axel springer politico forbes

QUANTO COSTA ENTRARE NELLA STANZA DEI BOTTONI - IL GRUPPO EDITORIALE TEDESCO AXEL SPRINGER METTE LE MANI SU "POLITICO": I DETTAGLI ECONOMICI NON SONO STATI RIVELATI, MA SECONDO “CNBC” E “WALL STREET JOURNAL” SAREBBE STATO SGANCIATO UN MILIARDO DI DOLLARI – IL COLPACCIO NON SOLO SANCISCE IL MATRIMONIO TRA UN EDITORE DI ORIENTAMENTO CONSERVATORE E UN QUOTIDIANO ONLINE DI TENDENZA LIBERAL, MA FA SPERARE CHE ANCORA OGGI A QUALCUNO INTERESSI L’INFORMAZIONE DI QUALITÀ…

Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

mathias dopfner ad axel springer

«Eppur si muove». Non sono esclusivamente i colossi high-tech o i giganti dell'entertainment a fare le loro mosse sullo scacchiere globale. Così, ieri abbiamo assistito, di fatto, pure al primo mega-affare nel settore del giornalismo digitale di qualità, che ha coinvolto Axel Springer e Politico.com.

 

E, dunque, a un segnale molto interessante (e decisamente incoraggiante) per il mondo dell'editoria. Nonché, a tutti gli effetti, a una sorta di rivoluzione editoriale dentro quella digitale in corso da parecchio. Una risposta da osservare con grande attenzione - in primis, perché sostenuta dalla logica dei numeri di un business model - ai venti di crisi che volteggiano sui fragili equilibri dell'informazione professionale nell'età delle reti e dei social network.

 

politico

Nelle scorse ore, Axel Springer ha annunciato l'acquisto di Politico: i dettagli economici non sono stati rivelati, ma secondo le fonti di Cnbc e del Wall Street Journal si tratterebbe della cifra strabiliante (in questo caso, il superlativo è d'obbligo) di 1 miliardo di dollari. E, di sicuro, come hanno dichiarato i diretti interessati, è la maggiore acquisizione aziendale nella storia del gruppo editoriale tedesco.

 

axel springer

Una traiettoria lunghissima e onorata, che risale all'apertura a Berlino, il 10 maggio 1842 (giorno del suo venticinquesimo compleanno), di una libreria e casa editrice da parte del fondatore Julius Springer. Un editore solidissimo e di concezione decisamente classica (e «gutenberghiana») quello tedesco, che con il sofisticato sito Usa di notizie e approfondimenti politici aveva costituito una joint venture al 50% già nel 2014.

 

politico 2

Da cui era stata varata la versione per il Vecchio continente, Politico Europe - un must per sapere, in particolare, cosa succede nelle «segrete stanze» di Bruxelles e dintorni, in continuità con la linea editoriale di successo della casa madre statunitense, che si basa sull'insight view, il racconto molto informato dai corridoi del potere e l'analisi di policy dettagliata. La sinergia ha quindi funzionato alla grande, conducendo il gruppo editoriale berlinese - che controlla, tra le altre testate, Die Welt e la Bild - alla decisione odierna (che prevede anche di rilevare la totalità del Politico «europeo» e il sito di tecnologia Protocol).

 

politico 2

E a certificare che proprio e innanzitutto di scelte di business si tratta, c'è pure il fatto che - dopo questi anni di convivenza - si celebra ora il matrimonio autentico tra un grande editore di orientamento conservatore e un rinomato quotidiano online di tendenza liberal. Che ha saputo farsi piattaforma informativa molto ricercata, portando sul web alcuni contenuti e format caratteristici del giornalismo cartaceo (come gli editoriali e i retroscena), e dimostrando una volta di più che nell'universo del web esiste spazio non soltanto per i gattini, ma anche per un'informazione politica che si colloca su un piano qualitativo elevato.

 

mathias dopfner ad alex springer

Certo, a determinate condizioni, che ora vengono sancite in maniera definitiva (per l'appunto, il segnale di rilievo) attraverso l'acquisizione da parte di Axel Springer per una somma astronomica. L'azienda editoriale tedesca allarga, così, la propria presenza sul mercato di lingua inglese (dove già possiede le newsletter Business Insider e Morning Brew), proseguendo la propria strategia di diversificazione e di allineamento ai cambiamenti dei pubblici e delle abitudini determinati dalle tecnologie. Affianca ai suoi giornali cartacei storici nuovi prodotti digitali e, così facendo, continua «giudiziosamente» l'evoluzione nella direzione della media company.

axel springer 1

 

Al tempo stesso, nell'epoca della disintermediazione spinta, mostra di voler puntare sull'informazione di livello e fatta da professionisti come nuova mediazione dotata ancora di un significato prezioso. Una scommessa ambiziosa, e da salutare con grande favore, che ci dice che il giornalismo fatto bene e con tutti i crismi (e, naturalmente, inserito nel suo tempo) può tuttora essere il destinatario di risorse finanziarie considerevoli (perché la qualità va riconosciuta e, quindi, pagata).

 

politico.

E che, ancor più in un contesto di «post-sfera pubblica» (e di sua piattaformizzazione), liquidità totale e polarizzazione autoreferenziale, non si deve rinunciare alla missione «neoilluministica» di fornire strumenti di riflessione e discussione per formare un'indispensabile - seppur rinnovata - opinione pubblica. E per ricostruire il perimetro del discorso pubblico in maniera dialettica, ma pacifica e ispirata al racconto obiettivo dei fatti anziché, istericamente e falsamente, alle fake news.

 

mathias dopfner ad axel springer

L'editoria storica batte, pertanto, un colpo importante in un orizzonte dominato sempre di più dal riduzionismo comunicativo e dalla competizione serratissima per l'economia dell'attenzione. E aggiunge un'altra possibile ricetta a quella del «modello Guardian» (e al «cantiere permanente» del New York Times).

axel springer. politico magazine politico Axel SpringerAXEL springer axel springeraxel springer mathias dopfner ad axel springermathias dopfner barack obama

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”