nexi intesa sanpaolo

NEXI NON È PIÙ SEXY – INTESA SANPAOLO ESCE DAL CAPITALE DELLA SOCIETÀ DI PAGAMENTI DIGITALI E IL TITOLO TRACOLLA IN BORSA: -9,8% - LA BANCA DI MESSINA HA VENDUTO IL 5,1% DEL CAPITALE DI NEXI, RICAVANDO 584 MILIONI DI EURO - L'OPERAZIONE VOLUTA DALLA CDP A TRAZIONE GRILLINA PER TRASFORMARE L'EX CARTASI IN UN COLOSSO HA PORTATO SOLO A UN SUPER INDEBITAMENTO. E HA INDISPETTITO I SOCI, CHE ORA INFATTI FUGGONO

Marcello Astorri per “il Giornale”

 

nexi

L'uscita di Intesa Sanpaolo dal capitale di Nexi ha agito come un bulldozer sul titolo, che ieri ha avuto un tracollo a Piazza Affari del 9,8% a 8,8 euro. Una notizia che ha polverizzato tutti i guadagni dei giorni precedenti, dopo che la società guidata dall'ad Paolo Bertoluzzo aveva beneficiato dei dati positivi sull'inflazione Usa.

 

Facendo seguito all'annuncio di lunedì, ieri Intesa ha concluso la cessione di circa 67 milioni di azioni ordinarie di Nexi, corrispondenti a circa il 5,1% del capitale a un prezzo di 8,7 euro per azione ordinaria, per un incasso di circa 584 milioni.

 

SPORTELLO BANCA INTESA

«Quando si fanno cessioni di questa portata, è normale che vengano fatte con un prezzo a sconto», spiega Antonio Tognoli, responsabile delle macro analisi di Cfo Sim. «Quindi il mercato, di fronte all'uscita di Intesa Sanpaolo, ha riprezzato il titolo a ridosso del prezzo d'offerta».

 

L'operazione non intaccherà i rapporti tra le due società: Intesa Sanpaolo ha spiegato in una nota che la vendita non avrà riflessi sulla «partnership strategica tra i due gruppi». Di recente, tra l'altro, Nexi ha acquistato proprio da Intesa Sanpaolo il business delle carte di pagamento in Croazia per 180 milioni. La quota che Intesa deteneva in Nexi derivava da un'operazione simile a inizio 2020, anche se di taglia più grande.

 

nexi 3

Allora, infatti, Nexi rilevò per un miliardo le attività acquiring della banca su 380mila punti vendita, che furono pagate in denaro e con una quota del 9,9% del capitale del valore di 653 milioni. L'accordo vedeva anche una partnership ultraventennale per commercializzare i prodotti Nexi agli esercenti e l'estensione, di pari durata, dell'alleanza nei servizi di emissione di carte. La percentuale di Ca' de Sass è poi scesa al 5,1% per effetto delle fusioni con Sia e Nets.

 

Intesa Sanpaolo aveva già anticipato in precedenza di considerare la possibilità di valorizzare le partecipazioni non strategiche. «Le logiche di Intesa sono diverse da quello di un gestore di patrimoni, che pensa a tenere il titolo per poi valorizzarlo il più possibile», continua Tognoli, «le banche sono alla ricerca di redditività e, con i tassi in risalita, è probabile che Intesa abbia pensato di impiegare quei 584 milioni in crediti o in altri tipi di investimenti».

nexi 2

 

Nexi, tra l'altro, ha da poco licenziato conti in crescita nei primi nove mesi del 2022 con ricavi a 2,38 miliardi (+8,2%) e una robusta marginalità operativa lorda a 1,16 miliardi (+16,1%). Un'azienda con fondamentali solidi, insomma, che deve però fare i conti con un indebitamento netto a 5,24 miliardi (per il 74% a tasso fisso e il 26% a tasso variabile) maturato in buona parte in seguito alle acquisizioni. La società, che non ha mai staccato dividendi, secondo i dati di Borsa Italiana di ieri nell'ultimo anno ha perso il 43,5% del valore anche se nell'ultimo mese conserva una variazione positiva (+3,3%).

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...