I MERCATI CI PARLANO - DOPO FITCH, ANCHE MOODY’S SI “INTROMETTE” NELLA CRISI DI GOVERNO: “I RECENTI EVENTI SONO NEGATIVI PER IL CREDITO E AUMENTANO IL RISCHIO DI ELEZIONI ANTICIPATE. ANCHE SE DRAGHI RIMARRÀ PREMIER, L'ATTUAZIONE DELLE POLITICHE SARÀ PIÙ DIFFICILE IN VISTA DELLE ELEZIONI, IN PARTICOLARE PER LE POLITICHE NECESSARIE PER SBLOCCARE LA TERZA RATA DEI FONDI DI RISANAMENTO DELL'UE - IL GOVERNO POTREBBE ANCHE AVERE DIFFICOLTÀ A TROVARE UN ACCORDO SUL BILANCIO 2023, CHE DOVRÀ PRESENTARE ALLA COMMISSIONE EUROPEA ENTRO OTTOBRE”
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - L'esito del voto di fiducia di domani al Governo "è altamente incerto, ma i recenti eventi sono negativi per il credito e aumentano il rischio di elezioni anticipate". Anche se Draghi rimarrà premier, "l'attuazione delle politiche sarà più difficile in vista delle elezioni, in particolare per le politiche necessarie per sbloccare la terza rata dei fondi di risanamento dell'UE".Lo scrive Moody's secondo cui "Il governo potrebbe anche avere difficoltà a trovare un accordo sul bilancio 2023, che dovrà presentare alla Commissione europea entro ottobre, o su politiche per gestire i rischi legati alla dipendenza dell'Italia dal gas russo".
In un commento inviato agli investitori, che l'ANSA ha potuto visionare, l'agenzia di rating prevede che "il governo lotterà sempre di più per raggiungere le tappe fondamentali delle riforme". Inoltre, si legge, "le sfide cresceranno perché gli obiettivi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) diventeranno più quantitativi dal 2023 in poi, lasciando meno spazio all'interpretazione".
Secondo Moody's poi "la diminuzione dello slancio degli investimenti e delle riforme quest'anno indebolirà l'economia mentre un potenziale arresto del gas proveniente dalla Russia pone rischi materiali per l'attività economica dell'Italia". L'agenzia di rating ricorda quindi di aver rivisto a maggio la previsione di crescita dell'Italia per il 2022 al 2,2% dal 4,3% prima dell'invasione dell'Ucraina (Caa3 negativo).
"È probabile che il ritorno dell'instabilità politica e il mancato raggiungimento degli obiettivi Pnrr - si legge ancora - indeboliscano la fiducia degli investitori in un momento in cui il governo ha bisogno che gli investitori svolgano un ruolo maggiore nel mercato del debito italiano nel contesto della normalizzazione della politica monetaria della Banca centrale europea". Alla luce di questa situazione, conclude Moody's "l'aumento dei costi di finanziamento inizierà a invertire i miglioramenti nell'accessibilità del debito che abbiamo visto nell'ultimo decennio, sebbene i costi per interessi rimarranno bassi rispetto agli standard storici".