domenico arcuri ilva

ILVA FUNESTA PER ARCURI - L'ENNESIMO SILURO CONTRO L'AD DI INVITALIA ARRIVA DALLA DUE DILIGENCE SULL'ACCIAIERIA DI TARANTO, CHE PONE GROSSI DUBBI SUI CONTI DELL'EX ILVA, IN CUI INVITALIA BY ARCURI HA INVESTITO 400 MILIONI DI EURO (E ALTRI 680 IL PROSSIMO ANNO) - LA VERSIONE FINALE DEL RAPPORTO DI KPMG È STATA INVIATA IL 9 DICEMBRE DIRETTAMENTE A DOMENICO ARCURI. IL GIORNO DOPO INVITALIA HA FIRMATO L’ACCORDO, IGNORANDO GLI ALLARMI SULLA POSIZIONE FINANZIARIA HORROR DEL GRUPPO…

Gianluca Paolucci per "la Stampa"

ilva taranto 4

 

«Le performance attuali non permettono al Gruppo di restituire il debito verso Ilva (1,5 miliardi di euro) e finanziare gli impegni per investimenti (2,1 miliardi di euro)». È solo uno dei passaggi del rapporto di Kpmg sullo stato del gruppo di Taranto alla fine del 2020, una due diligence commissionata da Invitalia nel settembre precedente sulla base della quale è stato deciso l' investimento della stessa Invitalia - e quindi dello Stato - nel tribolato gruppo dell' acciaio.

 

domenico arcuri

Gli allarmi, le raccomandazioni e le avvertenze che il team di revisori e analisti lanciano nelle 76 pagine del rapporto sono impressionanti. Alcuni dati non sono stati messi a disposizione da ArcelorMittal a Kpmg, non è stato possibile nessun confronto con il management, i dubbi su alcune poste di bilancio sono sostanziali e tali da modificare il valore dell' investimento.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

La versione finale («riservata e confidenziale») viene indirizzata direttamente a Domenico Arcuri il 9 dicembre. Il giorno dopo, Invitalia firma l' accordo per entrare nel capitale di Acciaierie d' Italia, versando 400 milioni per il 38% del capitale (e il 50% dei diritti di voto) e impegnandosi a salire fino al 100% versando altri 680 milioni il prossimo anno. Le risultanze del rapporto erano già ben note alla controllata statale: Kpmg ha condiviso una bozza del rapporto fin dal 3 dicembre precedente e la versione finale tiene conto dei commenti ricevuti da Invitalia.

 

ilva taranto 3

Ambienti dell' attuale maggioranza sottolineano, al di là del dato formale, la responsabilità politica del passato governo nella decisione.

 

Le voci ignorate

La parte forse più significativa riguarda la posizione finanziaria netta del gruppo. Nel bilancio al 31 dicembre 2019 - l' ultimo approvato - è positiva per 658,9 milioni di euro. Ma, scrive Kpmg, non tiene conto di una serie di voci che, se calcolate, la renderebbero negativa per 939,8 milioni, con una differenza al ribasso di 1,6 miliardi.

 

LUCIA MORSELLI

In particolare, si spiega, non viene tenuto conto del debito verso Ilva, 1,4 miliardi «che riteniamo essere di natura finanziaria». Ma neppure di circa 380 milioni di fondo rischi e oneri. E, nota dolente, della grande quantità di fatture scadute nei confronti dei fornitori: Kpmg considera 50 milioni di questi debiti come finanziari, perché scaduti da oltre 90 giorni.

 

domenico arcuri

Ma considera solo quelli verso le terze parti, perché non ha ricevuto il dettaglio del debito infragruppo: «Non siamo in grado di valorizzare la rettifica riguardante le parti correlate (...) i dati a nostra disposizione includono sia posizioni intercompany che verso il gruppo ArcelorMittal al di fuori del perimetro pro-forma, tale scaduto al 31 dicembre 2019 ammontava a 263,7 milioni di euro».

 

lucia morselli 1

A pagina 42 si sottolinea come alla fine 2019 il debito scaduto verso i fornitori è di 769 milioni, di cui 162 milioni oltre 120 giorni. Al 31 agosto 2020 a fronte di un aumento limitato dello scaduto proprio quelli oltre 120 giorni segnano un aumento di 88 milioni. «Considerando l' ammontare significativo dei debiti commerciali scaduti sia verso parti correlate sia verso terzi raccomandiamo di ottenere una situazione completa aggiornata (...).Raccomandiamo inoltre di tenere in considerazione i relativi flussi di cassa futuri (...) in quanto tale scaduto può essere considerato una forma di finanziamento».

 

ilva taranto 1

L' analisi di Kpmg sottolinea, per la parte di bilancio, 15 «findings» (risultati) sui quali raccomanda di svolgere ulteriori approfondimenti. Nell' elenco oltre alle voci già menzionate anche la gestione dei certificati di Co2 necessari alla produzione di acciaio, i rapporti con il gruppo ArcelorMittal, la gestione del magazzino. L' esame si ferma al 31 agosto 2020 e, per alcune poste, alla trimestrale al 30 settembre.

franco bernabe otto e mezzo

 

La posizione dell' azienda

Il bilancio 2020 non è ancora stato approvato e il nuovo cda - con tre rappresentanti del socio pubblico - non si è ancora insediato. Fonti di stampa hanno messo in relazione la mancata approvazione dei conti da parte del nuovo cda proprio ai dubbi sui conti.

 

Ieri, Acciaierie d' Italia - il nuovo nome del gruppo, guidato da Lucia Morselli - ha precisato che «nessuna manleva da parte del socio pubblico è necessaria per procedere all' approvazione del bilancio 2020 né tantomeno tale manleva è stata mai stata richiesta».

ilva taranto 2

Lo snodo centrale è però il pronunciamento del Consiglio di Stato sullo spegnimento degli impianti dell' area a caldo.

 

Dopo l' udienza del 13 maggio, la sentenza è attesa a giorni. Da fonti del ministero dello Sviluppo economico si apprende che in caso di esito positivo il governo è pronto a fare la sua parte per il rilancio degli impianti, mentre in caso di esito negativo non resterà che dover gestire la chiusura.

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...