AGHI DI PINAULT – IL COLOSSO FRANCESE DEL LUSSO DI PROPRIETÀ DEL MILIARDARIO FRANCESE PRESENTA CONTI RECORD PER IL 2018: UTILE NETTO A 2,8 MILIARDI (+49%) – TUTTO MERITO DI GUCCI E ALESSANDRO MICHELE, CHE NEL 2018 HA SUPERATO GLI 8 MILIARDI DI RICAVI, CON UNA REDDITIVITÀ VICINA A QUELLA DI VUITTON, DEL GRUPPO LVMH DI ARNAULT
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
MILANO FASHION WEEEK gucci Alessandro Michele
Kering, uno dei due colossi francesi del lusso (l' altro è Lvmh), proprietà della famiglia Pinault, fa il botto, presentando conti record per il 2018. E la ragione di tale exploit ha un solo nome: Gucci. Controllata da Kering, l' azienda fiorentina, che garantisce ancora oggi il grosso della sua produzione in Italia, continua a vivere un boom delle vendite, da quando, nel gennaio 2015, Alessandro Michele è diventato direttore creativo, inventando uno stile originale e spiazzante, che appassiona soprattutto i millennials. E in particolare i cosiddetti «rich kids» asiatici e degli Usa.
«Il 2018 è stato un anno eccezionale per Kering - ha sottolineato François-Henri Pinault, presidente del gruppo - e ancora una volta ci siamo comportati meglio del nostro settore» Il fatturato di Kering, che all' inizio dell' anno si è liberato di certi marchi, come Puma, dalle performance non soddisfacenti, è lievitato nel 2018 del 29,4%, arrivando a 13,66 miliardi di euro, tirato dall' America del Nord (+38%) e dall' Asia (+34%). In particolare cresce la Cina, dove il rallentamento dell' economia non ha avuto finora riflessi negativi.
Il reddito operativo corrente è cresciuto del 47% (3,9 miliardi) «e con una redditività del 28,9% siamo ormai tra i migliori del settore», ha osservato il direttore finanziario Jean-Marc Duplaix. Molto bene pure l' utile netto a 2,8 miliardi (+49,3%). Ma sorprendente è soprattutto l' andamento di Gucci. I ricavi sono cresciuti nel 2018 del 37%, superando gli otto miliardi. Il reddito operativo corrente ha segnato un +54% (tre miliardi) e la redditività è al 39,5%, vicina a quella di Vuitton, del gruppo Lvmh.
Anche se l' aumento del fatturato è rallentato tra il primo e il quarto trimestre del 2018 (scendendo da +40,1% a +28%), il ritmo resta sostenuto. Come ricordato ieri dai vertici di Kering, per Gucci si vuole sviluppare di più l' e-commerce e lanciare il marchio anche nell' alta gioielleria.
Intanto, resta l' incognita legata alla notifica, a fine gennaio, da parte delle autorità fiscali italiane dei primi risultati di un audit secondo cui Kering rischia di dover pagare 1,4 miliardi per tasse non pagate nel nostro Paese.