HABEMUS NADEF (E SO’ DOLORI) – IL MINISTERO DELL’ECONOMIA, A DUE GIORNI DAL VIA LIBERA DEL GOVERNO, PUBBLICA LA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF: IN TRE ANNI SARANNO “CREATI” SPAZI FINANZIARI IN DEFICIT PER 23,5 MILIARDI. 15,7 SERVIRANNO PER LA MANOVRA DI QUEST’ANNO – LA PREFAZIONE DI GIORGETTI, CHE INVITA I MINISTRI A FARE “SCELTE DIFFICILI” E IL PIANO MONSTRE DI PRIVATIZZAZIONI, CHE DOVREBBE VALERE L’1 PER CENTO DEL PIL. GLI STATALISTI MELONIANI COME FAZZOLARI NON HANNO NIENTE DA OPPORRE?
Estratto da www.repubblica.it
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Gli spazi finanziari in deficit sono pari a 23,5 miliardi in tre anni. È quanto si legge nella relazione al Parlamento sulla Nadef pubblicata oggi dal ministero dell’Economia. “Gli spazi finanziari che si rendono disponibili, quale differenza tra gli andamenti tendenziali e programmatici aggiornati, che includono anche la maggiore spesa per interessi passivi conseguente al maggior disavanzo - si rileva - sono pari a 3,2 miliardi nel 2023, 15,7 miliardi nel 2024, e 4,6 miliardi nel 2025”.
[…] Gli spazi in deficit per 3,2 miliardi nel 2023 "attraverso un provvedimento d'urgenza, saranno destinate, in particolare, al conguaglio anticipato dell'adeguamento Istat per i trattamenti pensionistici previsto per l'anno 2024, a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori".
giorgia meloni ursula von der leyen 2
Lo spazio in deficit ricavato nel 2024 per la manovra è di 15,7 miliardi. "Nel 2024 e 2025, le risorse saranno utilizzate, nell'ambito del prossimo disegno di legge di bilancio, per il taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024 e l'attuazione della prima fase della riforma fiscale, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, la prosecuzione dei rinnovi contrattuali" della Pa "con particolare riferimento alla sanità, il potenziamento degli investimenti pubblici, con priorità per quelli previsti del Pnrr, nonché il finanziamento delle politiche invariate".
[…] Nella prefazione scritta dal ministro Giancarlo Giorgetti lancia un monito alle richieste di ministri e parlamentari: “In una situazione in cui la finanza pubblica è gravata dall’onere degli incentivi edilizi, dal rialzo dei tassi di interesse e dal rallentamento del ciclo economico internazionale, è necessario fare scelte difficili. ll governo ha optato per misure che affrontino i problemi più impellenti del Paese […] promuovendo al contempo gli investimenti, l’innovazione, la crescita sostenibile e la capacità di reagire dell’economia”.
[…] Per garantire la sostenibilità del debito e “coerentemente con una gestione più dinamica delle partecipazioni pubbliche, il nuovo scenario programmatico prevede proventi da dismissioni pari ad almeno l'1 per cento del Pil” nel 2024-2026. Lo sottolinea il ministro. Si tratterà di “dismissione di partecipazioni societarie pubbliche, rispetto alle quali esistono impegni nei confronti della Commissione europea legati alla disciplina degli aiuti di Stato, oppure la cui quota di possesso del settore pubblico eccede quella necessaria a mantenere un'opportuna coerenza e unitarietà di indirizzo strategico”. […]
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