QUEL MACIGNO CHIAMATO “LA7/MTV” - NEI BILANCI DELLA RETE IN VENDITA, CRESCONO I RICAVI E LA RACCOLTA PUBBLICITARIA, MA TUTTO IL RESTO È UNA GRANDE MACCHIA ROSSA - DAL 2003 A OGGI HA CHIUSO OGNI ANNO IN PERDITA, ACCUMULANDO UN PASSIVO DI OLTRE 400 MLN, UNICA IN EUROPA - PERDE SOLDI MA ANCHE ASCOLTATORI: LO SHARE MEDIO È PASSATO DA 3,7% A 3,5% - CON QUESTI PRESUPPOSTI, QUANTE DELLE 15 ‘’MANIFESTAZIONI D’INTERESSE’’ DIVENTERANNO OFFERTE VINCOLANTI?...

Simone Filippetti per "Il Sole 24 Ore"

Alla presentazione del palinsesto autunnale, a inizio estate, Ti Media ha varato una corazzata per la nuova stagione televisiva in partenza. E gli investitori pubblicitari hanno affollato l'evento. Un segnale di fiducia e di attenzione verso l'emittente che si è ritagliata, facendo una tv di nicchia e di qualità, il ruolo di «terzo incomodo» nel duopolio Mediaset-Rai, che domina il mercato.

Ma la sfida più difficile dell'autuno, per la società del gruppo Telecom Italia, che controlla i canali La7 e Mtv, non sarà quella dell'audience. Quanto piuttosto la complicata partita della vendita. Dopo anni di indiscrezioni, Telecom ha alla fine deciso di cedere le due emittenti, tenendo dentro Ti Media i multiplex digitali. E di farlo entro l'anno. L'interesse per i due canali è alto tanto che sul tavolo di Telecom sono arrivate qualcosa come 15 manifestazioni d'interesse. Però un'affollata anticamera di pretendenti non è detto si traduca automaticamente in garanzia di successo. La prima scrematura arriverà a fine settembre quando coloro che sono veramente interessati dovranno formulare delle offerte ufficiali.

L'ostacolo maggiore è che l'industria della tv generalista in Italia è stata colpita in pieno dalla recessione. E i numeri di TiMedia non brillano per appeal: la società perde soldi. E succede da anni: dal 2003 a oggi il network ha sistematicamente chiuso ogni bilancio in rosso, accumulando un passivo di oltre 400 milioni. Nemmeno quest'anno sembra fare eccezione: nel primo semestre del 2012 Ti Media ha accusato un rosso di 35 milioni, più del doppio dell'anno scorso (pro-forma). A (parziale) discolpa c'è la considerazione che tutta l'industria televisiva soffre (ne sa qualcosa un colosso come Mediaset), ma in ogni caso il confronto non giova a Ti Media.

Perchè l'azienda, fanno notare gli analisti finanziari, è l'unica con i conti in rosso in tutta Europa: hanno bilanci in utile le francesi Tf1 e M6, l'inglese Itv, le tedesche Rtl e ProSiebenSat1. Fino alle spagnole Antena 3 e Telecinco. Chi si comprerà Ti Media, dovrà dunque accollarsi anche l'impegno di risanare i conti. Se poi va nel dettaglio si vede che la parte televisiva, quella formalmente in vendita (anche se c'è chi vorrebbe tutta la società), presenta un quadro ancor più complicato perché dei 25,5 milioni di maggior perdita operativa complessiva (-45,8 contro i -20 del 2011), i due canali pesano per 35 milioni. Ci sono infatti 10 milioni di profitti operativi dell'attività "operatore di rete" a mitigare il risultato.

A ben vedere La7 aumenta i ricavi, cosa che la rende una mosca bianca nel panorama italiano: è l'unica tv che riesce infatti ad aumentare la raccolta (+11% nei primi otto mesi mentre tutti hanno pubblicità in calo). Ma di quella crescita (+12,6 milioni nel 2012) metà se la mangia Mtv che invece è in calo di 5 milioni ed è alle prese con un riposizionamento (da canale all-music a rete generalista), non facile in questa fase di mercato. C'è poi la questione dello share: la quota di ascoltatori di La7 nel primo semestre è in calo (da 3,7% a 3,5%), mentre - lamentano gli analisti - stanno crescendo i costi per sostenere l'audience.

 

la7 MARCO PATUANO E FRANCO BERNABE StellaPAOLO RUFFINI

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