davos

IL GRANDE OSPITE DI QUEST’ANNO A DAVOS NON ERA ZELENSKY, MA L’IPOCRISIA! – AL SUMMIT DOVE NELL’ULTIMO VENTENNIO SI È PROCLAMATA LA GLOBALIZZAZIONE COME PANACEA DI TUTTI I MALI È ANDATO IN SCENA L’ENNESIMO VOLTAFACCIA: LA RUSSIA È STATA ESCLUSA, EPPURE PUTIN E IL SUO BURATTINO MEDVEDEV PER ANNI SONO STATI ACCOLTI COME OSPITI CON TUTTI GLI ONORI. LO STESSO PER IL COMUNISTA XI JINPING, ERETTO A PALADINO DEL COMMERCIO LIBERO E GLOBALE. SOLO UNA COSA NON SI È MAI VISTA, TRA LE ALPI SVIZZERE, BENCHÉ NECESSARIA: UN SONORO “CI DISPIACE, ABBIAMO SBAGLIATO…”

VLADIMIR PUTIN A DAVOS

Danilo Taino per “L’Economia – Corriere della Sera”

 

Lo 0,01% che doveva salvare il mondo è tornato di nuovo sulla Montagna Incantata. Senza neve e senza Moon Boot, questa volta, dopo due anni di assenza causa virus. Il clima, però, è sembrato più quello di un tardo autunno che di una primavera. Non poteva che essere così, al World Economic Forum 2022 di Davos.

 

ZELENSKY DAVOS

Negli ultimi tempi, nell'incontro alpino, l'élite suprema della classe globale con milioni di punti frequent-flyer e flotte di aerei privati si era data, non necessariamente richiesta, il compito di risolvere i problemi dell'umanità.

 

GEORGE SOROS

Naturalmente il clima, poi le ingiustizie sociali, e lo shareholder capitalism da sostituire con lo stakeholder capitalism , i pericoli dell'Intelligenza Artificiale, le pandemie, la cooperazione tra i popoli, e perché no il governo mondiale. Grandi frasi e dichiarazioni ora però terminate e offuscate dall'ombra lunga di Vladimir Putin, egli stesso un tempo (2009) uomo di buona volontà a Davos quando diceva, guardando negli occhi politici, imprenditori e banchieri, che «dobbiamo rendere le relazioni internazionali meno pericolose e dobbiamo continuare con le misure di disarmo». Davvero parecchi gli dettero credito.

 

jens stoltenberg a davos

La strada

Prima di prendere la strada francescana in aiuto dei più poveri del mondo - in pratica prima della Grande Crisi che li ha spaventati nel 2008 - i più ricchi del mondo si incontravano sulle nevi svizzere per celebrare la globalizzazione della quale erano protagonisti.

 

Avevano ragioni per farlo: l'apertura dei mercati, le nuove tecnologie, il mondo piatto facevano alzare il mare della ricchezza e tutte le barche salivano.

 

l'arrivo di donald trump a davos visto dal cielo

Certo, si facevano anche affari: con una concentrazione unica di Ceo, di banchieri, di petrolieri e di primi ministri sarebbe stato un crimine non parlare di business. E, certo, feste tutte le notti della settimana, con i ricevimenti indiani e sudafricani, cosa di meglio per l'élite globale. Dopo la caduta dell'Impero Sovietico, le paure erano scomparse, a cominciare da quelle delle guerre.

 

i jet privati all'aeroporto di zurigo per davos

E dopo gli attentati dell'11 settembre, il Forum del 2002 si spostò a New York, Waldorf Astoria, per dire che nessuno avrebbe fermato il mondo.

 

Era il business, soprattutto quello multinazionale, a guidare le danze, non più la politica. «Fate i soldi, non la guerra», ha riassunto lo slogan non ufficiale di quegli anni un commentatore del Financial Times .

 

NARENDRA MODI DAVOS 2022

Sono successe le cose più diverse, negli anni, a Davos. Dmitry Medvedev si presentava con la faccia aperta e affabile del russo moderno: oggi è il più falco dei falchi di Mosca. Bill Clinton ammaliava la platea con il racconto dell'ineluttabile marcia parallela della globalizzazione e della democrazia. Yasser Arafat portava un attacco rovente a Israele, per concludere che era pronto alla pace.

 

Shimon Peres veniva onorato con il primo Spirit of Davos per avere sostenuto la missione del Forum di «migliorare lo stato del mondo».

davos jet privati ed elicotteri

 

Angela Merkel teneva tutti con gli occhi su di lei anche se non diceva niente. Xi Jinping si presentava come il grande difensore delle regole del commercio e del mondo aperto: e i capitalisti in sala lo applaudivano con entusiasmo. Nel 1998, banchieri e Ceo scapparono dalle nevi a metà settimana perché stava scoppiando una crisi finanziaria. E ogni anno vengono fatte previsioni sullo stato dell'economia e dell'umanità: indovinano sempre il passato, raramente quello che sta per accedere.

 

intervento di xi jinping al world economic forum di davos 2022 1

L'invito, quasi un ordine, «mettete i soldi dentro i vostri cannoni» ha mantenuto in forma il Forum per un trentennio. Ora, inevitabilmente prevale lo sconforto. Non che qualcuno si dica pentito di non avere visto arrivare Putin o di avere sopravvalutato Xi Jinping. No, non succede.

 

VLADIMIR PUTIN A DAVOS - 2009

È che gli annunci sulla de-globalizzazione in progress fanno vacillare le strategie del Big Business e minano il senso stesso dell'happening di Davos. La managing director del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, ha avvertito di «un rischio acutamente cresciuto di una frammentazione geoeconomica».

ANGELA MERKEL PARLA A DAVOS 2021

 

Il Paese di cui, da tre mesi, più si parla nel mondo al Forum non c'è: la Russia quest' anno è stata esclusa. Gli oligarchi che intrattenevano a vodka e caviale non sono ospiti graditi. La Davos che aveva giocato un ruolo importante nel preparare l'ingresso della Russia nell'economia mondiale dopo il crollo dell'Unione Sovietica, un passaggio chiave della globalizzazione, ora le chiude le porte.

i ricconi di davos si fingono migranti per un giorno 1

 

Al posto del Cremlino, parlano gli ucraini: Volodymyr Zelensky in collegamento con le sale del brutto e brutalista centro congressi. La guerra ha certificato la fine di un'era e il Forum non può che prenderne atto. Anche quando l'invasione dell'Ucraina sarà terminata, «la situazione non tornerà mai a quella che era prima», ha affermato George Soros.

 

ursula von der leyen a davos 2022 1

«Abbiamo finito il dividendo della pace», ha convenuto Ian Bremmer, il presidente dell'Eurasia Group. Raramente è stato simpatico il World Economic Forum. Un club dei più ricchi che dicono di volere risolvere i problemi dei più poveri fatica a esserlo. Raramente ha avuto la vista lunga e infatti il ritorno della geopolitica e della competizione tra potenze non l'ha previsto.

donald trump a davos

 

Una funzione però l'ha avuta: ha accompagnato trent' anni di libertà dei mercati che hanno fatto bene al mondo, anche in Russia e soprattutto in Cina. Ora, è il momento di scendere dalla Montagna Incantata: come nel romanzo di Thomas Mann, ambientato in un sanatorio di Davos, siamo alla fine di una Belle Époque.

xi jinping davos 2021xi jinping davos 2021 conte a davos intervistato da bloombergtrump a davos 4l arrivo di trump a davos 5carlo a davos 3i ricconi di davos si fingono migranti per un giorno 2EMMANUEL MACRON DAVOS 2021

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...