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IN PUGLIA NON C'È NESSUN "EFFETTO MELONI" - I LIDI DELLA REGIONE REGISTRANO UN’ESTATE FLOP, NONOSTANTE IL G7 DI BORGO EGNAZIA E LE VACANZE DELLA DUCETTA ALLA MASSERIA BENEFICIO DI CEGLIE MESSAPICA: GLI AFFARI SONO CALATI DEL 20-25% RISPETTO AL 2023, CIOE' 40 MILIONI IN MENO – LA COLPA E’ DELL'INFLAZIONE CHE GALOPPA: LE VACANZE AL MARE SONO LA PRIMA SPESA CHE LE FAMIGLIE TAGLIANO. VISTI I PREZZI ESORBITANTI DI LETTINI E OMBRELLONI, LA SPIAGGIA STA DIVENTANDO UN LUSSO PER POCHI...

Estratto dell’articolo di Antonio Della Rocca per www.corriere.it

 

GIORGIA MELONI ALLA PASTICCERIA ALTER GUSTO DI CEGLIE MESSAPICA

Estate da dimenticare: in Puglia i primi check sull’andamento delle stagione balneare attestano ciò che sembrava chiaro fin dal mese di giugno, cioè un secco calo delle presenze in spiaggia che il Sib (sindacato italiano balneari) di Fipe-Confcommercio, è già in grado di quantificare attorno al 20-25 per cento rispetto al 2023 che, tradotto in moneta sonante, equivarrebbe a circa 40 milioni di euro. […]

 

Ma cosa ha tenuto i turisti lontano dalle spiagge in un’estate che, per molti balneari, doveva essere quella del definitivo riscatto dopo il crollo degli affari dovuto alla pandemia? «Noi siamo le antenne dell’economia italiana - spiega il presidente nazionale del Sib, Antonio Capacchione - in quanto percepiamo anche ogni minima flessione della capacità di spesa delle famiglie e le cause che stanno alla base del fenomeno.

STABILIMENTO BALNEARE - SPIAGGIA

 

E proprio le famiglie della classe media sono le grandi assenti nei lidi, vale a dire la parte della nostra clientela che ci dava maggiori certezze. Ed è chiaro che, se ti manca l’elemento che negli anni ha dato sicurezza e solidità alle nostre aziende, le cose si complicano».

 

Per il Sib, non ci sono dubbi sulle cause che hanno tenuto lontane le famiglie (soprattutto italiane) dagli stabilimenti balneari durante l’estate 2024: inflazione e incremento della pressione fiscale. Con l’inflazione che avanza aumentano in maniera generalizzata i prezzi dei prodotti, dal cibo all’energia elettrica, ai carburanti, ma anche dei servizi.  E in questo quadro, tra le prime voci di spesa che le famiglie tendono a cancellare vi sono quelle considerate non indispensabili. La vacanza al mare è una di queste.

 

giorgia meloni vacanze ceglie messapica

Vero è che la curva che segna l’andamento delle tariffe dell’ombrellone ha anch’essa subito un’impennata, ma tanto modesta, sostengono i balneari, da poterla escludere dalle cause del calo delle presenze sugli arenili, tant’è che la categoria fa notare come anche sulle spiagge libere raramente si è visto il pienone.

 

«L’incremento dei prezzi negli stabilimenti balneari ha inciso solamente del 3,2 per cento sul costo totale della vacanza - afferma Capacchione - e quindi abbastanza chiaro che non può avere scoraggiato i turisti, i quali, invece, si sono imbattuti in un aumento significativo degli affitti delle case vacanza. A partita di percentuale degli aumenti, se il prezzo dell’ombrellone è aumentato di 10 euro, ragionando su numeri assoluti, l’incremento delle tariffe di una locazione settimanale, che ha toccato anche i tremila euro, pesa molto di più».  […]

CONCESSIONI STABILIMENTI BALNEARISTABILIMENTI BALNEARI

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