gentiloni di maio

UN GOVERNO DI NOME NEMESI - L'ULTIMA IDEA: USARE I 15 MILIARDI LASCIATI DA GENTILONI PER IL 'SALVABANCHE' PER PUNTELLARE GLI ISTITUTI ITALIANI COLPITI DAL CALO DEI BTP (SCATENATO DALLA PAURA DEGLI INVESTITORI NELLE POLITICHE DEL GOVERNO) - 5 MILIARDI SONO STATI GIÀ USATI PER MPS, MA ORA ARRIVANO GLI STRESS TEST PER MOLTE BANCHE, CHE BALLANO SUL FILO (VEDI CARIGE E POP.BARI)

 

Fabio Savelli per www.corriere.it

 

GENTILONI PADOAN

Sarebbe una nemesi, ma tant’è. Usare i soldi del fondo salva-banche istituito dal precedente governo per ricapitalizzare gli istituti di credito in difficoltà per l’aumento dello spread sui titoli di Stato che peggiora inevitabilmente la qualità dei loro attivi e i coefficienti patrimoniali.

 

Rileva il quotidiano La Stampa che il governo legastellato ha in mente di usare i 15 miliardi lasciati in eredità dal governo Gentiloni del tanto vituperato/osteggiato dal Movimento 5 Stelle decreto salva-banche come cuscinetto per prevenire situazioni di crisi negli istituti in difficoltà. Significherebbe alzare ancora il debito pubblico (si tratta di soldi ancora non entrati nella contabilità del rapporto deficit/Pil e quindi rischierebbero di alzare ulteriormente la previsione del 2,4% inserita nella nota di aggiornamento al Def dall’attuale esecutivo complicando il negoziato con la Commissione Ue).

 

di maio conte salvini tria

Attualmente di quei 20 miliardi messi a disposizione dall’allora ministro Pier Carlo Padoan come riserva per le banche in difficoltà ne sono stati usati solo cinque per Montepaschi che quindi non potrebbe attingerne ulteriormente. Molto dipenderà dai risultati degli stress test che le nostre banche dovranno sostenere il prossimo 2 novembre. Molti esiti non saranno pubblici, al netto di quelli di Unicredit, Intesa Sanpaolo ed Ubi. Al momento le situazioni più critiche riguardano Banca Carige e la Popolare di Bari.

 

L’aumento della forbice di rendimento sui titoli di Stato italiani rispetto ai loro omologhi tedeschi potrebbe comportare la necessità di reperire grandi capitali sul mercato, con il rischio concreto di scalate ostili da parte degli investitori esteri. Recentemente il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha ricordato come lo spread a oltre 300 punti base, come è attualmente, non è sostenibile a lungo per il nostro sistema bancario, che ogni mese contribuisce comunque al rinnovamento del nostro debito pubblico comprando titoli a breve, media e lunga scadenza emessi dal Tesoro.

banche europa stress test RENZI MPSLUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...