I FONDI AVVOLTOI SCOMMETTONO SUL SALVATAGGIO DI ATENE - WILBUR ROSS, DANIEL LOEB, JOHN PAULSON: I FINANZIERI AMERICANI HANNO FATTO INCETTA DI AZIONI E ASSET GRECI CONVINTI CHE L'EUROPA NON SIA COSÌ SUICIDA DA ARRIVARE ALLA GREXIT. AVRANNO RAGIONE LORO?

Ugo Bertone per "Libero Quotidiano"

 

All’apparenza sembra un matto. Ma, grazie alla sua follia, il finanziere Wilbur Ross è diventato miliardario. Tra le sue imprese l’acquisto di azioni delle banche irlandesi quando, anno 2011, valevano poco più di carta straccia. L’anno scorso ha rivenduto tutto con un guadagno pari al 100%. Ora si appresta ad incassare qualche centinaio di milioni con la vendita del 18% della Bank of Cyprus, acquistate nel momento più drammatico della crisi dell’isola.

 

daniel loeb daniel loeb

In questi giorni Ross, dalla casa di Palm Beach, segue in presa diretta la crisi greca. Per un motivo ben preciso: lui, assieme a vari compagni di avventura, ha investito più di 1,3 miliardi di dollari in Eurobank Ergasias, la terza banca greca. Un investimento in perdita, per ora. Ma Toss, nervi d’acciaio come richiede il mestiere di contrarian (chi compra quando gli altri vendono e viceversa) non dispera: «Quella greca - ha detto alla Cnbc - è una crisi senza senso: un Paese che vale il 2 per cento del pil dell’Eurozona con un interscambio commerciale di 50 miliardi che per la Ue sono noccioline».

 

john paulson john paulson

Insomma, i veri matti sono gli europei ed alla fine, pensa il nostro Wilbur, ci faremo dei soldi. È la stessa opinione di Daniel Loeb, altra stella del modo hedge, che ha scritto ai sottoscrittori del suo fondo Third Point per avvertirli che a Grecia darà loro nuove soddisfazioni. Già, perché grazie alle puntate su Alpha Bank e Piraeus Bank, il fondo ha fatto affari spettacolari: tioli comprati a 17 euro, poi rivenduti a 36 quando sembrava che i guai per Atene fossero finiti.

 

Al contrario nel frattempo è entrato in scena Alexis Tsipras e le banche, svuotati i depositi, rischiano il fallimento. Ma non andrà così, credono e sperano alcuni signori del denaro come John Paulson (4 miliardi di dollari guadagnati durante la crisi dei subprime Usa), David Einhardt o altri che hanno scommesso sull’accordo con Grecia: saranno mica matti i greci? O così ottusi Fmi, Ue e i governi dell’Eurozona?

 

Juncker e Tsipras  Juncker e Tsipras

A giudicare dalle sparate di Tsipras, che ieri ha parlato di «responsabilità criminale» del Fondo Monetario, anticipando che non intende sottoporre alla Ue nuove proposte, qualche dubbio in materia si può avere. E non autorizza grandi speranze il piccato commento di Jean-Claude Juncker: Tsipras la smetta di «raccontare cose sbagliate». «E la nostra attenzione - ha aggiunto - oggi va rivolta alle condizioni ed al futuro dei greci, non alla situazione del governo di Atene».

 

Insomma, nebbia fitta: o no? Sul piano politico, anticipa il Financial Times, l’ora x non scatterà domani, con il vertice Ue in Lussemburgo. C’è tempo per una riunione straordinaria da tenersi domenica. Purché, ben s’intende, maturino novità ad Atene cui tocca, ha ricordato Mario Draghi, «giocare la palla che è nella loro metà campo». E qualcosa, sotto la retorica ufficiale, si sta muovendo.

 

Alexis Tsipras , Angela Merkel e Francois Hollande (   Alexis Tsipras , Angela Merkel e Francois Hollande (

A rivelarlo è il leader di To Potami, il movimento di centro alleato di governo di Syriza: Tsipras ha in serbo ancora 2-3 carte da sottoporre a Bruxelles «purché si arrivi ad un accordo credibile». Ma a confortare gli ottimisti è soprattutto quel che si sta muovendo a Berlino. Angela Merkel ha dichiarato di volersi dedicare solo al dossier Grecia il tempo necessario per sbloccare una crisi suicida.

 

Insomma frau Angela, che ha la tempra del vero leader, ci mette la faccia, mentre altri, si tengono a distanza da un problema che minaccia di compromettere la fragile ripresa del Bel Paese. Insomma, la congiuntura resta rovente. Ma le Borse tornano a sperare. Dopo una mattinata orribile, i mercati hanno invertito la rotta per chiudere in terreno positivo.

 

tsipras merkeltsipras merkel

Anche i Btp, dopo un drammatico aumento dello spread in mattinata (oltre i 170 punti) sono scesi sotto quota 150. Ma qui, più che la speranza, contano le certezze di Mario Draghi: gli acquisti di titoli della Bce hanno convinto gli operatori che il paracadute rappresentato dagli acquisti della Bce funziona a dovere.

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