carlo messina andrea orcel

“CON UN UTILE DI 7 MILIARDI, NON HO IL CORAGGIO A GUARDARE IN FACCIA LE PERSONE E DIRE CHE MI METTO A NEGOZIARE” – L’AD DI INTESA SANPAOLO, CARLO MESSINA, APRE ALL’AUMENTO DI STIPENDIO DA 435 EURO AI BANCARI, E AUSPICA LA PARTECIPAZIONE DEI DIPENDENTI AGLI UTILI – LO SCAZZO CON L’ABI (A CUI INTESA HA RITIRATO LA DELEGA) E I DUBBI DI ORCEL, CHE FA L’OPPOSTO E PRENDE TEMPO SUL PREMIO AI DIPENDENTI: “LE RICHIESTE VANNO GESTITE NELL'ABI. NON MI SEMBRA CORRETTO ANTICIPARE. UN AVANZAMENTO DI CARRIERA PUÒ ESSERE MEGLIO DI 435 EURO…”

ANDREA ORCEL CARLO MESSINA

1. BANCHE: ORCEL, AUMENTI? NOI RESTIAMO NEL COMITATO ABI, NON ANTICIPO

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - UniCredit sul rinnovo del contratto dei bancari non anticipa il suo pensiero sugli aumenti richiesti dai sindacati. "Noi siamo ancora nel Casl (il Comitato sindacale di Abi, ndr) afferma l'amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, interpellato nel corso di una tavola rotonda al congresso della Fabi.

 

"Siamo ancora in Casl, non mi sembra corretto anticipare, abbiamo preso questa strada e la seguiremo fino in fondo". Orcel ricorda che la sua banca "investe sulle persone e non chiude filiali" come fanno altre banche e che la remunerazione deve essere considerata "a tutto tondo".

 

CARLO MESSINA

Orcel ricorda come la banca abbia riconosciuto un bonus inflazione da 100 milioni "alle fasce piu' basse della nostra popolazione". Secondo il banchiere le persone vanno messe al centro e occorre ascoltare anche le loro richieste: "un avanzamento di carriera puo' essere molto meglio di 435 euro di aumento" chiosa Orcel.

 

2. BANCHE, CONTRATTO DA 435 EURO INTESA APRE, LA MEDIAZIONE ABI

Estratto del’articolo di Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”

 

Si avvia a essere il rinnovo contrattuale più ricco della stagione. Parliamo di quello dei bancari. Ieri al congresso della Fabi, il primo sindacato del settore, l'amministratore delegato di Intesa SanPaolo ha fatto una chiara apertura sulla parte salariale. A chi gli ha chiesto che cosa pensasse della richiesta di aumento di 435 euro condivisa dai sindacati ha risposto che «con un utile netto di 7 miliardi di euro, non ho il coraggio a guardare in faccia le persone e dire che mi metto a negoziare su questo aspetto». Non solo, Messina ha anche auspicato la partecipazione dei dipendenti agli utili: «Ho chiesto al nostro interno di studiare questa possibilità. La vedrei bene».

 

antonio patuelli 3

L'apertura è arrivata in un contesto sindacalmente complesso con Intesa che ha ritirato la delega all'Abi per le trattative sindacali sul rinnovo del contratto nazionale. Trattative che partiranno entro metà luglio. Intesa è al tavolo con la formula dell'«invito permanente». La frattura si può ricomporre? Lo auspica il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni, che anzi chiede all'Abi che «si faccia in fretta, perché altrimenti qualcun altro potrebbe essere tentato dallo sfilarsi».

 

Nello stesso tempo Sileoni ha colto al balzo la palla di Intesa: «Lo sappiamo che parte delle banche presenti in Abi si preparano a dire che 435 euro sono troppi ma io lo dico fin d'ora, su farò questo le barricate, mi dimetto. E vi avverto: non pensate di presentarvi al tavolo con l'idea di una una tantum».

 

Dal canto suo il presidente dell'Abi Antonio Patuelli […] ha definito un «dovere morale» fare rientrare Intesa nel Casl.

 

ANDREA ORCEL

[…] Da ieri la convergenza del settore su un unico contratto nazionale sembra più complicata. Ma molto dipenderà dagli accordi sulla parte normativa. L'ultimo contratto dei bancari prevedeva al massimo 10 giorni al mese di smart working, un accordo appena firmato con Intesa ne consente fino a 30, 120 l'anno.

Al congresso ha tenuto banco anche l'ipotesi del polo alternativo a Intesa e Unicredit. Dal palco il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, è stato chiaro: «Il tema non è fare il terzo polo per salvare Mps, non ne abbiamo bisogno. Partecipiamo a una logica di terzo polo non perché qualcuno ci debba salvare ma in una logica aggregativa».

 

Rocca Salimbeni quindi è pronta a muoversi, perché l'aggregazione del Monte dei Paschi «farà bene a tutti» […]. La sposa, però, è ancora difficile da trovare: Bper ad esempio sta alla finestra. «Non siamo nelle condizioni di prendere in considerazione altre operazioni — è stato cauto l'ad dell'ex Popolare, Piero Luigi Montani — questo non significa che siamo favorevoli o contrari al terzo polo».

PIERO MONTANIALBERTO NAGEL CARLO MESSINAandrea orcel

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…