marotta zhang

L'UNICO SCUDETTO CHE HA VINTO L'INTER È QUELLO DEI DIRITTI TV - I NERAZZURRI HANNO INTASCATO 84,2 MILIONI CONTRO I 77,9 DELLA JUVENTUS E I 77,8 DEI CAMPIONI D’ITALIA DEL MILAN - I MOTIVI? LE PRESENZE MAGGIORI A SAN SIRO E LE MIGLIORI PERFORMANCE NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI - DOPO LE TRE STORICHE BIG C’È UNO STACCO DI QUASI 10 MILIONI. A QUOTA 68,5 MILIONI IL NAPOLI, SEGUITO DA ROMA (64,1) E LAZIO (58,9) - STABILE IL RAPPORTO TRA LA PRIMA E L’ULTIMA: 3,2 A 1, CON L’INTER A PERCEPIRE IL TRIPLO DEL VENEZIA. RIMANGONO LONTANI I MODELLI “DEMOCRATICI” DELLA PREMIER (1,6 A 1) E DELLA BUNDESLIGA (2,4 A 1)…

Marco Iaria per www.gazzetta.it

 

zhang marotta foto mezzelani gmt071

Inter, Juventus, Milan e Napoli, anziché Milan, Inter, Napoli e Juventus. Le quattro squadre che nella scorsa stagione hanno incassato di più dalle tv sono le stesse della classifica finale del massimo campionato, ma con un ordine differente. Eccole, in esclusiva per Sport&Business, tutte le cifre della ripartizione dei diritti audiovisivi della Serie A 2021-22, come da documento interno della Lega.

 

SISTEMA DI CALCOLO

Prima di arrivarci, però, è opportuno ricordare il meccanismo di suddivisione. Stiamo parlando dei diritti tv del campionato, venduti collettivamente dalla Lega Serie A in forza della Legge Melandri del 2008 e i cui proventi vengono distribuiti sulla base della stessa Legge, riformata nel 2018 dall’allora ministro dello Sport Lotti.

 

BEPPE MAROTTA E STEVEN ZHANG

Dall’incasso complessivo annuo della Lega, tolti il contributo ad Agcom, la mutualità verso le categorie inferiori e il movimento di base e il paracadute per le retrocesse, si ottiene il montepremi netto da ripartire tra i 20 club, attraverso i seguenti criteri: 50% in parti uguali; 30% in funzione dei risultati sportivi, di cui il 15% in base alla classifica (12%) e ai punti (3%) dell’ultimo campionato, il 10% in base ai risultati degli ultimi 5 campionati e il restante 5% secondo i risultati storici a partire dalla stagione 1946-47; 20% in proporzione al cosiddetto “radicamento sociale”, rappresentato per il 12% dagli spettatori paganti dal vivo certificati Siae e per l’8% dall’audience televisiva dei licenziatari delle dirette Dazn e Sky.

 

INCASSO RIDOTTO

zhang CON marotta E antonello

La scorsa stagione è stata la prima del nuovo ciclo commerciale 2021-24. Per la prima volta la Lega ha rinunciato all’intermediazione dell’advisor Infront risparmiando 56 milioni annui di commissioni, ma la raccolta ha subìto una contrazione, sul fronte domestico e soprattutto all’estero dove sono venuti a mancare i 112 milioni che beIN Sports assicurava per l’area Mena (Medio Oriente Nord Africa).

 

marotta scaroni

Considerando poi che gli importi corrisposti dai licenziatari sono progressivi, l’effetto negativo si è dilatato tra il 2020-21 (ultima stagione del ciclo precedente) e il 2021-22 (prima stagione del ciclo attuale). Risultato finale: se un anno fa i club si spartirono 1,123 miliardi di euro, quest’anno si sono dovuti accontentare di 939 milioni, cioè 184 in meno. E veniamo agli incassi delle singole società.

 

PAOLO SCARONI

LE TRE BIG

Nonostante lo scudetto sia andato al Milan, anche nel 2021-22 è stata l’Inter ad accaparrarsi la fetta più grossa: 84,2 milioni contro i 77,9 della Juventus e i 77,8 dei campioni d’Italia. I motivi? Le presenze maggiori a San Siro (+4 milioni dal radicamento sociale) e le migliori performance negli ultimi 5 anni.

 

Il primo posto in classifica ha fruttato al Milan 20 milioni, 3 in più dei nerazzurri. La Juve, dal canto suo, è quella che ha ottenuto di più dall’audience tv (12 milioni contro i 10 dell’Inter e gli 8 del Milan) e dai risultati del quinquennio, ma va ricordato che è stato il club maggiormente penalizzato dalla revisione della Melandri: nel 2017-18 incassò 110 milioni, l’anno dopo dovette rinunciare a 10 milioni per l’abolizione del criterio del bacino d’utenza misurato dalle indagini demoscopiche (la Signora vanta oltre il 25% del “mercato” nazionale del tifo).

 

andrea agnelli con john elkann

LE ALTRE

Dopo le tre storiche big c’è uno stacco di quasi 10 milioni. A quota 68,5 milioni troviamo il Napoli, seguito da Roma (64,1), Lazio (58,9), Fiorentina (51,2), Atalanta (48,8) e Torino (43,5).

 

Sono queste le società del massimo campionato che nel 2021-22 hanno oltrepassato la soglia dei 40 milioni di proventi tv. Poi c’è il gruppo dei restanti 11 club, raccolti in un fazzoletto tra i 26 milioni del Venezia e gli oltre 38 di Sampdoria e Bologna.

 

john elkann e andrea agnelli 1

Tutte quante, come detto, hanno risentito della vendita al ribasso di questa stagione. La media è di 10 milioni persi a testa, con il picco dell’Atalanta, che ha incamerato 18 milioni in meno del 2020-21 perché scesa dal 3° all’8° posto in classifica. Stabile il rapporto tra la prima e l’ultima: 3,2 a 1, con l’Inter a percepire il triplo del Venezia. Nel 2017-18, ultima stagione prima della riforma della Melandri, il rapporto era di 4,4 a 1. Rimangono lontani, però, i modelli “democratici” della Premier (1,6 a 1) e della Bundesliga (2,4 a 1).

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…