IN EUROPA SORRIDE SOLO MILANO: +0,3% - BANCO POPOLARE, UTILE NETTO FRANA A -96% - LE BOMBE SULL’ISIS FANNO SCOPPIARE IL PREZZO DEL GREGGIO - MEDIOBANCA: INDUSTRIA SEMPRE PIÙ INDEBITATA
1. BORSA: MILANO MAGLIA ROSA (+0,3%) IN EUROPA GRAZIE A TRIMESTRALI BANCHE
Radiocor - Chiusura in rialzo - unica in Europa - per Piazza Affari il giorno dopo i forti ribassi accusati ieri dopo la conferenza stampa di Mario Draghi che non ha nascosto le difficoltà dell'attuale momento congiunturale. Grazie alla spinta delle banche che hanno riportato risultati trimestrali nel complesso convincenti, gli indici milanesi hanno chiuso in territorio positivo, il Ftse Mib dello 0,33% e il Ftse All Share dello 0,29%. Sono rimaste invece sotto la soglia della parità Londra (-0,50%), Parigi (-0,10%) e Francoforte (-0,31%).
La giornata ha risentito anche delle nuove tensioni internazionali scatenate dai primi raid americani contro le postazioni dell'Isis. Per il momento l'impatto sui prezzi del petrolio è stato limitato e a New York il prezzo del greggio wti è salito solo dello 0,18% a 97,52 dollari. Fra i titoli quotati a Piazza Affari, da segnalare la netta rimonta di Bper che ieri aveva ceduto oltre il 13% subito dopo la diffusione dei conti trimestrali pagando, secondo alcuni analisti, le rettifiche operate sul portafoglio mutui. Oggi il titolo ha messo a segno un rialzo dell'11,06%.
Bene anche Bpm che ha celebrato con un rialzo del 6,6% la diffusione dei conti del periodo gennaio-giugno che hanno risentito positivamente del collocamento in Borsa della partecipata Anima. Bene nel comparto anche Intesa (+1,08%), Mediobanca (+1,78%) e Ubi banca (+3%), che ha a sua volta riportato conti trimestrali apprezzati dal mercato. Male invece Mps che ha ceduto l'8,30% nonostante la Consob abbia vietato le vendite allo scoperto sul titolo fino a lunedì.
Sul fronte valutario, euro e dollaro in indebolimento sulla moneta giapponese: l'euro/yen segna 136,67 (136,42 ieri), il dollaro/yen 101,88 (102,09). Rispetto ai ieri sera l'euro recupera terreno nei confronti della divisa Usa e si riporta al di sopra di quota 1,34 scambiando a 1,3413, in rialzo da 1,3363 ieri sera.
Fuori dal listino principale, da registrare sempre nel settore bancario il rialzo dell'8,2 2% messo a segno da Banca Intermobiliare dopo che ieri il gruppo di Montebelluna ha annunciato l'accordo che porterà il 51,4% di Bim nelle mani di un'alleanza di investitori (fra cui De Benedetti e Montezemolo) per complessivi 289 milioni, pari a 3,60 euro per azione. Fra le blue chips invece giornata da dimenticare per Tod's che ha perso il 7,04% (ma era arrivata a perdere oltre il 10%) dopo che sul titolo si è abbattuta una pioggia di tagli ai target price alla luce di conti semestrali che hanno deluso gli operatori.
quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte
Ubs ha confermato la raccomandazione 'sell' tagliando l'obiettivo di prezzo a 80 euro da 84 mentre Deutsche Bank ha abbassato il tp a 89 euro da 95 e confermato il giudizio 'hold' e Bank of America ha mantenuto il rating underperform con obiettivo abbassato a 70 euro da 75. Ha invece recuperato nel finale, dopo essere scesa ai minimi degli ultimi due anni il titolo Saras (+0,13%) dopo i conti del primo semestre, che hanno evidenziato una perdita adjusted di 78,8 milioni contro il rosso di 57 milioni di un anno fa a riflettere la perdurante crisi del segmento raffinazione.
Fra gli altri titoli quotati sul Ftse Mib, da registrare i rialzi di Fiat (+3,36%), Finmeccanica (+1,79%), A2a (+3,32%), Unipolsai (+2,22%) e Telecom Italia che e' salita dell'1,60%. In ribasso invece Mediolanum (-1,79%), Enel (-1,16%), Azimut (-1,61%) e Yoox (-1,69%).
2. BANCO POPOLARE: UTILE NETTO SCENDE A 6 MLN (-96%) IN I SEMESTRE
Radiocor - Il Banco Popolare ha chiuso il primo semestre con un utile netto in calo del 96% a 6 milioni rispetto ai 1 56,1 milioni dello scorso anno. Il risultato al netto dell'adeguamento a fair value del merito creditizio relativo alle passività finanziarie di propria emissione è pari a 30,7 milioni.
Nel solo secondo trimestre l'istituto ha registrato, invece, un utile netto di 24,9 milioni, in miglioramento rispetto al rosso di 18,9 milioni dei primi tre mesi del 2014. Per quanto riguarda il semestre, i ricavi hanno mostrato una flessone dell'1,2% a 1,8 miliardi (+1,4% rispetto al primo trimestre) a fronte di oneri operativi in calo dell'1,6% a 1,09 miliardi (-4,1% sul primo trimestre). Sul fronte della solidità patrimoniale il Common equity tier 1 (Cet 1) 'phased in' è pari al 13,3%, che diventano 13,5% considerando gli effetti dell'incorporazione di Banca Italease e 11,4 guardando al Cet 1 ratio 'fully phased'.
3. MEDIOBANCA: SALE IL DEBITO NELL'INDUSTRIA MA LE BANCHE SI TIRANO INDIETRO
Radiocor - Aumenta il peso del debito sulle imprese italiane, ma la crisi ha spinto le aziende a cercare fonti di finanziamento diverse dal canale bancario, sempre meno agevole. In base ai 'Dati Cumulativi' di 2050 società industriali e terziarie italiane analizzate da Mediobanca, l'incidenza del debito sui mezzi propri è salita in media dal 73,6% del 2004 a quasi il 90% nel 2013, su cui ha inciso l'incremento segnato dalle aziende pubbliche dal 37,4% all'83,2%.
Le private invece hanno segnato un calo dal 109,4% al 94,3%. Stabile la manifattura al 73,9%, mentre il terziario balza dal 90,9% al 107,5%. Virtuose le medie imprese (al 72,6% dall'87,6%), mentre le big salgono dal 69,9% al 99,3%. L'incidenza del debito bancario sul totale è tuttavia sceso dal 40,4% del 2004 al 30,9% del 2013, con le aziende pubbliche in flessione al 21,4% dal 39% e le private al 36,9% dal 41%.
Lo stock di debito bancario delle 2050 società dal 2009 si è ridotto di circa 33 miliardi, dopo essere aumentato di 48,6 miliardi tra il 2005 e il 2008. Ne è diretta conseguenza l'aumento del peso delle obbligazioni, la cui porzione è salita dal 18,3% del 2004 al 27,5% dello stock di debito finanziario nel 2013, dopo avere intercettato il 44,6% dei debiti contratti dalle società nel decennio contro il 13,4% del finanziamento bancario.
4. BPV: CONCLUSO AUMENTO 608 MLN, RICHIESTE SUPERANO OFFERTA
Ansa - La Banca Popolare di Vicenza ha concluso l'aumento di capitale da 608 milioni di euro con richieste complessive per oltre 700 milioni, superiori quindi all'offerta. E' quanto si legge in una nota in cui viene indicato che l'aumento di capitale, rivolto agli azionisti ed ai possessori di obbligazioni convertibili, ha portato a oltre 100.000 gli azionisti della banca.
Sarà dunque necessario ripartire le quote tra i nuovi soci rinviando fino a 30 giorni a partire da oggi la comunicazione dell'esito dell'aumento. "Siamo pronti - ha commentato il presidente Gianni Zonin - ad entrare nel gruppo delle banche europee che saranno direttamente vigilate dalla Bce con la serenità di coefficienti patrimoniali particolarmente elevati e con l'orgoglio di non aver mai snaturato, anche in questi anni di forte crescita, l'identità cooperativa di questa Banca e il suo legame con il territorio".