L'UOMO CHE RIFIUTA 8 MILIONI DI DOLLARI - LA 'TALPA' CHE AVEVA RIVELATO LE TRUFFE DI DEUTSCHE BANK IN AMERICA, NON HA ACCETTATO IL COMPENSO PREVISTO: ''ANCHE SE HO BISOGNO DEL DENARO ORA PIÙ CHE MAI, NON MI UNIRÒ AL SACCHEGGIO DI AZIONISTI E DIPENDENTI CHE ORA PERDONO IL LAVORO, MENTRE I TOP MANAGER SE NE VANNO CON BONUS MILIONARI CALCOLATI SU BILANCI TRUCCATI''
Marcello Bussi per www.milanofinanza.it
Una talpa che aveva aiutato la Securities and Exchange Commission a scoprire false pratiche contabili in Deutsche Bank , costati alla banca tedesca una multa di 55 milioni di dollari nel maggio 2015, si è rifiutata di accettare il compenso previsto dall'autorità di Borsa Usa per chi fa da informatore. Si tratta di Eric Ben-Artzi, che in un editoriale scritto di suo pugno sul Financial Times oggi ha spiegato dettagliatamente perché non vuole intascare gli oltre 8 milioni di dollari a lui destinati.
"Anche se ho bisogno del denaro ora più che mai, non mi unirò al saccheggio delle persone che ero chiamato a proteggere quando sono stato assunto", ha detto. Nel 2010-2011 l'ex dipendente dell'istituto di credito europeo insieme ad altre due persone aveva comunicato ai regolatori Usa che Deutsche Bank gonfiava il valore del suo enorme portafoglio di derivati.
Secondo lui le "vittime principali" di una tale pratica sono stati gli azionisti e i dipendenti della banca che ora stanno perdendo il lavoro. Invece, è la critica, "i top manager se ne sono andati con bonus multi-milionari calcolati sulla base di bilanci non corretti. E' dunque particolarmente deludente che nel 2015, dopo una lunga indagine a cui hanno contribuito vari informatori, la Sec abbia imposto una multa agli azionisti di Deutsche e non ai manager responsabili".
Ben-Artzi ha detto che "non era mia intenzione trasformare un lavoro nella gestione del rischio in una crociata ma dopo avere sofferto per mano di top manager di Deutsche non mi unirò a loro semplicemente perché non posso batterli". Ben-Artzi si è spinto oltre facendo notare che il trattamento da parte della Sec dei vertici di un gruppo finanziario molto più piccolo, Trinity Capital, è stato ben diverso: in quel caso, ha scritto sull'FT, "cinque manager sono stati accusati e il ceo ha pagato una multa".
quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte
Perché dunque la Sec non ha fatto altrettanto con Deutsche? La risposta è che gli avvocati della banca tedesca sono entrati e usciti dalla Sec "prima e dopo le attività illegali della banca". E' la talpa stessa a fornirne i nomi: Robert Rice, Robert Khuzami e Richard Walker. "Tutto questo è avvenuto sotto lo sguardo di Mary Jo White, l'attuale presidente della Sec, la cui relazione con Khuzami e Rice risale a vent'anni fa".
Alla luce di questo Ben-Artzi ha chiesto che il denaro a lui dovuto dalla Sec come parte di un programma lanciato nel 2011 nell'ambito della riforma finanziaria Dodd-Frank "sia dato a Deutsche e ai suoi azionisti e che il denaro [del premio Sec] sia attinto dai bonus pagati agli executive di Deutsche, specialmente gli ex avvocati di punta della Sec".
Intanto le autorità Usa bacchettano Deutsche Bank , accusandola di cattiva gestione dei conti e le chiedono di nominare un controllore indipendente. Nell'aprile scorso, dopo un guasto nei suoi sistemi informatici che le ha impedito di raccogliere le informazioni sul valo di alcuni derivati, la Cftc Usa ha concluso che il modo in cui questi swap sono stati inseriti nei conti mostra diverse falle, nonostante già in precedenza la stessa Cftc avesse chiesto alla banca di chiarire le sue procedure.
Il problema riguarda la gestione del rischio di questi asset, che mostra grosse criticità. Per questo la Cftc ha sporto denuncia a un Tribunale di New York, richiedendo che un controllore indipendente valuti il rischio sistemico delle attività di Deutsche Bank e le informazioni fornite dalla banca stessa. Nel 2015 l'istituto tedesco ha chiuso il bilancio con una perdita di 6,8 miliardi di euro, su cui pesano le enormi spese legali su alcune operazioni illecite, come la manipolazione dell'indice Libor.
Inoltre Deutsche Bank ha in pancia diverse decine di miliardi di euri di derivati di quotazione incerta e difficilmente smerciabili, sui quali esercita un ampio margine di discrezionalità. Anche il livello di leverage della banca è molto alto. Per questo sono due anni consecutivi che la Fed, nei suoi stress test, boccia la divisione Usa del gruppo e che il Fmi lo considera un istituto ad alto rischo sistemico.