hotel in vendita

“L’EFFETTO MONOPOLI” DEL COVID – NEL 2021 C’È STATO UN AUMENTO DEGLI ANNUNCI ONLINE PER LA VENDITA DI STRUTTURE RICETTIVE: IN TUTTO IL PAESE SONO IN VENDITA OLTRE 5MILA ALBERGHI, BED AND BREAKFAST E ALTRE STRUTTURE, CIRCA UN SETTIMO DI TUTTE QUELLE IN ITALIA – LA MAGGIOR PARTE DEGLI ANNUNCI SI TROVANO IN TOSCANA, VENETO E LOMBARDIA, MA C’È STATO UN INCREMENTO GENERALE IN TUTTO IL PAESE…

HOTEL IN VENDITA

Claudia Osmetti per "Libero quotidiano"

 

Non è crisi, è peggio. La pandemia, soprattutto: le chiusure dell'anno scorso, il lockdown, la quarantena di massa. E poi il mercato, che si assottiglia perché crescono gli affitti brevi, le soluzioni alternative, gli scambi di casa a costo zero per le vacanze dell'ultimo minuto. Gli alberghi non ce la fanno più e si mettono in vendita. Cambio gestione, chiuso per rinnovo proprietà, sotto a chi offre di più. 

 

hotel covid 7

Una prima stima l'ha fatta il portale dell'immobiliare Idealista.it che ha contato, sul suo sito, la bellezza di 1.022 annunci di strutture ricettive pronte a cercare un nuovo acquirente. Dall'abbazia di Spineto, nella Valdorcia toscana, all'hotel extralusso in zona Giudecca, gioiello della Venezia dei canali e delle residenze d'epoca. Rispetto al 2020, il numero degli alberghi in vendita su Idealista.it è aumentato del 63% (allora se ne contavano 628). 

 

hotel covid 6

Questi dati sono significativi per due ragioni. La prima, scontata: fotografano un balzo non da poco. La seconda, un po' meno ovvia: Idealista.it non ha nemmeno una sezione dedicata, nelle sue ricerche on-line, per alberghi e hotel. «Il fatto che, invece, ci troviamo a gestire così tante richieste la dice lunga», fanno sapere dalla società, rimarcando che il fenomeno ha oramai assunto i connotati nazionali. 

hotel

 

INCREMENTO 

Sì, è vero: nelle province costiere l'incremento delle vendite del terzo settore cresce meno (appena, si fa per dire, del 44%). Ma per il resto non c'è regione che si salvi: più della metà degli annunci si concentra in Toscana (194), in Veneto (125), in Lombardia (109) e nel Lazio (96). A chiudere la classifica sono la Valle d'Aosta (cinque), la Basilicata (quattro) e il Molise (tre). 

hotel covid 4

 

Però parliamoci chiaro, signori: si tratta anche delle aree meno popolose del Paese e di quelle, territorialmente, meno vaste. E poi, vogliamo dircela tutta? Questa è solo la punta dell'iceberg, sotto c'è molto di più. C'è, per esempio, che molti gestori (o ex gestori) di alberghi, per vendere, comprare e affittare, preferiscono ancora la vecchia maniera, quella dell'agente immobiliare in carne e ossa. 

 

hotel covid 5

O del passaparola tra colleghi. E c'è, va specificato, che Idealista.it è solo uno dei siti che nel web trattano acquisti immobiliari. A spulciare le voci che escono su Google c'è da perderci un pomeriggio intero. Secondo Immobiliare.it solo nel centro storico di Milano ci sono ventitré strutture decise a cambiare l'insegna fuori dalla receptionist (per una di queste, a piazzale Loreto, 120 camere e trenta suites, ristorante, wine bar, parcheggio e sale per riunioni chiedono almeno 21 milioni di euro). 

hotel in vendita

 

Su Casa.it collezionano 103 proposte a Roma (da un minimo di 350mila euro per sedici stanze in piazza Cavour, ai tre milioni di euro per 830 metri quadrati a Caracalla, a due passi dal Colosseo, con la possibilità di mantenere pure la vecchia gestione in modo da essere operativi praticamente senza interruzioni di servizio). 

 

hotel covid 3

Bancadellecase.it, invece, elenca qualcosa come 282 alberghi in vendita solo a Venezia e in provincia: terrazze sul porto e scorci tra le calle. Metti assieme tutto, provi a tirare le fila, e scopri che a occhio e croce, in Italia, ci sono in vendita circa 5mila hotel. Pochi? 

 

UNO SU SETTE 

Neanche per idea. Le ultime rilevazioni dell'Istat (l'Istituto nazionale di statistica), aggiornate al 2019, cioè a prima che il coronavirus venisse a sconvolgerci l'esistenza, stimano che in Italia ci siano poco più di 33mila alberghi funzionanti (33.166, per essere precisi). Se 5mila di questi sono in vendita significa che uno su sette ha deciso di cambiar vita. 

hotel covid 2

 

D'accordo, non saranno tutti annunci effetto della pandemia, c'è pure chi, semplicemente, vuole rinnovarsi e basta. Però non è un quadro estremamente incoraggiante. Solo nella riviera romagnola, da Comacchio a Misano Adriatico, il cartello "vendesi" è ben visibile su oltre 350 edifici che, d'estate, accolgono turisti e bagnanti alla bisogna. 

 

E c'è persino chi ha calcolato che con un portafogli di 320 milioni di euro (cifra impensabile per noi comuni mortali, ma basta mettere insieme qualche super-miliardario annoiato e un paio di società coi conti in regola) si riesce persino ad acquistare duecento strutture. Un terzo di quelle disponibili. La stagione, poi, sì che diventa rovente.

hotel covid 8hotel covid 1hotel covid 9

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...