milena gabanelli - caro bollette e prezzo dell energia elettrica

QUELLO CHE IL GOVERNO NON DICE SUL CARO BOLLETTE – IL PREZZO DELL'ELETTRICITÀ IN ITALIA È IL PIÙ CARO D’EUROPA PERCHÉ DIPENDE DAL GAS, IL CUI COSTO, AL CONTRARIO DELLE FONTI RINNOVABILI, È LEGATO ALLE SPECULAZIONI DI MERCATO – GABANELLI: “SVILUPPARE SEMPRE PIÙ ENERGIA RINNOVABILE È UTILE PER RIDURRE IL COSTO DELLE BOLLETTE. MA PERCHÉ L’ITALIA È COSÌ IN RITARDO? QUELLO CHE VIENE TENUTO NASCOSTO DA TUTTI I GOVERNI È LA LENTEZZA BUROCRATICA E L’INCERTEZZA DELLE POLITICHE MESSE IN CAMPO FIN QUI” – IL CASO DELL'UOMO D'AFFARI FRANCO-SVIZZERO FRANCIS LOUVARD E I 9 MILIARDI DI INVESTIMENTI BLOCCATI – VIDEO

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABABELLI SUL CARO BOLLETTE

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza per www.corriere.it

 

caro bollette - i prezzi dell energia elettrica - dataroom

Ritorna sempre la stessa domanda: ma perché in Italia abbiamo le bollette più care d’Europa? Negli ultimi 6 mesi il prezzo della materia prima nella bolletta elettrica in Italia è stato in media di 132 euro/MWh, rispetto a 104 in Germania (27% in meno), 94 in Spagna (40% in meno) e 90 in Francia (47% in meno) (fonte: Ember qui dal 1/9/2024 al 28/2/2025).

 

Questo accade perché il costo finale dell’elettricità dipende dal «prezzo marginale», ossia il «prezzo dell’ultima unità di energia necessaria per soddisfare la domanda in un dato momento» […]

 

In altre parole, il prezzo è determinato dall’ultima goccia di energia che entra nel sistema. In Italia, questa goccia è principalmente il gas, il cui costo, al contrario delle fonti rinnovabili, è legato all’andamento della quotazione di borsa di Amsterdam, e alle speculazioni di mercato innescate dalle questioni geopolitiche. […]

 

L’ultima goccia

milena gabanelli - caro bollette e prezzo dell energia elettrica

Per il 2024, il gas rappresenta l’ultima goccia di energia che entra nel sistema per il 63% del tempo, con un prezzo medio di 110 euro/MWh in tutta Italia. Le fonti rinnovabili eolico e fotovoltaico contribuiscono invece solo per il 2%, con un prezzo medio che varia tra 25 e 85 euro/MWh a seconda delle zone (80 euro al Nord, 85 al Centronord, 82 al Centrosud, 71 Euro al Sud, 73 in Sicilia, 72 in Calabria e 25 euro in Sardegna. Fonte: elaborazione di Italia Solare su dati GME, Gestore dei Mercati Energetici).

 

Il ruolo delle rinnovabili

caro bollette - le fonti e il prezzo dell energia elettrica - dataroom

Insomma sviluppare sempre più energia rinnovabile non solo è cruciale contro il cambiamento climatico, ma anche utile per ridurre il costo delle bollette delle famiglie, poiché contribuisce a rendere l’energia più economica. Attualmente, in Italia, il 44% dell’energia prodotta proviene da fonti rinnovabili, mentre in Germania è al 48%, in Francia al 24% (dove però la produzione di energia nucleare arriva al 68%) e in Spagna al 55% (anche qui c’è una quota di nucleare, pari al 20%).

 

[…]  Il nostro Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec qui pag. 103) si è dato l’obiettivo di arrivare al 63,4% di produzione green entro il 2030. Eppure eravamo partiti bene, ma poi abbiamo rallentato. Cosa è successo?

 

Quello che puntualmente viene tenuto nascosto da tutti i governi è la lentezza burocratica e l’incertezza delle politiche messe in campo fin qui. Prendiamo il fotovoltaico. Negli anni 2000, la produzione di energia fotovoltaica in Italia era inferiore a 1 Terawattora (TWh), oggi è arrivata a 36,1 TWh e il proposito è di raggiungere 98 TWh nel 2030, facendo proprio del fotovoltaico la principale fonte di energia rinnovabile del Paese (qui pag. 104). […]

 

La storia di Louvard

milena gabanelli - caro bollette e prezzo dell energia elettrica

Tra il 2005 e il 2012, il governo italiano approva un programma di incentivi alla produzione di fotovoltaico che garantisce agli operatori pagamenti fissi per l’energia prodotta dalle rinnovabili (qui e qui DM 28 luglio 2005, art. 6). Sulla base di queste regole tra il 2009 al 2012 l’uomo d’affari franco-svizzero Francis Louvard decide di investire in Italia con due società tedesche e una austriaca 399 milioni di euro in 356 impianti fotovoltaici (qui da pag. 55 e qui la vicenda raccontata da Tvsvizzera).

 

Tuttavia il decreto-legge n. 91 del 24 giugno 2014 (qui art. 26 e qui allegato 2) taglia in modo retroattivo le risorse destinate agli incentivi degli impianti già funzionanti. Louvard lamenta una perdita importante di valore degli investimenti (qui da pagina 344), e nel 2016 avvia un arbitrato al Centro internazionale per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti (ICSID) di Washington D.C. contro lo Stato italiano.

 

BOLLETTE LUCE

La sentenza arriva il 14 settembre 2020 con la condanna a risarcire l’uomo d’affari con 16 milioni di euro, più gli interessi, per un totale di 28 milioni. La motivazione è la seguente: «L’Italia ha modificato unilateralmente gli impegni specifici (le tariffe fisse per un periodo di 20 anni) che avevano spinto le società ricorrenti a effettuare i loro investimenti nel Paese» (qui a pagina 354).

 

Per ottenere il risarcimento da parte del governo italiano Louvard di recente ottiene dal Tribunale civile di Ginevra anche l’emissione di un decreto di sequestro conservativo sulla Casa d’Italia a Zurigo, storico edificio di 5.000 mq. risalente al 1919 di proprietà dello Stato italiano e ora in ristrutturazione per ospitare gli Uffici del Consolato Generale, l’Istituto di Cultura, le Scuole statali italiane e il Comites, l’organo di rappresentanza degli italiani all’estero.

 

In pratica, invece di attrarre investitori per potenziare il fotovoltaico, abbiamo contribuito a creare l’immagine di un’Italia incerta dal punto di vista delle leggi e delle normative. Questo ha fatto sì che di fatto gli investimenti restassero fermi fino al 2020 come mostra il grafico di Italia Solare.

 

Il tempo perso

caro bollette e decreto fer x per energia rinnovabile – dataroom

Negli anni successivi è andata meglio? Dal 2021 gli investitori chiedono di conoscere tutte le informazioni utili alla programmazione degli investimenti, in particolare come il governo intende supportare l’energia da fonti rinnovabili in linea con la direttiva Ue 2018/ 2001 (c.d. RED II). In sostanza, gli operatori del settore, che hanno già ottenuto le autorizzazioni per costruire impianti dopo un lungo processo burocratico […], vogliono sapere in anticipo quali incentivi riceveranno dal governo, prima di iniziare i lavori di costruzione, sperando poi di non trovarsi nella stessa situazione di Louvard.

 

Già nel 2021, il settore delle rinnovabili aspetta il cosiddetto decreto FER X, che avrebbe dovuto consentire l’avvio di nuovi progetti per grandi impianti fotovoltaici. Tuttavia, nel 2022, 2023 e 2024 si susseguono solo consultazioni, annunci, promesse, bozze, ripensamenti e aggiustamenti, passaggi alla Commissione europea e alla Corte dei Conti. Ma niente di fatto. Siccome il decreto deve prevedere di stabilizzare i ricavi per 10.000 MW dalle installazioni di impianti con potenza superiore a 1 megawatt, e stima il costo di tali impianti in 900 mila euro a megawatt, ne consegue che di fatto si sono bloccati investimenti per 9 miliardi.

 

Le incognite del futuro

bollette elettricita e gas

Il decreto entra finalmente in vigore il 28 febbraio 2025 (qui) e stabilisce come saranno incentivati gli impianti di energia rinnovabile. Il meccanismo prevede che il prezzo di aggiudicazione delle aste al ribasso sia la tariffa di riferimento per i successivi 20 anni pagata agli operatori, e che sarà al massimo di 95 euro per megawattora (le previsioni in realtà sono per tariffe ancora più basse, sotto gli 80 euro, decisamente inferiori al prezzo medio dell'energia dopo l'invasione russa dell’Ucraina).

 

Se poi l’operatore venderà l’energia a un prezzo inferiore a quello fissato dall’asta, il Gestore dei Mercati Energetici compenserà la differenza, mentre se venderà a un prezzo maggiore, restituirà la differenza. In questo modo, l’Italia si garantirà energia pulita a un costo fisso, evitando le fluttuazioni del mercato.

 

caro bollette e energia da fotovoltaico in italia – dataroom

Tuttavia, il ritardo nell’attuazione del decreto ha rallentato l’introduzione di un sistema che avrebbe permesso già oggi di destinare risorse economiche importanti per ridurre il costo delle bollette. Invece per vederne gli effetti dovremo attendere almeno il 2027, quando i nuovi impianti saranno operativi.

 

Tutto questo grazie all’incertezza e ai ritardi nomativi che hanno fatto perdere anni preziosi. Inoltre, il decreto FER X appena entrato in vigore, scadrà il 31 dicembre 2025. È in sostanza un decreto transitorio in attesa di promulgarne un altro di lungo periodo. Allora la domanda è: vogliamo davvero continuare a ripetere gli stessi errori, con danni agli investitori e, conseguentemente, ai cittadini che pagano le bollette?

caro bollette - fonti energetiche - dataroomBOLLETTE LUCE

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?