IN BOLLETTA PER LA BOLLETTA - ITALIA PREDA DI UNA DOPPIA POVERTÀ ENERGETICA: CONSUMI ELETTRICI GIU' DEL 3,4% - FAMIGLIE IN CRISI PROFONDA: AUMENTANO LE MOROSITÀ PER NECESSITÀ

Federico Rendina per “Il Sole 24 Ore”

 

È un'Italia preda di una doppia povertà energetica quella che sta tentando la difficile scalata verso la ripresa economica. I consumi rimangono depressi, le imprese pagano sia sul fronte della produzione di energia (calano i volumi e anche i margini) sia sui prezzi da pagare per consumarla, che si potranno un po' ridurre solo a colpi di difficili manovre taglia-tariffe come quella in gestazione per le Pmi. Intanto le famiglie sono in crisi profonda: si allarga il disagio, aumentano le morosità per necessità.

 

tralicci energia elettrica 1tralicci energia elettrica 1

Come se non bastasse la grande rete elettrica rischia di ripiombare in crisi, non per la penuria di generazione (che non c'è più) ma per l'impatto problematico delle energie rinnovabili, discontinue e poco programmabili.

 

È un quadro a tinte fosche quello tracciato dal presidente dell'Autorità per l'Energia, Guido Bortoni, nella sua relazione annuale tenuta nelle sale della Camera. Nel 2013 i consumi elettrici si sono ulteriormente ridotti del 3,4% rispetto a quelli già depressi del 2012, scendendo sotto la soglia dei 300 terawattora «con una contrazione ben maggiore di quella registrata dal Pil nello stesso periodo (-1,9%)». E anche il gas mostra un calo del 6,5% rispetto al 2012.

 

guido bortoni 1guido bortoni 1

«Condividiamo con il Governo e le istituzioni europee la preoccupazione per i prezzi finali ancora alti in Italia e in crescita in tutta Europa. Sintomo di un sistema – denuncia Bortoni – non ancora in grado di trasmettere ai consumatori i benefici del calo nei mercati all'ingrosso» nonostante i risultati assicurati dalle riforme disposte dall'Authority.

 

Segnali positivi comunque non mancano. Nel 2013 sono aumentati i tassi di switching, ovvero il transito dei clienti al mercato libero: a fine 2013, al netto dei rientri ai contratti "di maggior tutela", nell'elettricità aveva coinvolto il 26,5% delle famiglie, pari a circa 7 milioni e 700 mila clienti (+22,5% rispetto al 2012) su un totale di circa 29,2 milioni. Crescita significativa anche nel gas, con 5,5 milioni di clienti, il 25,8% del totale.

 

Il vero problema sta nella capacità effettiva di pagare la bolletta «anche nel cosiddetto mercato di massa, con un aggravarsi della morosità di imprese e famiglie». Bisogna dunque «stringere selettivamente le maglie della regolazione per tutelare i cittadini in effettivo stato di difficoltà economica ed evitare le facili sospensioni del servizio, contrastando al tempo stesso comportamenti opportunistici».

 

Siano all'autentica «povertà energetica. Nel 2013 il numero di famiglie cui sono stati erogati i bonus sociali è stato di oltre 1,5 milioni ma solo il 35% degli aventi diritto fa richiesta». Sconti che vanno estesi semplificando le procedure di accesso.

 

Chiarezza e correttezza, intanto. L'Authority promette nuovi interventi. Con la "bolletta 2.0" ad esempio: arriverà un foglio semplificato con un prospetto chiaro di quel che paghiamo ma anche con un confronto con le altre formule contrattuali disponibili sul mercato, con la possibilità di tornare subito alla tariffa di maggior tutela.

 

energia elettricca lampadina 1energia elettricca lampadina 1

Certo, tutto è reso più difficile dalle profonde mutazioni strutturali dei mercati energetici, pressati dalle promesse, ma anche dalla problematicità delle fonti verdi. «Nel 2013 i costi dell'incentivazione delle rinnovabili sono stati di circa 10,7 miliardi di euro, di cui circa 10 coperti tramite la componente A3 della bolletta. Per il 2014 stimiamo 12,5 miliardi di euro di cui circa 12 coperti dall'A3».

 

Nel frattempo «il nostro parco di generazione ha cambiato radicalmente struttura, con una quota di fonti rinnovabili che in potenza installata a fine 2013 ha superato il 37% del totale» con una quota di circa il 30% della produzione nazionale.

 

I rapporti con le altre grandi istituzioni? L'Autorità per l'Energia giudica positivamente la strategia messa in campo dal Governo per assicurare un taglio del 10% delle bollette per le piccole e medie imprese. Giusta la scelta «di ridurre gli oneri senza redistribuirli ad altre categorie di consumatori come è stato fatto in passato», anche se «bisognerà fare attenzione agli strumenti che verranno scelti».

bollette bollette

 

Quel che l'Authority non apprezza è la norma di "razionalizzazione" delle Autorità contenuta del decreto sulla Pa in elaborazione, che vuole accorpare tutte le sedi, obbliga a una contrazione di spesa, estende a tutto il personale dirigente l'incompatibilità successiva. «Lede l'autonomia» dicono all'Authority per l'energia.

 

Al Governo si chiede intanto un'azione forte a Bruxelles. «Non ha brillato nel passato la gestione sovranazionale della timida politica energetica di Bruxelles, troppo spesso caratterizzata da complessità, da burocratizzazione, insomma da tecnocrazia al posto di scelte politiche» afferma il presidente dell'Authority. Il semestre italiano – invita Bortoni – può e deve essere l'occasione per cambiare verso a questa politica.

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO