ursula von der leyen huawei

DON’T GO HUAWEI – DOPO IL REGNO UNITO PURE LA COMMISSIONE EUROPEA LASCIA APERTA LA PORTA AL COLOSSO CINESE – BRUXELLES ANNUNCIA DI METTERE NEL MIRINO LE AZIENDE AD “ALTO RISCHIO” MA NON C’È ALCUN BANDO SPECIFICO, SOLO PAROLE VUOTE - E MENTRE C’È DA DISCUTERE DEI DAZI CON TRUMP, POMPEO FA LA VOCE GROSSA: “IL PARTITO COMUNISTA CINESE È LA MINACCIA CENTRALE DELLA NOSTRA EPOCA. HUAWEI È UNA SUA ESTENSIONE E UN RISCHIO REALE PER LA SICUREZZA…”

5G:Pompeo a Raab,Cina più grande minaccia nostro tempo

mike pompeo e ursula von der leyen

(ANSA) - "Il Partito comunista cinese è la minaccia centrale della nostra epoca": lo ha detto il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, incontrando a Londra il collega britannico Dominic Raab e ribadendo l'ostilità di Washington al via libera, pur limitato, concesso dal governo di Boris Johnson alla partecipazione del colosso cinese Huawei alle reti di telecomunicazione 5G. Un'azienda che secondo Pompeo è una longa manus del regime di Pechino e incarna l'immagine di "un'economia enorme" in grado di impattare sugli interessi americani. (ANSA).

 

 

1 – «HUAWEI NEL PROGETTO 5G? È UN RISCHIO»

Da www.tio.ch

 

Gli Stati Uniti restano contrari al coinvolgimento del colosso cinese Huawei nei progetti per le reti 5G e critici verso l'apertura - pur limitata - annunciata ieri dall'alleato britannico. Lo ha detto il segretario di Stato, Mike Pompeo, di passaggio a Londra sulla via di Kiev.

 

BORIS JOHNSON USA UN TELEFONO HUAWEI

Pompeo ha definito Huawei «un'estensione del Partito comunista cinese», a margine di un incontro stasera con il collega britannico, Dominic Raab, mettendo in guardia Londra da una decisione che Washington si riserva di «valutare» e che a suo dire rappresenta «un rischio reale» per la sicurezza e un danno per «la cooperazione transatlantica d'intelligence».

Huawei

 

Il segretario di Stato domani vedrà anche il primo ministro Boris Johnson, che oggi è tornato a difendere il compromesso con Huawei mostrandosi convinto che non vi sarà un vero impatto nelle relazioni con gli Usa e Donald Trump. Relazioni cruciali sul fronte dell'accordo commerciale di libero scambio bilaterale cui Johnson mira per il dopo Brexit e del quale pure parlerà con Pompeo domani alla vigilia del divorzio ufficiale dall'Ue.

 

boris johnson

2 – LA COMMISSIONE APRE AL 5G CINESE

Gabriele Carrer per “la Verità”

 

Martedì è toccato al Regno Unito decidere sul 5G e Londra, nonostante le pressioni di Washington, ha scelto di lasciare aperta la porta al colosso cinese Huawei pur annunciando forti limitazioni. Ieri, invece, è stato il turno della Commissione europea e da Bruxelles è arrivata la toolbox, cioè la «cassetta degli attrezzi» concordata dagli Stati membri per avere una rete 5G «sicura». Non c' è alcun bando esplicito al gigante cinese accusato dagli Stati Uniti di legami con i servizi segreti di Pechino. Ma soltanto un occhio aperto sulle aziende considerate «ad alto rischio».

mike pompeo

 

«Vogliamo dotare i Paesi membri così come le imprese di telecomunicazione degli strumenti necessari per creare e proteggere le infrastrutture europee con i più elevati standard di protezione, in modo da sfruttare il meglio possibile il potenziale della 5G», ha affermato il commissario all' Industria, il francese Thierry Breton, sostenendo che «chi vuole venire in Europa è il benvenuto» nel rispetto di «regole chiare ed esigenti».

 

VIRGINIA RAGGI HUAWEI

La Commissione europea ha chiesto agli Stati di affrontare le sfide del 5G con misure ad hoc. Come valutare il profilo di rischio dei fornitori, applicare limiti a quelli considerati ad alto rischio, anche escludendoli da asset chiave sensibili come accesso e gestione delle reti, elaborare strategie per diversificare i distributori. Misure chiave che dovranno essere approvate entro il 30 aprile.

 

DONALD TRUMP MIKE POMPEO

L' esecutivo comunitario spiega che «gli operatori sono largamente responsabili per lo sviluppo sicuro del 5G, e gli Stati membri sono responsabili della sicurezza nazionale, ma la sicurezza della rete è una questione di importanza strategica per tutta l' Unione europea». Per questo, «serve un approccio coordinato» basato su «robuste misure di sicurezza a livello nazionale ed europeo».

 

boris johnson

Ci sono due avvertimenti cruciali nella toolbox. Primo: tra i rischi di cui i Paesi membri dovranno tenere conto ci sono anche quelli relativi a «fattori non tecnici come il rischio di interferenza da parte di Stati non Ue o attori sostenuti da Stati attraverso la catena di fornitura del 5G». Secondo: «Evitare qualunque situazione in cui si resti bloccati con un singolo fornitore, anche promuovendo l' interoperabilità delle attrezzature».

 

L'ARTICOLO DI HANDELSBLATT SU HUAWEI E I RAPPORTI CON LE SPIE CINESI

Le pressioni statunitensi sull' Ue sembrano aver prodotto questi unici due avvertimenti. E se Washington sperava in un divieto totale, Pechino festeggia. Huawei ha detto che che le nuove regole europee permetteranno «al gruppo di partecipare alla creazione della rete 5G». L' approccio europeo è «obiettivo e basato sui fatti», sostiene Huawei, e porterà l' Europa ad «avere una rete sicura e più rapida».

 

Ieri il quotidiano tedesco Handelsblatt raccontava che gli Stati Uniti avrebbe passato documenti al governo tedesco che provano il legame tra Huawei e i servizi cinesi. Sarebbe la cosiddetta «pistola fumante», ma il colosso ha smentito l' articolo. Di sicuro, nelle trattative fra l' Ue e Donald Trump per evitare i dazi questo sarà un punto cruciale.

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