FRANCIA E GERMANIA LITIGANO SULLE QUOTE PER LE NOZZE BAE-EADS: CHI COMANDA? - BORSE EUROPEE IN CALO SULLA SCIA NEGATIVA DELL’ASIA E DI WALL STREET, ANCHE PER I DUBBI DI BERNANKE SULLE MISURE DELLA FED: MILANO -1,4% - L' INGRESSO DI 100MILA DONNE INATTIVE SUL MERCATO DEL LAVORO FA SALIRE IL PIL DI 0,3 PUNTI L'ANNO - DELUDE LE ATTESE IL BILANCIO SEMESTRALE DI LAG, “COMPRATA” DA PARMALAT - PAMPLONA SI RAFFORZA CON DUE AUMENTI DI CAPITALE PER CRESCERE IN UNICREDIT…

1 - BORSA: L'EUROPA APRE NEGATIVA CON WALL STREET E TOKYO, FTSE MIB -1,4%...
Radiocor - Azionario europeo in calo in avvio, sulla scia dell'Asia e di Wall Street, appesantite dai dubbi espressi dal governatore della Fed di Philadelphia sull'efficacia delle misure di stimolo decise dalla banca americana e dalla preoccupazione per la situazione in Spagna. In avvio il Ftse Mib e' in calo dell'1,4% mentre il Ftse All Share cede l'1,34%, con i bancari nel mirino delle vendite. Giu' dell'1,36% anche Parigi, mentre Francoforte perde l'1,15%. La peggiore e' Madrid che segna una flessione dell'1,7%. Sul mercato valutario, l'euro continua a indebolirsi rispetto al dollaro ed e' scambiato ora a 1,2867 (da 1,2932) e rispetto allo yen in area 100 (da 100,57). Dollaro/yen a 77,745. Petrolio in calo dello 0,66% a 90,77 dollari al barile.

2 - FRANCIA E GERMANIA LITIGANO SULLE QUOTE PER LE NOZZE BAE-EADS
Pierre Briançon per "la Stampa" - Francia e Germania devono ripulire l'attuale clima prima che la fusione tra Bae ed Eads possa andare avanti. L'instabile alleanza sulla governance e sulle quote azionarie di Airbus, produttore di aeromobili leader a livello mondiale, non può continuare così - anzi, la sua fine è un prerequisito per la fusione. Parigi e Berlino sono però ancora ossessionate dalla "parità", quella sacrosanta idea per la quale le loro posizioni all'interno della società debbano essere pressoché identiche.

La parità franco-germanica potrebbe essere mantenuta in un gruppo più ampio, a condizione che le passioni politiche siano tenute sotto controllo. Nella Eads, le quote azionarie delle due nazioni sono sempre state mantenute rigorosamente uguali - e attualmente consistono in un 22,5% per Paese. L'unica asimmetria è che la Francia ha una partecipazione diretta del 15% nella società attraverso il gruppo mediatico Lagardère, un tempo gruppo industriale del settore aeronautico, che possiede una quota del 7,5%.

Dal lato tedesco, invece, il gruppo automobilistico Daimler ha per lungo tempo rappresentato gli interessi della Germania ma ora sta riducendo la propria quota: un 7,5% è andato a un consorzio di banche regionali controllate dal governo e un altro 7,5% dovrebbe andare alla KfW, banca di proprietà statale. L'ideale sarebbe che la fusione fungesse da opportunità d'oro per ripulire l'aria.

Ciascuno dei tre governi coinvolti - Regno Unito, Francia e Germania - potrebbe contare su una golden share, con un significativo potere di blocco. Inoltre, in quanto importanti membri del gruppo allargato, essi avrebbero una considerevole influenza a livello decisionale. Il problema è che il governo francese sembra voglia mantenere la sua quota nel gruppo, che si ridurrebbe a circa un 9% nella società futura. Se la Francia si ostinasse in tale posizione, il governo tedesco potrebbe essere tentato di andare avanti con la vendita della quota della Daimler alla KfW. Il che potrebbe dare adito alle preoccupazioni del Regno Unito riguardanti l'eccessiva politicizzazione, determinando forse un ritiro del Paese dal progetto.

3 - UN MILIONE DI DONNE IN PIÙ PER SPINGERE IL PIL DEL 3%...
R.Boc.per il "Sole 24 Ore" - Visco sollecita più donne nei cda? È giusto, hanno commentato ieri, all'unisono, il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. L'occasione per una dimostrazione di quella sintonia che a volte sembra davvero un bene scarso è stata un convegno svoltosi all'Abi e dedicato a "donne, banche e sviluppo" (nelle aziende di credito le lavoratrici rappresentano oggi il 43 per cento del personale).

Un convegno nel quale è toccato al direttore generale della Confindustria, Marcella Panucci, ricordare alcuni dati di cui spesso ci si dimentica: «L'occupazione femminile - ha spiegato la dirigente di viale dell'Astronomia - ha un effetto espansivo più di quella maschile: l' ingresso di 100mila donne inattive sul mercato del lavoro fa salire il Pil di 0,3 punti l'anno, quindi 1 milione di donne in più al lavoro si tradurrebbe in 3 punti in più di Pil». Non sono numeri da trascurare, mentre la luce in fondo al tunnel della recessione sembra ancora così lontana.

4 - LA LAG DI PARMALAT DELUDE LE ATTESE...
S.Fi.per il "Sole 24 Ore" - Nel vedere il bilancio semestrale di Lag, il colosso americano di recente comprato da Parmalat, a Collecchio qualcuno forse ha storto un po' il naso. Perché i numeri usciti sono nettamente sotto il budget: i ricavi sono al palo a 453 milioni di dollari (+0,6%) e inferiori dell'11,8% sulle previsioni. Va un po' meglio la marginalità, in progresso del 2,9% ma sempre nettamente sotto le attese (-12% dal budget).

A maggio quando fu annunciato che Parmalat, a circa un anno dalla scalata di Lactalis, si comprava per 900 milioni di dollari Lag, controllata al 100% dalla medesima Lactalis, si scatenò un mare di polemiche (e pure Consob ha acceso un faro). Adesso si scopre che il prezzo, visto che Lag ha cassa, sarà di 957 milioni di dollari. Nella sostanza, invece di creare il promesso polo europeo del latte fresco, l'azienda italiana spende quasi tutto il suo tesoretto di 1,4 miliardi di euro (accumulato da Enrico Bondi) per comprare dalla casamadre una società del gruppo, finendo così per finanziare ai francesi la scalata stessa e ripagarli di parte dei tanti debiti (il gruppo Lactalis è esposto per sei miliardi).

E siccome le società si comprano più che per il valore passato, per l'attesa della crescita futura, Lag sta deludendo le attese. È vero che in valore assoluto il bilancio registra una crescita, ma con un margine operativo lordo che al giro di boa era a 36 milioni di dollari, il traguardo di 95 milioni (fissato dal budget) appare difficile da raggiungere.

Nei successivi due mesi estivi, a ben vedere, c'è stato un recupero (a fine agosto lo scostamento del Mol dal budget si è ridotto al 6%), ma forse a questo punto, con il budget di otto mesi su dodici in calo, quasi quasi a Parmalat conviene tifare che l'anno chiuda ben sotto la soglia dei 95 milioni. Perché c'è una clausola di earn-out nel contratto di acquisto, inserita dai francesi proprio per tutelare il mercato. Ossia, se i conti sono sotto certi livelli attesi, scatterà uno sconto. Fino alla soglia di 80 milioni di dollari, Parmalat avrà diritto a una riduzione sul prezzo che è pari a un multiplo di 9,5 volte per ogni milione in meno. Fanno 140 milioni di dollari nel caso il Mol si attesti al minimo della forchetta.

5 - PAMPLONA SI RAFFORZA GUARDANDO A UNICREDIT...
An.Giac.per il "Sole 24 Ore" - Due aumenti di capitale in poco meno di quindici giorni per crescere verosimilmente nel capitale di Unicredit. Sono le mosse eseguite in Lussemburgo da Pgff Luxembourg, veicolo del Granducato attraverso il quale il fondo Pamplona Capital Management, basata a Londra e che fa riferimento ad Alexander Kastner, russo di nascita e americano d'adozione, detiene ad oggi il 5,001% dell'istituto di Piazza Cordusio.

Le ricapitalizzazioni sono andate in scena con due assemblee straordinarie quasi consecutive per un valore nominale di 1,5 milioni di euro, ma che trattandosi di un veicolo d'investimento consentono un maggior effetto moltiplicatore in termini di risorse. Nel dettaglio il primo aumento è stato di 1,29 milioni quasi interamente destinato a creare una riserva sovrapprezzo azioni mentre i successivi 273.624 euro hanno invece aumentato la base azionaria del veicolo. In entrambe le occasioni l'unico sottoscrittore è stato Pamplona Global Financial Fund Ltd. basata alle isole Cayman, emanazioone offshore del gruppo di Kastner.

6 - MORNING NOTE...
Radiocor

Milano - prosegue il 12mo Italian Energy Summit, organizzato da Il Sole 24 Ore. 'Focus Mercato. Le dinamiche di sistema delle rinnovabili', segue l'incontro 'L'efficienza energetica verso i nuovi obiettivi ambientali'.

Roma - presentazione del Rapporto Svimez 2012 sull'economia del Mezzogiorno. Partecipano, tra gli altri, Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale; Alessandro Laterza, vice presidente di Confindustria; Giorgio Santini, segretario generale aggiunto Cisl.

Roma - presentazione del libro 'Il gioco delle parti' scritto da Valerio Castronovo, storico dell'industria elettrica italiana. Partecipano, tra gli altri, Paolo Andrea Colombo, presidente dell'Enel; Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel.

New York - intervento di Mario Monti, presidente del Consiglio, all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

CRISI: Draghi ottimista dopo l'incontro con la Merkel: 'Ue va nella giusta direzione, in Europa segnali di ottimismo' ma la Cancelliera tedesca ribadisce: 'No alla condivisione del debito'. Scatta l'allarme Fmi sulla Grecia, per salvare Atene potrebbe essere necessaria un'altra ristrutturazione del debito. E spunta il progetto Van Rompuy di un bilancio europeo comune per sostenere le economie deboli. Monti a colloquio con Obama su aiuti alla Spagna e scudo anti-spread. Il premier annuncia che non si ricandidera' alle elezioni (dai giornali). Eurozona verso il bilancio (Il Sole 24 Ore, pag. 1, 5). Se l'industria tedesca argina i falchi (Il Sole 24 Ore, pag. 1, 2). Investire sulle reti per riunire l'Europa, l'intervento di Alberto Quadrio Curzio (Il Sole 24 Ore, pag, 1, 5).

SPENDING REVIEW: conto alla rovescia per i tagli nella pubblica amministrazione, l'obiettivo del ministro Patroni Griffi e' di portare le riduzioni oltre il tetto del 20%. I sindacati confermano lo sciopero per venerdi' prossimo. Squinzi: 'Serve piu' produttivita' nella Pa' (dai giornali).

LAZIO: dopo le dimissioni della governatrice Polverini, il presidente Napolitano definisce 'vergognosa' la corruzione politica. Allo studio del governo una riforma del finanziamento a Regioni e partiti. Per l'ex premier Berlusconi bisogna 'abolire i contributi ai partiti' (dai giornali).

LAVORO: piano per Termini e Irisbus. Il ministro Fornero: 'Pronto il decreto per il pensionamento dei lavoratori esodati' (dai giornali). Chimici contratto di svolta (Il Sole 24 Ore, pag. 45).

SVILUPPO: card unica per i cittadini, dal pacchetto start up escono contratto tipico e Fondo italiano di investimento (Il Sole 24 Ore, pag. 10). 'L'export agricolo corre, ma serve una rete made in Italy', l'intervista al ministro dell'Agricoltura, Mario Catania (Il Corriere della Sera, pag. 27).

COMMERCIO: Case e consumi, gelo sugli acquisti. Giu' del 17% le compravendite di immobili, per i mutui meno 50%, bene i telefonini (dai giornali).

FISCO: il gettito dell'Imu torna ai Comuni e arriva lo stop alle 'cartelle pazze' (dai giornali).

FIAT: Marchionne incontra i manager del Lingotto: 'Non vi lascio, ce la faremo. Fiat rispettera' gli impegni ma non da sola'. La Fornero incontra i sindacati ma Angeletti e Bonanni disertano il summit. La Cgil chiede chiarezza sui progetti futuri dell'azienda (dai giornali).

IMPREGILO: dopo il cda si stimano commesse extra per 6,4 miliardi grazie all'accordo con Salini. Focus su costruzioni e cessioni, Pietro Salini non vota in consiglio (dai giornali).

FONSAI: tra i nuovi soci spunta Anima Sgr con il 2,4% (dai giornali).

BANCHE: per il governatore di Bankitalia Visco 'i cda delle banche costano troppo, tagliate costi e remunerazioni'. Replica Bazoli: 'Il nostro sistema va bene cosi'' (dai giornali).

CDP: Fondazioni, pronta la lettera che rinvia il diritto di recesso (Il Messaggero, pag. 21).

MPS: Mps verso la vendita del leasing (Il Sole 24 Ore, pag. 26).

BPM: Bonomi cerca un presidente per la Popolare di Milano (Il Messaggero, pag. 21). La trattativa sugli esuberi verso i supplementari (Il Giornale, pag. 27).

UNICREDIT: Pamplona si rafforza guardando a Unicredit (Il Sole 24 Ore, pag. 27).

TI MEDIA: La 7, sul prezzo la mina Cairo (Il Messaggero, pag. 22).

LIBOR: le banche inglesi gettano la spugna, dopo decenni la Bba di Londra cede la responsabilita' di supervisione sul tasso interbancario (Il Sole 24 Ore, pag. 25).

PRELIOS: il board di Prelios decide sul riassetto (Il Sole 24 Ore, pag. 28).

PARMALAT: il prezzo di Lactalis Usa sale a 957 milioni (dai giornali).

FS: nel primo semestre l'utile raddoppia a 182 milioni (dai giornali).

GFOREX: il crac dei cambi, il tesoro scomparso a Dubai (Il Corriere della Sera, pag. 29).

ILVA: gli operai occupano l'altoforno per protestare contro la chiusura (dai giornali).

SEA: quotazione Sea all'ultimo scoglio, Ipo al voto fra gli scontri politici (Il Sole 24 Ore, pag. 29).

PIRELLI: Pirelli Sudamerica, pieni poteri a Dal Pino (Il Corriere della Sera, pag. 31).

 

 

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOBAE EADSANGELA MERKELFRANCOIS HOLLANDE DaimlerGIUSEPPE MUSSARI ELSA FORNERO parmalat GetContent asp jpegENRICO BONDI LactalisBESNIER

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…