LIBOR-TACCI! (QUANDO LE BANCHE PAGANO) - DOPO BARCLAYS, UBS E RBS, ANCHE DEUTSCHE BANK STA PER SGANCIARE CENTINAIA DI MILIONI ALLE AUTORITÀ USA E GB PER LA MANIPOLAZIONE DEL TASSO LIBOR - AGGIUNGI LE DENUNCE PER RICICLAGGIO E FRODE FISCALE E UNA PACCATA DI DERIVATI, E GLI ISTITUTI TEDESCHI PIANGONO: COMMERZBANK LICENZIA 6.000 DIPENDENTI, DEUTSCHE 1.900 - MERKEL TAGLIA LA TESTA DI ACKERMANN E IMPONE NUOVE E DURISSIME REGOLE PER CHI METTE I CONTI A RISCHIO…

1- SCANDALO LIBOR, PRIME SANZIONI IN GERMANIA
M.Sid. per il "Corriere della Sera" - Continua la "bonifica" all'interno delle banche per tentare di arginare le responsabilità nello scandalo della manipolazione dei tassi Libor ed Euribor. Deutsche Bank ha deciso di sospendere altri cinque dipendenti, responsabili della fissazione del tasso Euribor, dopo le due sospensioni già decise nel quadro di questa vicenda.

Un portavoce della seconda banca privata tedesca non ha voluto commentare le indiscrezioni, limitandosi a confermare la posizione, secondo la quale la banca ha sospeso o licenziato i dipendenti colpevoli di un comportamento "inadeguato".
Confermato anche il fatto che i piani alti di Deutsche Bank non erano a conoscenza degli abusi, come già affermato dal presidente del consiglio di sorveglianza, Paul Achleitner.

Deutsche Bank aveva ammesso a fine luglio che un numero ristretto di dipendenti era implicati nello scandalo della manipolazione dei tassi di riferimento del mercato interbancario, avendo agito senza l'avallo dei rispettivi dirigenti. Dopo Barclays e Ubs, anche Royal Bank of Scotland ha patteggiato ieri il versamento di un risarcimento di 613 milioni di dollari con le autorità di regolamentazione negli Usa e in Bretagna, e si attende a breve un accordo di questo tipo anche per Deutsche Bank. Resta da capire come mai i vertici di banche così potenti possano essere rimasti all'oscuro di uno scandalo di tale portata.


2- TITOLI TOSSICI E CONTI TRUCCATI - LE BANCHE TEDESCHE A RISCHIO CRAC
Leonardo Piccini per "Libero"

Il sistema bancario tedesco rischia il collasso. A pesare sono da unl ato, la crisi dell'euro e l'accumularsi di squilibri competitivi sempre meno sostenibili in tutta l'area europea; dall'altro, gli scandali giudiziari e i piani di ricapitalizzazione lacrime e sangue, varati dal ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble.

E così, lentamente ma inesorabilmente, tutto il sistema bancario tedesco si sta adeguando a una dolorosa ristrutturazione, che prima di tutto va a incidere sull'occupazione: Deutsche Bank (DB), la prima banca privata del Paese, ha annunciato che lascerà a casa entro la fine di febbraio, qualcosa come 1.900 impiegati; Commerzbank, la seconda banca per dimensioni e capitalizzazione, ha annunciato invece, la soppressione di 6.000 posti di lavoro, ossia il 18% dei suoi effettivi.

Un brutto colpo, per Commerzbank, che per il 25% è nelle mani del ministero delle Finanze tedesco, ma che continua a perdere di valore: nel 2011, il suo giro di affari era di soli 507 milioni di euro; un'inezia per una banca che soffre nel retail banking, delle forti difficoltà nell'assorbire l'acquisizione di Dresdner Bank, rilevata nel 2008 e che non ha mai garantito le sinergie sperate.

A pesare sul destino di Deutsche Bank e Commerzbank, sono la forte riduzione delle capacità operative delle due banche, le inchieste giudiziarie per manipolazione dei tassi Libor e Euribor, e le denunce per riciclaggio e frode fiscale. Accuse che, se provate, potrebbero costare solo a Deutsche Bank, la cifra colossale di 1 miliardo di euro di indennizzi.

A rappresentare la grave crisi in cui si dibatte tutto il sistema bancario tedesco, basterebbero del resto i dati resi noti giovedì 31 gennaio, e riguardanti Deutsche Bank: utile netto di appena 700 milioni di euro nel 2012, a fronte dei 4,3 miliardi del 2011; e perdite secche che nel quarto trimestre si attestano sui 2,2 miliardi di euro: il dato peggiore dal 2008. Ricordiamo che Deutsche Bank, è quella banca che cinque anni fa, ha realizzato profitti da capogiro vendendo derivati agli enti locali italiani, ed è la banca che ha inventato per il Monte dei Paschi di Siena, il veicolo "Santorini" da 1,5 miliardi di euro, scaricando titoli tossici nella pancia dell'istituto toscano.

Ma Deutsche Bank,è anche quell'istituto di credito, che ha taroccato i propri bilanci e ha fatto del maquillage contabile per classificare diversamente la sua leva finanziaria: utilizzando principi contabili americani e non europei, appariva poco esposta finanziariamente a differenza di quanto avveniva invece, per le dirette concorrenti italiane o inglesi.

Ma oggi, è tutto il sistema bancario tedesco ad essere in grave difficoltà, tanto che gli istituti di credito sono diventati una sorta di bomba a orologeria: le banche locali, hanno un patrimonio troppo esiguo, quelle grandi sono piene di derivati ad alto potenziale esplosivo (soprattutto Deutsche Bank). La Commerzbank, cerca disperatamente capitali per evitare una completa nazionalizzazione e ci si domanda che cosa potrebbe mai accadere se in Germania scendessero ulteriormente i prezzi degli immobili.

Per far fronte alla crisi del sistema bancario, la cancelliera tedesca Angela Merkel è corsa ai ripari, esigendo un piano di salvataggio varato in meno di una settimana dal ministro delle Finanze, e noto con il nome in codice di Strategia 2015+. Il piano di Wolfgang Schaeuble, prevede la creazione di una "bad bank", nella quale mettere crediti a rischio e titoli tossici; in cambio, si è imposto il sacrificio di tutti i manager compromessi con le speculazioni sui derivati.

E così, alla guida del primo gruppo bancario tedesco, è stato designato lo squalo Anshu Jain, un inglese di origine indiana, cresciuto nel quartier generale londinese dell'investmen banking di Deutsch eBank,affiancato da Jurghen Fitschen, un manager espressione dei poteri forti tedeschi.

La Merkel, ha così ottenuto la testa di Josef Ackermann, invischiato tra l'altro in una pericolosa inchiesta della Sec americana, che indaga su un buco di oltre 12 miliardi di dollari e di cui sarebbe vittima proprio Deutsche Bank.

Il panorama delle banche tedesche è ancor più desolante se si considera che sono già scomparse le grandi banche regionali pubbliche, chiamate Landesbanken: dopo la West-LB di Dusseldorf, è stata smantellata proprio in questi giorni anche la West- LB di Berlino; mentre continuano a chiudere a ritmo impressionante le casse di risparmio e le banche di credito cooperativo: erano 50000 nel 1990, oggi sono meno di 38000. Tutte istituti che pagano un prezzo altissimo per la pesante esposizione al debito greco, e per le forti perdite subite nel settore degli immobili commerciali e in quello del trasporto marittimo.

 

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