UNA GUERRA POCO CATTOLICA - LE ACCUSE DELL'EX MINALI AL ''SISTEMA'' DI BEDONI: ''MI CHIESE DI INTERROMPERE I RAPPORTI CONTRATTUALI CON I SOCI-FORNITORI E I SOCI-CONSULENTI DI CATTOLICA CHE IN ASSEMBLEA VOTAVANO IN MODO NON CONFORME ALLE INDICAZIONI DEL CDA'' - INTANTO SALGONO A 11 GLI INDAGATI DALLA PROCURA DI VERONA, OLTRE A BEDONI E AGLI ALTRI VERTICI, ALTRI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
1 - CATTOLICA LE ACCUSE DELL'EX MINALI AL «SISTEMA»
R.E. per “la Stampa”
Il presidente di Cattolica Assicurazioni, Paolo Bedoni, chiese all'ex amministratore delegato Alberto Minali di interrompere i rapporti contrattuali con i soci-fornitori e i soci-consulenti di Cattolica che in assemblea votavano in modo non conforme alle indicazioni del Cda. È uno dei passaggi delle dichiarazioni di Minali alla Consob lo scorso 15 novembre, attualmente al vaglio della procura di Verona. Minali ha fatto riferimento a una discussione avvenuta in cda nel maggio 2018. «In tale circostanza - afferma Minali - il presidente si scaglia veementemente contro quei fornitori e consulenti aziendali soci che hanno votato contro le proposte del cda proponendo la cessazione di ogni rapporto contrattuale con costoro».
Minali, nella sua audizione, ricostruisce quello che a suo dire è lo «schema di mantenimento del potere posto in essere» da Bedoni, attraverso una «rete relazionale», che poggia anche su Coldiretti. «Saranno le autorità giudiziarie, nelle varie sedi, a giudicare la fantasiosa ricostruzione degli eventi fornita dal signor Minali, che non solo l'azienda respinge in toto, ma che ritiene gravemente lesiva della propria immagine e della propria reputazione». Bedoni, il direttore generale Carlo Ferraresi e il segretario del cda Alessandro Lai sono indagati per illecita influenza sull'assemblea. Il titolo Cattolica ha perso ieri il 2,1% a Piazza Affari.
2 - A VERONA UNA FAIDA POCO CATTOLICA
Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Nuova faida a Verona tra Cattolica e l'ex amministratore delegato Alberto Minali. Una lite che si innesta sulle indagini a carico degli ex vertici del gruppo veneto e arriva in un momento di cambiamento dell'assicurazione mutualistica, che si è appena trasformata in spa. La Gdf sta indagando su Cattolica in seguito a un'esposto della Consob dello scorso novembre, fatto proprio da Minali, che era stato appena accompagnato alla porta. Secondo Minali, l'assicurazione che all'epoca votava per testa, avrebbe modificato ad arte lo svolgimento di ben tre assemblee tra il 2019 e il 2020.Cattolica, che ritiene le accuse fantasiose, si riserva di adire alle vie legali nei confronti di Minali.
La guerra tra le mura di Verona e le sue fazioni, in realtà potrebbe avere riflessi più allargati, perchè la bagarre legale rischia di inficiare l'esito del prossimo aumento di capitale da mezzo miliardo, necessario per riequilibrare i conti, dove Generali si propone come cavaliere bianco e garantendo tre quinti della somma. Tra gli investitori c'è il finanziere Warren Buffett, la Fondazione Cariverona, la Coldiretti e un noto prelato: un copione di quelli capaci di ispirare perfino Dan Brown.
3. CATTOLICA: INDAGATI SALGONO A 11, ALTRI MEMBRI CDA
(ANSA) - Sono saliti a 11 gli indagati nell'inchiesta della Procura di Verona su Cattolica ma "la cifra potrebbe aumentare in base a quanto emergerà nel corso degli accertamenti appena iniziati". E' quanto riferisce il procuratore di Verona, Angela Barbaglio, al Corriere del Veneto. Il magistrato, che segue il fascicolo assieme al sostituto Alberto Sergi, ha spiegato che la Procura si è mossa sulla base di una "circostanziata segnalazione giunta dalla Consob" incaricando la Guardia di Finanza di "eseguire una serie di acquisizioni di atti". "Con le nostre indagini - spiega - non intendiamo intralciare gli andamenti e i riassetti societari, bensì fare chiarezza".
Dopo i primi tre avvisi di garanzia, recapitati al presidente Paolo Bedoni, al dg Carlo Ferraresi e al segretario del Cda Alessandro Lai, l'inchiesta si è allargata ad altre 8 persone che "appartengono in parte al cda, anche se non tutti coloro che ne fanno parte risultano indagati, e in parte rappresentano altre figure ai vertici", ha spiegato il procuratore aggiunto Bruno Francesco Bruni. "A tutti è contestata l'accusa di 'illecita influenza sull'assemblea'. O meglio, sulla scorta dell'articolo 2.636 del codice civile, 'l'artificiosa formazione di maggioranze assembleari'", prosegue Bruni, che ipotizza il conferimento di "deleghe in bianco".