ADDIO CITY - LE GRANDI BANCHE D’AFFARI LASCIANO IL CENTRO DI LONDRA PER SPOSTARSI NELLA PIÙ ECONOMICA PROVINCIA - LASCIANDO PICCADILLY, JP MORGAN, BANK OF AMERICA E DEUTSCHE BANK RISPARMIANO QUASI IL 40% SUI COSTI - MIGLIAIA DI DIPENDENTI SARANNO TRASFERITI A CHESTER, BOURNEMOUTH O A BIRMINGHAM - DAL 2008 LA GRAN BRETAGNA HA PERSO 106MILA POSTI DI LAVORO NEI SERVIZI FINANZIARI…
Nicol Degli Innocenti per il "Sole 24 Ore"
L'esodo dalla City continua, ma questa volta la destinazione scelta non è la Svizzera o Singapore. Le grandi banche d'affari lasciano Londra e si trasferiscono nella provincia inglese per ridurre le spese. La prospettiva di un risparmio del 40% sui costi del personale sta spingendo JP Morgan, Bank of America e Deutsche Bank a spostare migliaia di posti di lavoro lontano dalla City.
Bank of America è pronta a trasferire duemila dipendenti da Londra a Chester, piccola cittadina dove ha già uno staff di tremila persone. Mille impiegati di JP Morgan lasceranno Canary Wharf alla volta di Bournemouth, a rafforzare un ufficio regionale che conta già 4mila dipendenti. Deutsche Bank sta meditando di spostare tutti i servizi clienti e i trader addetti alle vendite a Birmingham, secondo quanto risulta al Financial Times, lasciando a Londra solo i responsabili dei clienti piú grandi. In futuro anche le equity sales potrebbero essere trasferite a Birmingham.
Si tratta di un ulteriore colpo per la piazza finanziaria londinese, che dalla crisi nel 2008 a oggi ha perso 9.400 posti di lavoro, pari all'1,4%, ma anche di una buona notizia per il resto dell'Inghilterra, che è stato colpito ancora piú duramente della capitale dai tagli degli ultimi anni.
Secondo i dati ufficiali raccolti da TheCityUk, che rappresenta il settore finanziario, negli ultimi tre anni otto dei dieci maggiori centri finanziari in Gran Bretagna hanno subìto forti riduzioni del personale. Migliaia di posti di lavoro sono stati tagliati: Glasgow è stata la piú penalizzata con un taglio del 14% degli addetti al settore, seguita da Leeds con un -11%, Bristol con un -10% e Edimburgo con una riduzione del 9 per cento. Solo Manchester e Cardiff sono riuscite a mantenere livelli di occupazione invariati.
La Gran Bretagna nel suo complesso ha perso 106mila posti di lavoro nei servizi finanziari, pari al 4,9% del totale. Secondo gli esperti il trend del ritorno in provincia, chiamato «nearshoring» per differenziarlo dai trasferimenti offshore, continuerà ad affermarsi, dato l'imperativo per le banche di razionalizzare e ridurre i costi.
The Bank of New York Mellon ha un ufficio di mille persone a Manchester e considera la città inglese uno dei suoi tre «centri di crescita globali» assieme a Pune in India e Pittsburgh negli Stati Uniti. Anche Royal Bank of Scotland ha trasferito 300 persone a Manchester e prevede di aggiungerne altre cento nei prossimi dodici mesi.




