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LABRIOLA VA DI SCORPORO – OGGI POMERIGGIO IL CDA DI TIM DARÀ IL VIA LIBERA AL PIANO DI SCISSIONE: LA RETE SARÀ INSERITA IN UNA SOCIETÀ AD HOC, CHE POI SARÀ FUSA CON OPEN FIBER, DANDO IL VIA LIBERA ALLA FAMIGERATA RETE UNICA – IL NODO DA SCIOGLIERE È SEMPRE LO STESSO: LA VALUTAZIONE. VIVENDI HA ALZATO L’ASTICELLA A 31 MILIARDI (PRATICAMENTE COME TUTTA TELECOM. REALISTICAMENTE, L’AD DI TIM PUNTA AL MASSIMO A 25. CDP PERMETTENDO…

Francesco Spini per “la Stampa”

 

PIETRO LABRIOLA

Tim si divide in due, o meglio: in quattro. Nel primo pomeriggio si riunisce il consiglio di amministrazione chiamato a dare luce verde al piano esecutivo di riorganizzazione con cui l'ad Pietro Labriola vuole dare una svolta al gruppo. Il piano detterà anzitutto modi e tempi della separazione della rete che sarà inserita in una società ad hoc (NetCo, in cui rientrerà anche Sparkle) e da cui Tim è destinata a uscire ponendo fine all'integrazione verticale tra infrastruttura e servizi.

 

Ciò permetterà a Telecom di avere benefici regolatori, liberandosi dei molti paletti dettati dal controllo della sua rete. E soprattutto darà la possibilità di proseguire sulla strada della rete unica (la fusione tra NetCo e Open Fiber), messa in forse dal braccio di ferro con Cdp sulle valutazioni. Rispetto alla prima forchetta da 17-20 miliardi, il principale azionista Vivendi (23,75%) ha alzato l'asticella a 31 miliardi di euro.

CAVI FIBRA TIM

 

E ora Tim - a quanto riporta Reuters - punterebbe a ottenerne almeno 25 per avvicinarsi alle posizioni francesi. Numeri che includerebbero oltre 10 miliardi di debito di Tim che passerebbero a NetCo.

 

I dipendenti diretti alla società di rete (da cui dovrebbe restare escluso il backbone, la dorsale che vale oltre 2 miliardi) dovrebbero essere la metà dei 42 mila addetti italiani del gruppo, ovvero circa 21 mila.

 

dario scannapieco

Accanto alla rete resteranno i servizi della nuova Tim (ServCo) con una divisione dedicata al pubblico (Consumer, a cui andrebbero 14 mila dipendenti) e si comporrà di altre due entità: una è la controllata carioca Tim Brasil, l'altra è EnterpriseCo (o TopCo) che sarà vocata ai nuovi servizi dedicati alle grandi imprese e alla Pa come cloud, Iot e cyber sicurezza con società come Noovle, Telsy e Olivetti.

 

Oltre che su NetCo l'attenzione degli analisti si concentra proprio su TopCo, anche in funzione di una valorizzazione incerta: i 6 miliardi proposti da Cvc (che mirava alla minoranza) sono stati giudicati dal cda insoddisfacenti. Per Labriola sarà l'occasione per spiegare come estrarre valore dalle diverse attività di Tim. Ma non ci sarà una nuova guidance: gli obiettivi finanziari per ora resteranno quelli comunicati col piano di marzo. Alla vigilia il titolo patisce oltremodo le dinamiche del mercato scivolando del 4,58% a 25 centesimi di euro.

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