
LA LOCOMOTIVA TEDESCA È RIPARTITA: LA PRODUZIONE INDUSTRIALE IN GERMANIA CRESCE DEL 2% A GENNAIO. È L’INCREMENTO PIÙ FORTE DA AGOSTO 2024 – È UNA TIMIDA RIPRESA, IN ATTESA DEL MAXI PIANO DI RILANCIO DA 1000 MILIARDI PREVISTO DAL NUOVO CANCELLIERE IN PECTORE, FRIEDRICH MERZ. SU CUI I VERDI GIÀ ROMPONO I COJONI: MINACCIANO DI NON VOTARLO SE NON CI SARANNO MISURE PER L’AMBIENTE – L’UNICA SPERANZA PER APPROVARE LA RIFORMA COSTITUZIONALE CHE BLOCCHI IL FRENO AL DEBITO È VOTARLA CON IL “VECCHIO” PARLAMENTO: NEL BUNDESTAG USCITO DALLE NUOVE ELEZIONI NON CI SONO I NUMERI…
1. GERMANIA, I VERDI METTONO PALETTI: L’OK ALLE SPESE MILITARI È IN FORSE ANCHE CON L’ATTUALE BUNDESTAG
Estratto da www.ilfattoquotidiano.it
FRIEDRICH MERZ - FOTO LAPRESSE
Corsa affannata per il cancelliere in pectore Friedrich Merz per rastrellare i voti necessari all’approvazione del pacchetto finanziario da 900 miliardi per le spese militari. Per la necessaria riforma costituzionale sono necessari i due terzi delle preferenze.
Nel nuovo Bundestag che si riunirà per la prima volta il 25 marzo i numeri non ci sarebbero, così il testo sarà sottoposto al Parlamento attuale, ma neanche così la strada sembra spianata. Pur restando aperta al dialogo, la dirigenza dei Verdi ha annunciato di non voler approvare la manovra.
La leader Franziska Brantner ha chiarito che il suo partito non è disponibile a finanziare i “regali elettorali” dell’Unione CDU/CSU e della SPD, per i Verdi è uno “scrigno del tesoro pieno di soldi finti”. L’Unione e la SPD vorrebbero sfruttare il ricorso al debito per investire in sgravi fiscali, nella riforma del diesel agricolo e nell’aumento dell’indennità per i pendolari.
La capogruppo Katharina Dröge ha criticato apertamente il fatto che la protezione del clima non abbia alcun ruolo. Merz avrebbe proposto unicamente di menzionare la parola “clima” nella motivazione dell’istituzione del fondo straordinario per le infrastrutture. Per Brantner “non ha capito che abbiamo bisogno di investimenti che promuovano specificamente la protezione del clima”.
ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER
[…] In teoria anche i liberali della FDP potrebbero giungere in aiuto di Merz, Söder e Klingbeil, ma il loro consenso è considerato improbabile. La FDP si è espressa ripetutamente contro la riforma del freno all’indebitamento, anzi è stato uno dei motivi per cui la precedente coalizione è crollata.
C’è un’apertura da parte liberale a sostenere il rifinanziamento della difesa, ma la FDP predilige l’istituzione di un fondo straordinario di durata limitata ad una riforma dell’attuale norma che vincola il debito al tetto massimo dello 0,35% del PIL.
Escluso invece un appoggio a spese illimitate per il riarmo da parte della Linke o del BSW. Neppure AfD giungerà prevedibilmente in aiuto della nuova costituenda maggioranza […]
2. GERMANIA, SEGNI DI RISVEGLIO DALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE
Estratto dell’articolo di R.Es. per “il Sole 24 Ore”
Sale la produzione ma scendono ancora le esportazioni. La Germania resta nel tunnel, ma intravede forse i primissimi bagliori dell’uscita. I due dati di gennaio diffusi ieri da Destatis disegnano un quadro ancora molto incerto, ma non manca qualche segnale positivo.
friedrich merz foto lapresse 2
Ha colpito, in particolare, l’aumento della produzione industriale, in progresso del 2% rispetto a dicembre, in termini reali, su base destagionalizzata e corretta secondo il calendario: è l’incremento più forte da agosto 2024.
Contemporaneamente la flessione del 2,4% di dicembre è stata corretta e ridimensionata all’1,5 per cento. Su base annua – gennaio rispetto a gennaio – la produzione registra ancora una contrazione dell’1,6%.
Non sono dati che possano essere sopravvalutati. Quelli sulla produzione industriale, sia pure con tutte le correzioni necessarie, restano molto volatili. Le variazioni a tre mesi – nota lo stesso istituto di statistica tedesco – mostrano che la produzione del periodo novembre-gennaio è stata uguale a quella dei tre mesi precedenti. La media mobile trimestrale mostra invece un leggero aumento - dello 0,6% - rispetto al periodo ottobre-dicembre, ed è salita ai massimi da ottobre.
christian lindner colpito da una torta in faccia
È però in ogni caso incoraggiante il fatto che il settore automotive, finora molto in difficoltà, abbia segnato un incremento mensile della produzione del 6,4%, mentre l’alimentare è cresciuto del 7,5% e la manutenzione e l’assemblaggio di macchinari del 15,6%. Sono stati i prodotti fabbricati in metallo a scivolare del 7,7%.
Escludendo costruzioni ed energia, la produzione è salita del 2,6% mensile […]
Sono segnali ancora molto timidi. In buona sostanza […] la produzione continua a scendere ed è ancora inferiore del 14% rispetto al massimo di gennaio 2018, data precedente la crisi pandemica.
friedrich merz in un jet militare
Molto diverso è il dato sulle esportazioni, espresse in prezzi correnti e non in volume. A gennaio sono state pari a 192,2 miliardi e sono calate del 2,5% rispetto a dicembre, ma del solo 0,1% rispetto a un anno prima. Sono aumentate a 113,1 miliardi, invece, le importazioni, segno di una domanda domestica ancora vivace: +1,2% rispetto a dicembre, +8,7% rispetto a gennaio 2024.
Il surplus commerciale, a 16 miliardi, è inferiore a quello di dicembre (20,7 miliardi) e a quello di gennaio 2024 (25,7 miliardi). Anche i dati sul commercio internazionale sono molto volatili. La media trimestrale mostra in ogni caso un incremento per entrambe le voci: l’import è cresciuto dello 0,3% rispetto al periodo ottobre-dicembre, portandosi ai massimi da agosto 2023, mentre l’export è salito dell’un per cento ai massimi da maggio 2024.
Le esportazioni verso gli altri Paesi di Eurolandia sono calate del 5%, mentre le importazioni sono scese dello 0,2%. Le variazioni più intense hanno riguardato i rapporti con gli Stati Uniti, primo sbocco per l’export e seconda fonte di import. […]