L’ULTIMA VERGOGNA - DOPO AVER ACCUMULATO OLTRE 2 MILIARDI DI DEBITI CON LE BANCHE E DISTRUTTO FONDIARIA I LIGRESTOS, PER EVITARE IL FALLIMENTO DELLE DUE HOLDING IN CIMA ALL’EX IMPERO, LA IMCO E SINERGIA, CHIEDONO 50 MILIONI PRONTA CASSA - QUEL MILIARDO DI PRESTITI DI NAGEL E PAGLIARO A SALVATORE VALGONO IL 15% DEL PATRIMONIO DELLA BANCA DI PIAZZETTA CUCCIA. TUTTO CIÒ MENTRE I LIGRESTI GIÀ AFFONDAVANO…

Fabio Pavesi per il Sole 24 Ore

Cinquanta milioni di euro. Pronta cassa. Ruota intorno a questa cifra il futuro imprenditoriale, e non solo, della famiglia Ligresti. 50 milioni cash per evitare il fallimento delle due holding in cima all'ex impero di Salvatore e figli, la Imco e Sinergia, per le quali la Procura di Milano ha chiesto il fallimento e su cui dovranno esprimersi i giudici fallimentari del Tribunale il prossimo 13 giugno.

In mezzo c'è il piano di ristrutturazione che prevede appunto un'iniezione di denaro fresco per 50 milioni oltre all'accollo di 243 milioni di debito bancario e la cessione dell'intero portafoglio immobiliare rimasto nelle mani della famiglia. Poca cosa se si pensa che è quel che rimane dell'immobiliarista più intraprendente della "Milano da bere" degli anni 80 e che siede, o meglio sedeva, su un impero di tre società assicurativa quotate con un attivo (quello consolidato di Premafin) per 40 miliardi.

Quel che rimane in mano ai Ligresti nelle due scatole di famiglia, appunto Imco e Sinergia, oltre a 400 milioni di debiti sono immobili per poco più di 360 milioni. Questa almeno è l'ultima stima redatta da Protos. Dentro però c'è di tutto: qualche trilocale, qualche negozio, delle cascine agricole e persino una pompa di benzina. Le due uniche attività su cui si può davvero pensare a del valore sono l'area del Cerba (il polo medico a fianco dello Ieo a Milano) e la tenuta Cesarina a Roma. Valore di mercato? Per Protos il Cerba vale 182 milioni e 79 milioni la tenuta alle porte di Roma.

Ma sono terreni, aree edificabili soggette allo sviluppo. Tempo previsto di realizzo? Anni. Solo costruire il Cerba costerà oltre 900 milioni con ricavi attesi per 1,1 miliardi. Stime sulla carta soggette a un mare di incertezze. Già, ma chi si prende quella che appare a prima vista la scomoda e risibile eredità dei Ligresti sull'orlo del collasso? Lui, Manfredi Catella, tramite il fondo Hines social fund. Catella sta costruendo l'intera area Porta Nuova, Garibaldi, Varesine a Milano. Ed è lui, tramite gli investitori del suo fondo sociale, a rappresentare la via d'uscita dal fallimento della famiglia siciliana. Già, perché l'intera operazione passa proprio da Hines.

Catella acquisirà il portafoglio di Imco e Sinergia per 293 milioni. 243 milioni è l'accollo del debito, 50 milioni sono i soldi freschi che Imco e Sinergia devono incassare pena il fallimento definitivo. Ecco dov'è il rischio. Vale davvero, a partire dal Cerba ma anche dalle pompe di benzina, 293 milioni? E quei 50 milioni pronta cassa non sono un rischio evidente? Catella interpellato dal Sole 24 Ore minimizza i rischi.

Fa capire di avere un asso nella manica. Senza un intervento imprenditoriale che sostituisca la presenza sempre più imbarazzante di Ligresti, le banche, UniCredit in testa, perderebbero gran parte dei loro 400 milioni di crediti se si andasse alla liquidazione di Imco e Sinergia. Quindi ha lui il coltello dalla parte del manico. Quei 50 milioni di cassa non sono un vero rischio perché il debito bancario nel suo fondo verrebbe tramutato in equity da parte delle stesse banche. E sono proprio le banche ad aver bisogno di non veder fallire la famiglia dell'immobiliarista.

In fondo, in Imco e Sinergia si replica in piccolo il disastro dell'esposizione delle banche verso la galassia Ligresti. Tra le ultime operazioni proprio il Cerba. Per ottenere altri 120 milioni dagli istituti nel 2010 i Ligresti hanno ipotecato l'area oltre ad aver dato in pegno alle banche ben l'85% delle azioni della Imco. Tra l'altro quell'ennesimo prestito è servito a sua volta, come nei vasi comunicanti, a risistemare l'equilibrio finanziario nell'altra scatola di famiglia, la Sinergia. Ma come si è visto non è servito.

Ma è proprio l'uso quasi spregiudicato del debito bancario a impressionare. Basti ricordare che la sola Mediobanca è esposta con Fonsai per 1,05 miliardi di prestiti subordinati. Premafin è esposta, UniCredit in testa, per 322 milioni. Il totale dei finanziamenti in essere verso le attività della famiglia supera i due miliardi. E quel solo miliardo di Mediobanca vale il 15% del patrimonio della banca guidata da Nagel e Pagliaro.

Tutto ciò mentre i Ligresti già affondavano. Il patrimonio netto di FonSai valeva 5,2 miliardi nel 2007. Poi la lenta erosione fino ai 2,2 miliardi di oggi. E mentre tutto accadeva, le banche anziché staccare la spina continuavano in modo inopinato a finanziare come nulla fosse l'ex impero dei Ligresti.

 

 

Salvatore LigrestiSalvatore LigrestiSalvatore e Jonella LigrestiALBERTO NAGEL E RENATO PAGLIAROSalvatore LigrestiSalvatore LigrestiSalvatore Ligresti

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump xi jinping cina unione europea stati uniti

FLASH! - COME REAGIRE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE DI TRUMP? PIU’ CHE UNA WEB-TAX SULLE BIG TECH, PER METTERE IN GINOCCHIO IL DAZISTA DELLA CASA BIANCA, FACENDO RITORNARE DI COLPO LE ROTELLE AL LORO POSTO, SAREBBE SUFFICIENTE LA VENDITA DEL 10% DEI TITOLI DEL TESORO AMERICANO IN POSSESSO DI CINA E UNIONE EUROPEA (AL 2024 PECHINO NE DETENEVA 768 MILIARDI, MENTRE I 27 PAESI UE NE HANNO IN PANCIA OLTRE DUEMILA MILIARDI) – DI TALE MOSSA MORTALE, CONFERMATA A DAGOSPIA DA FONTI AUTOREVOLI, NE STANNO DISCUTENDO NELLA MASSIMA RISERVATEZZA GLI EMISSARI DEL DRAGONE DI XI JINPING E GLI SHERPA DEI CAPOCCIONI DI BRUXELLES (COME DICONO A QUARTICCIOLO: ‘’EXTREME EVILS, EXTREME REMEDIES…’’)

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…