono condividere gli asset con Knds", ha affermato un funzionario governativo. 

oto melara

   

Fincantieri non ha commentato. Il ministero della Difesa ha  fatto riferimento ai commenti del ministro di ieri, quando Guerini ha detto in Parlamento che le discussioni sono a uno stadio preliminare e che una strategia più completa verrà delineata dopo le offerte vincolanti. Non è stato immediatamente possibile avere un commento da Leonardo. 

ALESSANDRO PROFUMO

  

Oto Melara e Wass producono cannoni e siluri e i sindacati temono che una vendita possa portare a una possibile scissione delle attività terrestri, navali, sottomarine e delle munizioni delle due divisioni, mettendo a rischio parte dei 1.500 posti di lavoro delle due società.

   

Nell'ambito della proposta, Knds ha offerto di includere l'Italia nel progetto Main Ground Combat System (Mgcs), opzione che permetterebbe a Leonardo di offrire sensori e parti

elettroniche per il nuovo carro armato.

   

knds

Anche Oto Melara rientrerebbe nel portafoglio di Knds e rafforzerebbe così la presa su un contratto da 2,2 miliardi di euro che l'esercito italiano si prepara a lanciare per lo sviluppo di un nuovo carro armato. 

 

 

3 - OTO MELARA, LA CORSA ENTRA NEL VIVO DOPO QUELLA FRANCO-TEDESCA ARRIVA L'OFFERTA DI FINCANTIERI

Massimo Minella per "la Repubblica - Edizione Genova"

ALESSANDRO PROFUMO

 

Il consorzio ha messo sul tavolo 650 milioni, imminente la presentazione di un'offerta non vincolante da parte del gruppo cantieristico. Ma la partita non è soltanto economica, anche il governo è in campo. Nei giorni scorsi incontro segreto fra Bono, Leonardo e Cdp

 

 

MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI

Accelera la corsa per aggiudicarsi Oto Melara e Wass, oggi divisione Sistemi di Difesa di Leonardo, che il gruppo guidato dall'ad Alessandro Profumo ha però deciso di cedere. A chi? Al miglior offerente, come a un'asta, oppure al progetto ritenuto nel suo complesso più soddisfacente? L'impressione, infatti, è che la partita non sia soltanto economica, visti gli interessi e i soggetti in campo.

 

black shark wass

Per questo, l'offerta non vincolante che Fincantieri si prepara a consegnare nelle mani di Leonardo, che dovrebbe essere inferiore rispetto a quella già depositata dal consorzio franco-tedesco Knds, rappresenta soltanto la tappa di un percorso che non dovrebbe concludersi prima di febbraio 2022. Vediamo perché. La decisione.

 

GIORGETTI LANCIA DRAGHI AL QUIRINALE BY ELLEKAPPA

Alessandro Profumo, presentando a Genova il rilancio del Palazzo Fiumara di Leonardo, è stato chiaro: « Non si può fare tutto nella vita». Ergo, addio ai sistemi di difesa, anche perché digerire il recente acquisto del 25% della tedesca Hensoldt, che rafforza Leonardo nell'elettronica della difesa, e ipotizzare magari di crescere ulteriormente rilevando un'altra robusta quota, richiede denaro.

 

Da qui la decisione di cedere Oto e Wass, 1.500 dipendenti su quattro poli, La Spezia, Livorno, Brescia e Pozzuoli, oltre 550 milioni di ricavi, una produzione sensibile quale quelle di cannoni e siluri, un mercato globale che vede ad esempio Oto leader internazionale nella produzione di cannoni acquistati già da 54 Paesi. I concorrenti. Il primo a farsi avanti, con un'offerta di 650 milioni, è stato il consorzio franco- tedesco Knds.

cannone otobreda 76:62

 

Anche Fincantieri è interessata ai sistemi di difesa di Leonardo, perché questo consentirebbe di ampliare la propria offerta alle marine militari di tutto il mondo. Ma la cifra presentata da consorzio, ovviamente se confermata, sembra apparire eccessiva ai vertici di Fincantieri. Oto e Wass, infatti, valgono molto, ma hanno anche necessità di investimenti su macchine, impianti, servizi.

 

E quindi l'offerta ( che dovrebbe essere ancora in forma non vincolante da parte del gruppo cantieristico) sarebbe inferiore rispetto a quella dei concorrenti. La cifra a cui si fa riferimento, e che riguarda appunto la stima del valore della divisione, tenendo conto della mole di investimenti necessaria, sarebbe inferiore ai 500 milioni. Il ruolo degli azionisti.

 

wass

Non è difficile però capire che la partita non è solo economica, ma chiama direttamente in causa gli azionisti e il governo, che non a caso ha aperto il dossier alla presidenza del Consiglio, chiamando a discuterne i titolari di Difesa, Sviluppo Economico ed Economia. Di soggetti pubblici, infatti, si sta parlando. Fincantieri fa capo a Cdp, che a sua volta fa capo al ministero dell'Economia.

 

iveco oto melara

Quella stessa Economia che è prima azionista di Leonardo, anche se con un capitale molto più frastagliato. Poi c'è il tema delle produzioni della divisione Sistemi di Difesa. Si può pensare a una cessione all'estero? In realtà in gioco c'è la maxicommessa del cannone europeo, che interessa tutti quanti, a cominciare dai futuri azionisti di Oto Melara.

 

Non è un caso che, secondo indiscrezioni, nei giorni scorsi l'ad di Fincantieri Giuseppe Bono e quello di Leonardo Alessandro Profumo si siano incontrati con i vertici di Cdp per affrontare argomenti rimasti top secret, ma che molto probabilmente hanno riguardato anche il futuro di Oto e Wass.

cannoni oto melara

 

Si potrebbe anche ipotizzare la cessione a un consorzio in grado di accogliere la cordata franco-tedesca e Fincantieri, ma non Iveco Defence, che non pare interessata alla partita. Ma soltanto nelle prossime settimane lo scenario potrà farsi più chiaro.

ALESSANDRO PROFUMO GIUSEPPE CONTEoto melara. GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIAoto melara cannone

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…