MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA! - I DIPENDENTI MPS CHE RISCHIANO IL POSTO ACCOLGONO A MANTOVA ARROGANCE PROFUMO CON FISCHI E STRISCIONI DI PROTESTA. UN SINDACALISTA GLI GRIDA “MAIALE!” - IL PRESIDENTE MPS SIBILLINO MANDA UN PIZZINO AI PARTITI: “PIÙ LA POLITICA SI AVVICINA A QUESTE VICENDA, PIÙ RISCHIA DI BRUCIARSI LE MANI” - INTANTO DALL’EUROPA IL VIA LIBERA AI MONTI-BOND TARDA AD ARRIVARE: QUALCUNO A BRUXELLES REMA CONTRO PROFUMO (E MONTI)?…

1- MPS: PROFUMO CONTESTATO A MANTOVA, PROTESTA CONTRO ESUBERI
FISCHI E STRISCIONI PER BANCHIERE, SINDACALISTA GRIDA 'MAIALE'
(ANSA)
- Il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo, e' stato contestato da una cinquantina di dipendenti della banca Mps, al suo arrivo al teatro Bibiena di Mantova dove era atteso ad un dibattito sullo sviluppo della citta', moderato dal direttore de L'Espresso Bruno Manfellotto.

Profumo e' stato accolto da fischi e striscioni di protesta contro il piano industriale di Mps. La polizia ha contenuto i manifestanti, ma uno di loro, un sindacalista della Fabi, e' riuscito a eludere lo sbarramento e ad avvicinarsi al presidente gridandogli 'Maiale, maiale' per poi andarsene.

Anche un gruppo di studenti, con il megafono, si e' unito alla protesta dei lavoratori. Mps ha varato un piano industriale di ristrutturazione che, solo per Mantova, porterebbe all'esternalizzazione di 380 dipendenti impiegati nel Consorzio operativo che si occupa dell'attivita' amministrativa della banca (il cosiddetto back office).

''Queste persone - ha poi detto Profumo rispondendo ad una domanda di Manfellotto -, se rimesse nel perimetro bancario sarebbero considerate esuberi. I sindacati, invece, per motivi politici non vogliono aprire questo fronte; vorrebbero spalmare i risparmi su tutti i dipendenti, ma questo e' ingiusto''.

Il sindaco di Mantova Nicola Sodano ha consegnato a Profumo un appello di tutte le forze politiche del consiglio comunale, tranne Api e la lista civica Patto, per rinunciare alle esternalizzazioni: ''Piu' la politica si avvicina a queste vicenda - ha ammonito il presidente di Monte dei Paschi -, piu' rischia di bruciarsi le mani''.

2- MONTI BOND PER BANCA MPS: IL VIA LIBERA DI BRUXELLES ANCORA NON ARRIVA...
Luigi Offeddu per "Il Corriere della Sera"


È uno dei dossier più delicati sulla scrivania del commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia. E certo per questo, i tempi si allungano: la questione dei «Tremonti bond» e dei «Monti bond», le obbligazioni sottoscritte dal Tesoro italiano e destinate o da destinare al Monte dei Paschi di Siena, titoli pubblici che la Commissione Europea in teoria potrebbe ora considerare aiuti di Stato illegittimi, non trova ancora soluzione. Nei giorni scorsi, sembrava che molte incertezze fossero state chiarite, ma forse non era così.

In gioco sono in tutto circa 3,4 miliardi di euro, e soprattutto l'accordo di fondo sottoscritto a suo tempo fra Siena e Roma: prevede infatti che, in caso di mancanza di liquidità da parte dell'istituto senese, gli interessi della nuova emissione vengano pagati in azioni. In altre parole, lo Stato diventerebbe azionista della banca, con una quota di minoranza. A questo si aggiungono le recenti vicissitudini dell'istituto: con l'agenzia Moody's che ha tagliato pesantemente il rating del Monte, e con un piano industriale che prevede la chiusura di 400 filiali.

Poco tempo fa, al convegno Ambrosetti di Cernobbio, il commissario Almunia ha concesso una informazione-previsione sibillina: «Abbiamo ricevuto le informazioni su Mps dalle autorità italiane e le stiamo analizzando secondo le regole». Le «regole» sono naturalmente quelle dell'Antitrust europeo, che si preoccupano di stabilire per tutte le attività economiche e finanziarie del continente un piano di equità, nella libera concorrenza: il caso del Monte, secondo le ultime voci ufficiose, potrebbe essere risolto da alcuni «correttivi» che Bruxelles chiederebbe per il meccanismo dei «Monti bond», senza tuttavia dichiararlo illegittimo.

 

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