daniele franco janet yellen

WASHINGTON CHIAMA, DRAGHI RISPONDE! – IL GOVERNO ITALIANO DÀ IL SUO OK ALLA PROPOSTA DI TASSAZIONE GLOBALE SULLE MULTINAZIONALI PROPOSTA DAL SEGRETARIO AL TESORO USA JANET YELLEN: ALLA PROSSIMA RIUNIONE DEL G20 A VENEZIA SARÀ ANNUNCIATA L’INTESA – ALLA RIUNIONE DEI MINISTRI FINANZIARI E DEI BANCHIERI CENTRALI PASSA LA LINEA DI DANIELE FRANCO SUL CORONAVIRUS: RITIRARE LE MISURE DI SOSTEGNO ALL’ECONOMIA TROPPO PRESTO PUÒ ESSERE UN ERRORE FATALE

1 – IL SÌ DEL GOVERNO ALLA PROPOSTA YELLEN "A LUGLIO LA TASSA GLOBALE SUI PROFITTI"

il ministro del tesoro daniele franco

Fabrizio Goria per "la Stampa"

 

Il governo italiano avanza sulla tassazione delle multinazionali, in linea diretta con quello statunitense. Durante la riunione del G20 finanziario di ieri c' è stata la spinta propulsiva all' accordo definitivo per mitigare gli effetti negativi della pandemia di Covid-19. Il ministro dell' Economia, Daniele Franco, non ha avuto dubbi. A Venezia, durante la terza riunione del consesso dei ministri finanziari e dei banchieri centrali del G20, sarà annunciata un' intesa.

 

mario draghi janet yellen

L' intuizione di Janet Yellen, segretario del Tesoro statunitense, ha colto nel segno.

L' idea di tassare le multinazionali globali attraverso una tassa ad hoc per le maggiori imprese, anche col fine di finanziare il piano infrastrutturale americano da 2.300 miliardi di dollari, è stata ben recepita dal G20 finanziario, dal governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco, e dal presidente del Consiglio, Mario Draghi. I quali hanno, secondo indiscrezioni, spinto per un' accelerazione su questo versante, trovando l' appoggio di Parigi, Berlino e Madrid.

 

joe biden janet yellen

I Big hanno compreso che, se Washington riparte con slancio, i benefici potrebbero essere diffusi su scala globale, colmando il divario dell' eurozona sul piano vaccinale. «Le divisioni sono state superate, anche se qualcosa rimane ancora. Niente di trascendentale però, si tratta di limare alcuni dettagli», spiega uno sherpa del G20 a trazione italiana.

 

«L' ottica di base è che dovrà essere il più possibile armonizzata a livello globale, e il più possibile equa», continua. Il problema sarà convincere un numero sufficiente di Paesi, in modo da creare una massa critica utile allo scopo. L' altro pilastro, dice Franco, è il «rinnovato impegno a evitare qualsiasi ritiro prematuro delle misure di sostegno e la volontà di usare tutti gli strumenti disponibili».

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

In parallelo, avanza il percorso sulla digital tax, l' imposta sulle compagnie del web.

Come spiegato dal ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire, «ci sono stati significativi progressi». L' obiettivo resta sempre quello delineato dall' Ocse sul finale dello scorso anno. Vale a dire, arrivare a giugno con uno schema preciso da imporre a Big Tech. Su questo punto, il G20 ha le maggiori certezze.

 

JANET YELLEN CON IL MARTIO NEL 2001

Con l' apertura di Usa, Francia, Italia e Germania, è legittimo che possa arrivare una risoluzione entro la fine di maggio. Non meno importante sarà la discussione sulle valute digitali. Il G20 ha optato per un atteggiamento prudente, aspettando il prossimo rapporto del Financial stability board (Fsb), che guarderà a tre temi: regolamentazione, vigilanza e controllo.

 

«Ribadiamo che nessuna delle cosiddette "stablecoin globali" dovrebbe entrare in funzione fino a quando non tutto i requisiti legali, normativi e di sorveglianza pertinenti siano adeguatamente affrontati attraverso progettazione appropriata e aderendo agli standard applicabili», ha fatto notare il G20, facendo riferimento ai lavori di Banca centrale europea (Bce) e Federal reserve degli ultimi mesi.

 

mario draghi e janet yellen

«Attendiamo con impazienza il rapporto del Fsb sull' armonizzazione della segnalazione di incidenti informatici nel settore finanziario», ha reiterato il G20. La priorità è dirimere i dubbi il prima possibile. Meglio, come fa notare una fonte diplomatica statunitense, se entro la fine dell' anno.

 

2 – ACCORDO AL G20: «TROPPO PRESTO PER RITIRARE GLI AIUTI COVID»

Luca Cifoni per "il Messaggero"

 

Olanda paradiso fiscale

Ritirare troppo presto le misure straordinarie di sostegno all' economia può essere un errore fatale, in una fase in cui l' epidemia è tutt' altro che vinta e anche la ripresa economica si presenta incerta e non omogenea.

 

È la linea passata alla riunione dei ministri economici del G20 il gruppo delle maggiori economie mondiali; una linea fortemente voluta dalla presidenza italiana, che con il ministro dell' Economia Daniele Franco e il governatore Ignazio Visco ha esposto le conclusioni del meeting virtuale, in attesa di quello che a luglio si dovrebbe tenere in presenza a Venezia.

daniele franco g20

 

L' obiettivo è evitare il cliff edge, quell' effetto precipizio che rischia di far saltare molte attività economiche, una volta private del sostegno pubblico. Che ci sia un aumento delle insolvenze e dei crediti deteriorati è facilmente prevedibile, ha ricordato il governatore Visco: il punto è fare in modo che non si tratti di un' ondata tale da travolgere anche le imprese sane. La buona notizia, per il numero uno di Via Nazionale, è che rispetto alla grande crisi iniziata nel 2008 stavolta le misure di sostegno hanno funzionato e dunque il quadro generale è meno compromesso.

JANET YELLEN JOE BIDEN

 

Anche gli effetti a catena sul sistema bancario dovrebbero essere più limitati. L' economia globale - ha ricordato il ministro Franco - è in una fase di ripresa, gravata però da fattori di incertezza e divergente nelle varie aree del pianeta. Pesano i risultati diseguali delle campagne di vaccinazione e la minaccia rappresentata dalle varianti.

 

LE DIVERGENZE

Proprio per ridurre le divergenze su scala planetaria sarà essenziale arrestare il contagio anche nei Paesi più in difficoltà. Per queste finalità il G20 si rivolge al Fondo monetario internazionale per chiedere l' attivazione di 650 miliardi di diritti speciali di prelievo (la quasi valuta utilizzata dal Fmi per le proprie operazioni).

 

necker island paradiso fiscale

Va avanti anche un' altra iniziativa, la nuova sospensione del pagamento degli interessi sul debito per i Paesi maggiormente in difficoltà. E progrediscono pure gli altri dossier all' attenzione del G20, a partire da quello fiscale. La forte spinta dell' amministrazione Biden consente di guardare da vicino l' obiettivo di una tassazione minima sulle multinazionali.

 

La segretaria al Tesoro Yellen ha fatto sapere che con il nuovo piano fiscale saranno recuperati, in dieci anni, 2 mila miliardi di dollari dai profitti realizzati all' estero dalle aziende americane. E ieri sul tema è arrivata anche una proposta del Fondo monetario (che del resto condivide la minimum tas sulle grandi società): tasse straordinarie e temporanee su redditi alti e grandi patrimoni, il cui gettito sarebbe destinato a sostenere il contrasto all' epidemia e la ripresa.

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…