IN BOCCA AL LUPO MORETTI - IL NUOVO AD DI FINMECCANICA SBRANA IL VECCHIO SISTEMA - SMONTATE TRE FUNZIONI DI STAFF, GUERRA ALLA PARENTOPOLI INTERNA, GIRO DI VITE AI RIMBORSI SPESE – MESSO FUORI GIOCO, DE GENNARO ASPETTA A BORDO DEL FIUME…

Fabio Tamburini per “CorrierEconomia - Corriere della Sera

 

MAURO MORETTI VISITA LO STAND FINMECCANICA AL Farnborough AirshowMAURO MORETTI VISITA LO STAND FINMECCANICA AL Farnborough Airshow

Nessuno potrà accusarlo di non essere stato chiaro. Mauro Moretti, appena ricevuto l’incarico di amministratore delegato di Finmeccanica, ha subito spiegato al management che ha poteri assoluti e, in particolare, quello di licenziare le prime linee senza passare dal consiglio di amministrazione. Detto e fatto.

 

In poche settimane, per esempio, ha smontato tre funzioni di staff: la direzione del personale, il legale e la comunicazione. Così, tra gli altri, è uscito di scena Roberto Maglione, da tempo uomo chiave del gruppo, incassando peraltro una ricca buonuscita. Al loro posto hanno esordito quelli che sono già stati chiamati i Moretti boy’s, tutti suoi ex collaboratori alle Ferrovie.

 

D’altra parte che il vento era cambiato è risultato evidente da una lunga serie di episodi partire dallo scambio di battute con i responsabili delle principali società avvenuto al termine del primo incontro, raccontato nei corridoi di piazza Monte Grappa, a Roma, sede centrale del gruppo. «Bene arrivato e in bocca al lupo, ingegnere» gli avrebbe detto uno di loro stringendogli la mano. E la risposta sarebbe stata una battuta secca del tipo: «Guardi, in bocca al lupo sono io che lo dico a lei».

 

Mauro Moretti al Farnborough Airshow con FinmeccanicaMauro Moretti al Farnborough Airshow con Finmeccanica

Una lettera ai vertici delle aziende del gruppo e due dichiarazioni richieste ai dipendenti hanno poi confermato la volontà di Moretti di entrare a gamba tesa. La lettera è stata inviata ai manager con una richiesta esplicita: l’invito a concordare con lui ogni incontro con militari e a livello istituzionale, archiviando ogni iniziativa autonoma.

 

Inutile dire che l’indice di gradimento dell’altolà ricevuto è stato vicino allo zero. E altrettanto impopolari sono risultate le due dichiarazioni da compilare distribuite a tutti i dirigenti, con l’invito a rispondere in tempi rapidi.

 

Nella prima, di poche righe, la richiesta è di indicare ogni «rapporto di parentela o affinità con altri dipendenti in forza presso la società oppure altre società del gruppo Finmeccanica». La seconda, invece, fa riferimento a «quanto previsto dal codice etico» e richiede di specificare «rapporti di coniugio, parentela o affinità con fornitori di prestazioni e di servizi e/o consulenti» e che «non sussistono rispetto ai predetti soggetti circostanze di altra natura tali da determinare situazioni di conflitto d’interesse, anche potenziali».

MAURO MORETTI E FRANCESCO STARACE MAURO MORETTI E FRANCESCO STARACE

 

Quanto basta per mettere sottosopra l’intera Finmeccanica. E non è finita perché è in preparazione un ordine di servizio che prevede un limite di 35 mila euro per le auto aziendali dei dirigenti di primo livello, un tetto annuale per i rimborsi benzina (massimo 1.800 euro), forte controllo delle spese di rappresentanza e taglio drastico delle missioni all’estero, tre esponenti al massimo per ogni consiglio di amministrazione e tutti interni al gruppo.

 

Ora si tratta di capire se le incursioni di Moretti, condotte senza preoccuparsi troppo di condividerle con il presidente, Gianni De Gennaro, riguarderanno anche altre funzioni di staff, come le strategie e la finanza, nonché la guida delle aziende operative. Scelte non scontate perché significa entrare nel cuore del sistema.

 

mauro moretti foto mezzelani gmt mauro moretti foto mezzelani gmt

Nell’attesa c’è chi ha deciso di giocare d’anticipo cambiando aria e chi sta cercando di farlo. Tra i primi spicca Luigi Calabria, uomo chiave dell’area finanza a fianco di Gian Piero Cutillo.

 

Prima dell’addio Calabria junior ha chiuso in bellezza la riorganizzazione delle linee di credito per 2,2 miliardi, avviata dal predecessore di Moretti, Alessandro Pansa. Contemporaneamente ha varato la nuova struttura dell’organigramma, anch’essa prevista da Pansa.

 

Ma il nuovo amministratore delegato ha introdotto una differenza che rappresenta un segnale forte: la trasformazione delle società controllate in divisioni, che però richiederà qualche tempo. Da subito, invece, i loro vertici sono stati trasferiti d’ufficio presso la sede centrale di Roma. Tanto per rendere ancora più evidente chi adesso comanda davvero. E che sta decidendo il destino di due società del gruppo: l’americana Drs (candidata alla vendita) e l’AnsaldoBreda (per la quale la partita è aperta).

ANSALDO BREDA jpegANSALDO BREDA jpeg

Ultimi Dagoreport

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO