guardia di finanza vivendi

LA GUARDIA DI FINANZA CERCA LE MANONE CHE HANNO RASTRELLATO MEDIASET – L'IRRUZIONE NELLA SEDE VIVENDI DI PARIGI PER SCOPRIRE CHI SOSTENNE BOLLORE’ NELLA SCALATA AL BISCIONE – L’OPERAZIONE RIENTRA NELL’INCHIESTA PREMIUM E IN QUELLA DEI PM MILANESI SULLA MANIPOLAZIONE DI MERCATO

 

Andrea Ducci per il Corriere della Sera

 

impero Bollore

I finanzieri italiani si sono spinti fino a Parigi ad Avenue de Friedland, a due passi dall' Arco di Trionfo. La strada ospita la sede di Vivendi, e in quegli uffici la gendarmeria francese ha affiancato gli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza, intenzionati ad acquisire documenti e dati utili a ricostruire l' acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi. Una vicenda che ha innescato una lotta giudiziaria tra il colosso francese e il gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi, con tanto di rogatoria internazionale.

 

Lo scontro muove da un esposto di Mediaset, che accusa Vivendi di non avere onorato il contratto di acquisto della pay tv Premium, causando così una flessione del titolo Mediaset, creando dunque le condizioni più vantaggiose a Vivendi per predisporre il successivo acquisto di azioni Mediaset. Una guerra di carte bollate con una tappa ieri nella strada parigina, vicino agli Champs Elysées, che prende il nome da una battaglia, tra russi e francesi, tanto dura da indurre lo Zar Alessandro I a interrompere la guerra e a concludere una pace con Napoleone Bonaparte.

mediaset vivendi

 

Esito che appare prematuro nella partita tra Mediaset e Vivendi, alla luce anche dell' interesse degli inquirenti a verificare quali soggetti e intermediari si siano mossi, tra i mesi di novembre e dicembre dello scorso anno, dietro le quinte di una escalation che ha visto il titolo Mediaset schizzare da 2,23 euro a 4,57 euro. Un balzo del 105%, nell' arco del quale Vivendi si è portata a ridosso di una quota del 30% nel gruppo di Cologno Monzese.

 

BOLLORE CANAL

Una tentata scalata ostile, con il sospetto, tra l' altro, di reato di aggiotaggio, che merita una ricostruzione. La genesi è l' accordo dell' aprile 2016, quando Mediaset e Vivendi siglano l' accordo per scambiare il 3,5% delle rispettive azioni e per trasferire in mani francesi la pay tv Premium. Alla fine di luglio 2016 Vivendi comunica che non onorerà il contratto. Al massimo c' è la disponibilità ad acquisire il 20% di Premium. In quelle settimane il titolo Mediaset, complice l' effetto Brexit, inizia una lunga discesa che si ferma a quota 2,23 euro il 28 novembre. È il minimo storico da aprile 2013.

bollore sarkozy

 

Nei giorni seguenti parte la corsa: Vivendi o qualcun altro per conto dei francesi avvia l' acquisto di azioni Mediaset, ma niente viene ufficializzato. Le azioni salgono a 2,75 euro (+22%) in pochi giorni, e il 12 dicembre Vivendi rende noto di avere superato la soglia del 3% in Mediaset. La mossa è ritenuta ostile.

 

mediaset vivendi 2

Ma l' innesco è dato. Il 13 dicembre il titolo vola, malgrado le sospensioni in asta di volatilità, e si ferma a 3,58 euro. Il 14 dicembre la procura di Milano apre un fascicolo per manipolazione del mercato. Il 21 dicembre Mediaset quota 4,57 euro, nel frattempo Vivendi è ormai al 28,8% del capitale. Il dado è tratto.

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…