SE VOLKSWAGEN PIANGE, FCA NON RIDE – LA CASA GUIDATA DA MARPIONNE AMMETTE CON LE AUTORITÀ USA DI AVER COMUNICATO CON RITARDO I DATI SUGLI INCIDENTI E I PROBLEMI DI SICUREZZA DELLE SUE MACCHINE – FCA RISCHIA UNA NUOVA PESANTE MULTA, DOPO QUELLA PATTEGGIATA A LUGLIO
Claire Bal per il “Fatto Quotidiano”
Tempi duri per FCA in America. Sergio Marchionne si trova ad affrontare il fuoco incrociato dell'agenzia per la sicurezza stradale Nhtsa e dei lavoratori del sindacato United Auto Workers, che da diversi stabilimenti americani stanno votando “no” all'ultima proposta di contratto collettivo. La prima “grana” è dovuta al ritardo con cui, secondo l'Nhtsa, FCA avrebbe comunicato le informazioni relative a problemi di sicurezza dei veicoli del gruppo.
SERGIO MARCHIONNE E DENNIS WILLIAMS
Negli Stati Uniti, infatti, i costruttori sono obbligati a informare con tempestività l'ente federale a proposito di qualunque problema possa influenzare la sicurezza dei consumatori: è il sistema Early Warning Report, parte del regolamento Tread creato nel 2000 per identificare i difetti subito, prima che attentino alla salute pubblica.
A luglio Fca era stata accusata di aver nascosto le informazioni preliminari che hanno poi portato a 23 richiami diversi – 11 milioni di veicoli coinvolti in totale – fra cui alcuni particolarmente gravi, come il serbatoio difettoso di alcune Jeep che avrebbe provocato incendi fatali. Fiat-Chrysler aveva ammesso l'errore e aveva patteggiato una sanzione civile di 105 milioni di dollari, “la più alta mai imposta dall'Nhtsa”, recitava il comunicato stampa diffuso a fine luglio, cui s'aggiungeva l'impegno di riacquistare le auto dei clienti delusi.
La multa era divisa in tre parti: 70 milioni in denaro, 20 milioni da spendere per adeguare le procedure e altri 15 milioni di “aggravante”, da pagare nel caso in cui l'osservatore indipendente che seguirà FCA per tre anni dovesse scoprire ulteriori violazioni.
Durante le verifiche qualcos'altro è saltato fuori, perché martedì FCA ha annunciato di aver “identificato carenze ” non meglio identificate nella sua attività di report dei difetti, e di averle prontamente comunicate all'Nhtsa. La quale non l'ha presa bene: “Questo rappresenta un fallimento significativo delle responsabilità di un costruttore”, ha detto il numero uno Mark Rosekind, che ha annunciato che l'agenzia federale “prenderà provvedimenti adeguati sulle cause di questo fallimento”.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
L’inchiesta, riportata dal Wall Street Journal riguarda discrepanze venute alla luce tra il numero di incidenti e di vittime di veicoli difettosi e i rapporti presentati invece alle authority. Si rischia un’altra multa. Il segretario dei trasporti Anthony Foxx ha descritto l'ammissione di FCA come “preoccupante”: “Stiamo valutando di chiamare tutti i costruttori, ci sono una serie di problemi sul tavolo in questo momento che meritano una discussione”, ha detto ai giornalisti.
Sono cronaca degli ultimi mesi non solo lo scandalo della Volkwagen che truccava i test sulle emissioni, ma anche le almeno 124 morti legate al blocchetto dell'accensione difettoso di milioni di vetture General Motors. In America, nell'ultimo anno, i costruttori hanno dovuto richiamare 60 milioni di veicoli per questioni legate alla sicurezza, dice il New York Times.
Non è più sereno, per FCA, il fronte dei rapporti con i lavoratori. Gli impianti di Toledo (Ohio), Sterling Heights e Jefferson North (Michigan) hanno votato a grande maggioranza contro il contratto quadriennale su cui Sergio Marchionne e i rappresentanti del sindacato UAW avevano trovato un accordo il 15 settembre.
IL NUOVO LOGO DI FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES
Il contratto alzerebbe il salario base, riducendo la differenza di paga oraria fra gli operai da 12 a 8 dollari, ma non soddisfa i lavoratori perché diminuisce la copertura medica, non garantisce la crescita dei nuovi assunti e non specifica in che fabbriche saranno prodotti i nuovi veicoli. Alcuni stabilimenti del gruppo si devono ancora esprimere, ma secondo il Wall Street Journal l' accoglienza tiepida del contratto apre la possibilità che i rappresentanti dell'UAW debbano rimettersi al tavolo con i costruttori, probabilmente con Ford o General Motors.
Fra le big three americane, FCA è il costruttore che, in media, paga meno i suoi operai perché ne impiega un maggior numero di secondo livello rispetto ai concorrenti, il 45% contro il 28% di Ford e il 20% di GM. Il nuovo contratto alzerebbe il costo del lavoro da 48 dollari l'ora a 53-54, ma comunque rimarrebbe inferiore a quello che pagano le concorrenti. Nonostante la divisione americana abbia riportato un profitto del 4% nell'ultimo anno, dice il giornale americano, FCA distribuisce molti meno bonus di GM e Ford.
BOB KING CAPO SINDACATO UAWMarchionne e Obama nella fabbrica Chrysler