LIGRESTI IN GALERA – CHIESTI 5 ANNI PER DON SALVATORE. E’ ACCUSATO DI AVER TENUTO ALTO (ARTIFICIALMENTE) IL TITOLO PREMAFIN, LA FINANZIARIA DI FAMIGLIA POI FUSA IN UNIPOLSAI – FACEVA COMPRARE AZIONI DA DUE FIDUCIARIE DELLE BAHAMAS – I DIFENSORI: MANCANO LE PROVE

 

Francesco Spini per La Stampa

 

SALVATORE LIGRESTI OLD STYLE

Condannate Salvatore Ligresti. Il pm Giordano Baggio ha chiesto 5 anni di reclusione per l' ex patron di FondiariaSai, più una multa di 100 mila euro. Pene di 3 anni e 63 mila euro di multa sono invece state reclamate sia per Giancarlo de Filippo sia per Niccolò Lucchini. Sono personaggi e interpreti di quella che, secondo la Procura milanese, è stata un' enorme manipolazione di mercato che ha avuto al centro azioni Premafin, la ex finanziaria dei Ligresti poi fusa in UnipolSai.

jonella e salvatore ligresti

 

Tutto accade tra il 2 novembre del 2009 e il 16 settembre del 2010. Al tempo, il 20,2% di Premafin è in mano alle banche. Un pegno posto a garanzia dei finanziamenti concessi a Imco e alla controllante Sinergia, della galassia Ligresti. In quei giorni in Borsa la Premafin ha un andamento anomalo, che accende una spia rossa in Consob. In finale di seduta i titoli, immancabilmente, salgono. A comprare, secondo quanto ricostruito, due trust delle Bahamas (che fin dal 2003 Consob riconduce ai Ligresti), titolari di un 20% di Premafin finito sotto sequestro (di tale pacchetto ora di titoli UnipolSai è stata chiesta la confisca).

UNIPOLSAI

 

Si tratta di The Heritage e Ever Green Security, il cui gestore Giancarlo de Filippo avrebbe effettuato acquisti attraverso un operatore svizzero, Niccolò Lucchini. Come ha sottolineato il pm Baggio nella requisitoria (in vista della sentenza, il 26 novembre), il «movente» di tali operazione sarebbe stata la volontà di tenere alto il prezzo delle Premafin per evitare di dover rimpolpare le garanzie. Inoltre Ligresti non voleva correre il rischio di vedere diluita la sua quota in Premafin in vista di un aumento di capitale e, ha ipotizzato il magistrato, con il loro aumento di valore ci sarebbe stata una minore emissione di nuovi titoli e quindi un minore rischio per gli azionisti.

ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTI

 

A beneficiare dell' operazione sarebbero stati i Ligresti e le loro Imco e Sinergia, poi fallite. Secondo i difensori degli indagati, si tratta di una «catena di presunzioni senza prove oggettive», un «vizio di fondo dell' impostazione accusatoria», una «contestazione costruita a tavolino». Per Gian Luigi Tizzoni, legale di Ligresti, tra l' altro, mancherebbe un elemento per condannare l' ingegnere di Paternò: «Un suo presunto ordine di movimentazione» dei titoli.

sede consob

 

Pure Consob però ha chiesto agli imputati 96 mila euro per danni all' integrità del mercato, 35 piccoli risparmiatori vorrebbero un risarcimento da 2,8 milioni e, in subordine, una provvisionale pari al 25% dell' importo.

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